Come e perchè uccise «l'onesto» patriarca di Lurs

Come e perchè uccise «l'onesto» patriarca di Lurs SEMBRA UNA TRAGEDIA ANTICA LA VICENDA DI GASTON DOMINICI Come e perchè uccise «l'onesto» patriarca di Lurs L'orrenda strage nel racconto dell'assassino: "Nascosto in un cespuglio vidi lady Anna che si spogliava. Sono rimasto fermo un'ora per poterla baciare nel sonno. Sono avanzato in punta di piedi, ho appoggiato il viso sul suo. Ha urlato, è corso il marito. Mi son messo a sparare...,, - Durante la scena della ricostruzione, il vecchio contadino ha tentato per cinque volte di suicidarsi (Dal nostro corrispondente) Parigi, 16 novembre. Gaston Dominici, il vegliardo colpevole della strage della famiglia Drummond — che per quindici mesi era riuscito a confondere le ricerche della polizia — anche dopo aver confessato ieri il delitto, ha voluto continuare fino in fondo lo spettacolo della sua lucida demenza e ha cercato di concluderlo stamane, tentando di suicidarsi nello stesso punto in cui la notte fra 11 4 e il 5 agosto 1952 uccise la piccola Elizabeth. Tutti gli episodi di questa orrenda vicenda hanno il carattere di una tragedia greca. A cominciare dal movente: fu l'erotismo, senile che spinse il vecchio, secondo la sua stessa confessione, a compiere la strage. Disciplina ferrea Gaston Dominici ha 76 anni. Egli arrivò a Lurs una quarantina d'anni fa, e diceva di essere d'origine piemontese, ma nessuno ha mai potuto sapere con sicurezza il luogo dove è nato perchè, era un trovatello allevato in un ospizio. Aveva combattuto nella prima guerra mondiale ed era un lavoratore infaticabile. Dopo poco tempo che si trovava nel paese, Un eremita dell'antico monastero di Ganagobie, sulla collina che sovrasta Lurs, gli affidò la coltivazione d'un suo podere a mezzadria. Era un buon terreno e Gaston lo fece rendere bene. Faceva anche molte economie e cosi, in pochi anni, riuscì a mettere insieme i risparmi che gli permisero di comprare i campi, le vigne e la casa colonica della c Grand-Terre >. Intanto aveva preso moglie ed aveva avuto nove Agli, dei quali sette sono ancora vivi, e alcuni abitano nella casa paterna Insieme alle mogli e ai nipotini. Altri si erano trasferiti Invece in Savoia o nel Nord della Francia, ma tutti erano sempre legati al capo della famiglia, che li dirigeva anche da lontano coi suoi consigli. Della famiglia, Gaston Dominici aveva un'idea antica, addirittura biblica. Egli non ammetteva che i figli discutessero i suoi ordini, dovevano obbe dire e tacere e, in quanto alle donne di casa, esse non erano neppure ammesse a sedersi a tavola con gli altri: si davano loro degli ordini e ci si faceva servire. L'onore dei Dominici, il buon nome della casata, erano la preoccupazione costante di questo patriarca, severissimo con le figliuole, che non potè vano parlare coi giovanotti pnma di essersi sposate, li vecchio era anche molto attaccato al denaro, ma sempre per la volontà di aumentare il patrimonio dei Dominici; per se non spendeva mai un soldo, però era assai generoso ogni volta eh. i brattava di stappare una bc.viglia di vino per ricevere un ospite. In paese lo consideravano tutti un galantuomo, una persona esemplare. Aveva però pochi r ; "irti con gli altri contadini; usciva di casa la mattina alle 5 per portare le pecore al pascolo e non rientrava mai prima del tramonto, Lo rispettavano ma un po' anche ne avevano paura. Erano abituati a considerare la sua alta figura, immobile sulla creste d'un colle appoggiata ad un lungo bastone, come un eie mento della natura, qualcosa fuori della loro vita comune, e, quando lo incontravano per la strada, erano sempre i pri mi a rivolgergli il saluto. Negli ultimi tempi gli era presa una strana mania: lui che era quasi analfabeta, era diventato ad un tratto appassionato per la lettura. In mezzo ai prati, mentre badava al gregge, leggeva continuamente libri di storia ed anche di poe sia. E' difficile dire quale influenza avessero avuto queste tardive letture sulla sua mente |primitiva, certo è che lo avevano fatto diventare un ribelle, uno che brontolava c abbasso le chieriche > ogni volta che vedeva passare un prete. Faceva confusi discorsi anarchici, mescolandovi nomi di personaggi che non hanno niente a che fare con l'anarchia, come Carlo Magno, Napoleone, Giovanna d'Arco. L'origine del delitto Ma aveva preso anche un'altra nuova abitudine negli ultimi tempi, e si è venuto a sapere soltanto ora perchè la famiglia l'aveva sempre tenuta segreta, quella di molestare le nuore e tutte le donne giovani che entravano in casa. Andava in cucina, mentre quelle accudivano alle faccende, e, approfittando della sua autorità patriarcale, metteva loro le mani addosso. E' in questa forma di erotismo senile l'origine del delitto. Gaston Dominici lo ha confessato in tutti ì*particolari: < Il 4 agosto dell'anno scorso uscii di casa verso le 23.30. Dormivo poco e spesso andavo a caccia di notte. Quella volta avevo intenzione di ammazzare un tasso che da qualche giorno veniva a rubarci i polli: per questo presi il fucile. Arrivando sulla strada nazionale, vidi l'accampamento degli inglesi: sir Jack preparava 1 letti. Mi avvicinai in silenzio; strisciando lungo la siepe, arrivai vicinissimo a loro e mi nascosi dietro un cespuglio. Nell'automobile, la