Domenica le prove generali del nuovo programma televisivo

Domenica le prove generali del nuovo programma televisivo Domenica le prove generali del nuovo programma televisivo 30 ore di trasmissioni settimanali-L'impianto delle stazioni è costato 6 miliardi-Avremo dal 1°gennaio la rete più vasta d'Europa - Posti riceventi al Quirinale e a Montecitorio (Nostro servizio particolare) Roma, 16 novembre. Domenica prossima saranno effettuate le prime prove generali del servizio di televisione circolare in Italia che avrà regolare inizio il 1" gennaio 1954. Inizialmente i programmi televisivi avranno una durata di trenta ore settimanali: una durata analoga, cioè, alle programmazioni della British Broadcasting Corporation (B. B.C.) e della Radiodiffusion Télévision Frangaise. Tre ore e trenta, in media, ogni settimana saranno dedicate all'irradiazione del telegiornale, cinque ore alla proiezione di film commerciali, un tempo leggermente superiore — cinque ore e trenta minuti — alla trasmissione di riprese dall'esterno. Ecco come saranno completate le trenta ore: 2,45 alla « drammatica », 2 alla rivista, 2 al varietà, 2 allo spettacolo musicale (sinfonico, lirico, balletti), 2 allo spettacolo musicale leggero, 3 ai programmi per le donne e i ragazzi, 5 ore, infine, ai programmi speciali, culturali, di attualità, ecc. Recentemente, come informammo, il canone della televisione è stato fissato in lire 15.000 per anno, ciò che ha determinato alcune critiche. Si è rilevato, difatti, che tale canone è nove volte quello praticato dalla B.B.C, e tre volte quello in atto in Francia. Il Comitato interministeriale dei prezzi, che ha stabilito l'indicato canone, ha tenuto conto, a quanto si assicura, di vari elementi: che l'impianto della rete televisiva che sta per entrare in funzione è costato una cifra rilevante (sei miliardi circa di lire) ; che la R.A.I. per il periodo di avviamento della T.V., e cioè per gli anni 1954 e 1955, non effettuerà alcuna pubblicità televisiva e pertanto non potrà contare sui relativi proventi; che il costo dei programmi televisivi, anche se limitati ad una trentina di ore, è assai elevato. Gli utenti della T.V., inizialmente, non saranno molti in Italia. Il 1" ottobre scorso i televisori in possesso di privati, soprattutto a Milano e Torino, dov'erano in corso irradiazioni sperimentali, non raggiungevano i 13.000. In queste ultime settimane, soprattutto a Roma, sono stati installati decine e decine dì televisori, uno, ad esempio, è stato sistemato in una delle sale di lettura di Montecitorio e accade spesso, in questi giorni, di vedere attorno all'apparecchio gruppi di deputati che seguono le trasmissioni sperimentali. Quasi tutte le personalità politiche più in vista hanno installato la T.V. nelle loro case. Anche il Presidente Einaudi ha fatto sistemare in una sala di soggiorno del Quirinale un apparecchio T.V. Gli uomini politici vedono con interesse il diffondersi della T.V. Perchè ciò avvenga in Italia ci vorranno tuttavia degli anni. Infatti, sulla base dei dati di sviluppo della televisione in Inghilterra — che è l'unico Paese della vecchia Europa in cui la televisione abbia avuta una concreta affermazione — la R.A.I. ha tracciato, per 1 competenti organi ministeriali, il seguente piano di sviluppo dell'utenza televisiva: 37.000 utenti nel '54, 87.000 nel '55 e 186.000 e 333.000 rispettivamente nei due anni seguenti. In queste « previsioni » ai è naturalmente tenuto conto del divario dei redditi che c'è tra italiani ed inglesi, e principal mente del costo degli apparecchi televisivi. Per la diffusio ne di essi si è promossa la produzione di apparecchi a prezzi accessibili e con carat teristiche tecniche rispondenti alle esigenze di buona ricezio ne. Questi apparecchi « con venzionati » costeranno duecentomila lire (schermo di 17 pollici) e L. 160.000 (schermo di 14 pollici). Quando, all'inizio del prossimo anno, comincerà il servizio di televisione circolare, la rete italiana sarà la più cospicua funzionante in Europa: supererà pure quella della Gran Bretagna. Difatti essa comprenderà nove trasmettitori, a Milano, Torino, Monte Penice Portofino, Monte Serra, Firenze, Monte Peglia, Roma e Monte Venda, che « serviranno > un'area di 80.598 chilometri quadrati, con una popolazione di 20.323.041 abitanti, pari al 43,11 % del totale dell'intera popolazione italiana. Su tale area il numero degli abbonati alle radioaudizioni è di 2.601.823, ossia il 61,54 % del totale. Gli studi di produzione dei programmi sono stabiliti a Milano (tre definitivi ed uno provvisorio che cesserà di funzionare quando entrerà in funzione il centro-studi definitivo di Roma), a Torino (uno deft nitivo) ed a Roma (uno provvisorio che sarà sostituito dal centro-studi definitivo, costituì to da 5 studi, che sta sorgendo al piazzale Clodio, ai piedi di Monte Mario). Vi saranno, poi, i collegamenti: Torino-Trivero-Milano-Monte Penice e Milano-Roma, attraverso Monte Beigua, Monte Serra e Monte Peglia. v. S.

Persone citate: Einaudi, Peglia