Depone il generale Faldella primo teste a favore del Trizzino

Depone il generale Faldella primo teste a favore del Trizzino "MA VI E POLTRONE,, AL TRIBUNALE DI MILANO Depone il generale Faldella primo teste a favore del Trizzino L'ex-capo di Stato Maggiore delle truppe in Sicilia polemizza con il comandante marittimo dell'isola (Dal nostro inviato speciale) Milano, 12 novembre. Con la lunga deposizione del generale Emilio Faldella, capo di Stato Maggiore delle truppe in Sicilia al momento dello sbarco alleato, si è iniziata oggi ai processo per « Navi e poltrone » la sfilata dei testi a discarico. Perchè \ militi della difesa costiera di Augusta distrussero, il mattino del 10 luglio V/3, le loro batterie, prima che gli alleati mettessero piede sull'isola t L'ammiraglio Pietro Barone ieri aveva accennato a una spiegazione di natura psicologica. « i7 grido unanime \dclla Sicilia, dopo le sofferenze Ven¬ , dei bombardamenti, era: ?" chi vuole, purché questo \™ferno finisca" >. Così aveva | esclamato l'ex-comandante della difesa marittima dell'isola; e aveva soggiunto che in massima parte i militi della < costiera» erano reclutati sul luogo, non insensibili di certo alle privazioni e ai pericoli che incombevano sulle loro famiglie. Ma oggi il generale Faldella ha rievocato, con voce rotta dai singhiozzi, il valore delle truppe italiane nella difesa della Sicilia e dei soldati sici- Nani in particolare. jj generale Faldella, ossuto le grigio, ha parlato con fredda calma per quasi sette ore. Il mattino del 10 luglio, come abbiam detto, vennero fatte saltare inspiegabilmente le batterie del fronte a mare; qualche ora prima era avvenuto ilprecipitoso abbandono di Au gusta da parte delle forze no¬ e o a a , i o o a e e ¬ o ; e . a a e a - o e e lìjn questo caotico quadro, non vali tedesche. Un po' dopo, la evacuazione degli ai/ieri del nostro aeroporto e dei marinai della base. Nella notte tra il 10 e VII calano gli alianti alle spalle dello schieramento italiano ed t reparti anglo-americani iniziano i combattimenti. Sopraggiunge una colonna tedesca della divisione « Goermg » alla difesa di Augusta; ma sulla strada avviene un incontro tra il colonnello tedesco clic la comanda, Schmaltz, e l'ammiraglio Pavesi. Viene stabilito che i tedeschi, anziché puntare su Augusta, si dirigeranno verso l'Anapo, dove sono in corso gli scontri. Il mattino dell'11 accorrono verso Augusta le colonne di rinforzo italiane, ma anche questi reparti vengono indirizzati verso la penisola della Maddalena, dove sono incominciati già gli sbarchi in massa degli alleati. E Augusta f II colonnello Schmaltz con la sua colonna corazzata non si impegnò né ad Augusta né sull'Anapo; il teste generale Faldella non se ne sa spiegare il motivo. «.Probabilmente il colonnello tedesco non riuscì a veder chiara la situazione: quando apprese che le batterie del fronte a mare erano state distrutte, segnalò il fatto al Quartier Generale di Hitler, che tempestò il nostro Comando supremo con richieste di chiarimenti ». Mancavano j collegamenti con la base di Augusta; la stazione radio non funzionava. ¬ i o a o n a a r . e a . . e . riuscendo a spiegarsi i fatti di Augusta, \l generale Guzzoni decise il 15 luglio di affidare al Comando supremo l'esame delle responsabilità dell'ammiraglio Leonardi, del console De Pasquale, comandante la Milmart, c del maggiore d'aviazione Parodi, con la proposta di sottoporre il caso alla Giustizia militare. La pratica — soggiunge il teste — non ebbe corso per il precipitare degli avvenimenti. Stamatic per iniziativa della difesa erano state distribuite ai giudici, agli avvocati della parte civile e ai giornalisti presenti molte carte topografiche della Sicilia; ed è sulla carta, che il generale Faldella ha mostrato gli itinerari delle colonne inviate dalla VI Armata a fronteggiare gli anglo-ameri- cani. Che vi fossero possibilità dt'respingerli al mare, lo ha esr/H-j so anche il teste. Le nostre fan ferie accorrevano sui luoghi dei combattimenti sotto l'incessante martellare delle bombe, dal cielo e dal mare. Le loro armi erano assolutamente inadeguate: niente pezzi anticarro, artiglieria someggiata <1111M11s11111M 1111111 ]iliMi 111.11;1111 :>111 e ippotrainata, cannoni e mitragliatrici dell'altra guerra compagnie di ciclisti e scarsi mezzi corazzati. Lo stesso Comando supremo — narra il teste Faldella — in una riunione del maggio '43 presieduta dal generale Roatta, aveva assegnato alle truppe della Sicilia una resistenza di prestigio, data la disparità delle forze che si prevedeva sbarcassero e date anche le disperate condizioni di vita dell'isola. «/ nostri soldati hanno resistito 28 giorni, ma eravamo rimasti soli, senza Marina e senza Aviazione e, dopo il S5 luglio, anche senza l'appoggio dei tedeschi. E' un insulto alle Forze armate affermare che t soldati italiani hanno abbandonato la Sicilia prima dell'ordine di ritirarsi ». L'amara deposizione del generale faldella aveva avuto un preambolo polemico: «La cosa più strabiliante che io abbia mai udito è che una piazzaforte della Marina passi al momento del pericolo sotto la responsabilità dell'Esercito ». g gh. '