bimba, già in pigiama, piegava le coperte, sul sedile su cui stava per coricarsi. Anche il padre si corica quasi subito dietro la macchina. « Sua moglie, invece, si spogliava lentamente. Al chiarore della luna la vidi togliersi il vestito leggero e rimanere soltanto con una camicia molto corta. Poi si sfilò le calze. Era bella: l'avevo già notato la sera rientrando alla fattoria con le pecore, ma non avevo detto nulla a nessuno. < Doveva essere più di mezzanotte quando entrò nel suo letto. Era voltata dalla mia parte e sembrava che mi guardasse: io rimanevo immobile per poterla sorprendere, per poterla baciare nel sonno. Sono rimasto fermo circa un'ora. Finalmente ha chiuso gli occhi, sembrava che sorridesse. Mi sono avanzato in punta di piedi, ma il terriccio scricchiolava. Quando le ho messo le mani sul corpo e ho appoggiato 11 viso sul suo, ha urlato e Jack Drummo-.d ha fatto un salto e mi è venuto incontro >. Questa scena da incubo è stata ricostruita stamane in ogni particolare. I gendarmi hanno riaccompagnato Gaston Dominici alla sua casa, gli hanno fatto ripetere tutti i gesti compiuti durante quell'orribile notte. A passi lenti, senza nessuna esitazione, con lo sguardo dritto che non ha perduto l'antica fierezza, 11 vecchio è entrato nel ripostiglio e ha preso la carabina sullo scaffale dove era stata nascosta, poi ha percorso il sentiero fra due filari di vigna ed è andato ad appostarsi vicino alla automobile degli Inglesi. Si è disteso per terra, cor gli occhi fissi sul poliziotto che faceva la parte di Lady Ann Drummond. L'uccisione della bimba • Quando sir Jack, richiamato dalle grida della moglie, si lanciò verso l'aggressore notturno, Gaston gli spianò contro la carabina. L'inglese l'afferrò per la canna e intanto gli tirò un pugno colla mano sinistra. Nella colluttazione partì un colpo che ferì Jack Drummond al palmo della mano. Non aspettandosi questo attacco, egli tentò di scappare, ma il vecchio gli sparò dietro due colpi. Lady Ann continuava a gridare e il Dominici sparò quattro colpi anche su di lei. Rimaneva la bimba che, terrorizzata, era uscita dall'automobile e correva verso il fiume. Gaston Dominici la prese di mira, ma questa volta lo sparo andò a vuuto- aveva già tirato sette colpi e il caricatore era ormai vuoto. < Allora — ha raccontato il vecchio — ho preso la corsa dietro la bimba. Arrivata sulla sponda del fiume, essa ha dovuto fermar¬ si e si è buttata per terra urlando più forte che mai. L'ho distesa con un calcio, poi ho preso la carabina per la canna e ho Incominciato a menare >. Il giudice istruttore ha chiesto al Dominici di ripetere anche questa scena; un altro poliziotto è andato verso il fiume come se fosse stato Elizabeth in fuga e il vecchio gli è corso dietro. Ma quando è stato sul ponte che passa sopra i binari della ferrovia, ha fatto un salto da una parte e ha scavalcato il parapetto, si è spenzolato nel vuoto e già stava per buttarsi di sotto quando un ispettore è riuscito ad afferrarlo per un lembo della giacca di velluto. Cinque o sei braccia lo hanno trattenuto, l'hanno riportato sul sentiero, mentre egli si divincolava disperatamente. Nella mischia un giudice si è ferito abbastanza gravemente a un ginocchio ed ha dovuto essere ricoverato all'ospedale. Ma ormai l'inchiesta era conclusa. Fu fatto venire avanti un camion della polizia per servire da ufficio provvisorio e i magistrati vi hanno preso posto; poco dopo anche Gaston Dominici vi è salito. Il commissario Sébeille si teneva in disparte assieme ai suoi uomini; il compito della polizia era finito ed essi non erano più che testimoni che ricompariranno soltanto quando si tratterà di udire la loro deposizione in Corte d'Assise. Il giudice ha letto a Gaston Dominici l'atto d'accusa: «Siete accusato del triplice assassinio della famiglia Drummond, commesso il 5 agosto 1952 all'una del mattino. Avete qualche cosa da dire? >. Dominici ha abbassato la testa. Il cancelliere batteva a macchina un foglio dietro l'altro. Dopo qualche minuto il giudice ha detto: < Ecco la vostra deposizione. La legge prescrive che la leggiate e la firmiate >. Il vecchio si è messo gli occhiali e ha firmato, poi si è rivolto al giudice e gli ha chiesto: « Dite, non potreste farmi ridare il mio cane? Non avete visto com'è" triste senza di me, poveretto? >, sono state le sue sole parole. Non ha chiesto notizie neppure della moglie, dei figli e dei nipotini, nè ha manifestato il più piccolo pen timento o dato segni di rimorso. Quando i gendarmi gli han no messo le manette, ha teso 1 polsi, ma ha domandato di poter prima riaccendere la pipa. Poi, mentre lo portavano nella prigione di Digne, ha tentato altre quattro volte di suicidarsi buttandosi giù dal la macchina, ma nello stesso tempo ha conservato per tutto il tragitto il suo contegno altero di patriarca biblico, di galantuomo che può passare per le strade a fronte alta, e quando gli è stato detto che la legge gli consentiva di scegliersi un avvocato difensore, ha risposto: « Se me lo pagate voi, volentieri. Altrimenti che volete che me ne faccia? Non sarò certo io a buttare via i quat trini per pagare un chiacchierone ». Sandro Volta Gaston Dominici portato sul luogo del delitto per la ricostruzione. (Telefoto)

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