Il novizio omicida sarebbe infermo di mente

Il novizio omicida sarebbe infermo di mente il DELITTO DEL CONVENTO DI CARAVATE Il novizio omicida sarebbe infermo di mente n il n arg i no o aae o: a. ni 4, sai- Yarese, 6 novembre. E' stata depositata in questi giorni al tribunale di Varese la perizia psichiatrica sull'exnovizio del Convento dei Passionisti di Caravate, il 23enne Francesco Molteni da Garlate presso Lecco in provincia di Como, dichiaratosi autore dell'assassinio del novizio Luigi Parma da S. Damiano Mon zese, e del tentato veneficio dell'intera comunità, oltre che incendiario della biblioteca del Convento, estensore di lettere minatorie ed avvelenatore del cane di guardia dei Passionisti. Come si ricorderà, il fatto, accaduto nel pomeriggio del 18 giugno scorso, aveva suscita to molto scalpore per i segni premonitori che l'avevano an nunciato e un grande orrore i- per la freddezza impressio go mante con cui il Molteni, rimai- sto insospettato durante fin- io pra aur el osi re ti, zno no tMa e e45, a- terrogatorio dei 60 Passioni stì, studenti, novizi e padri allora costituenti la comunità di Caravate, aveva poi narrato tutto fin nei minimi partico lari una volta indiziato per alcune macchie di sangue scorte sulla sua tonaca. Immediatamente arrestato dal capitano dei carabinieri Fabroccini, il confesso ripete va l'agghiacciante racconto prima al Procuratore della Repubblica di Varese dr. Se chi, poi al giudice istruttore dr. Cioffl ed infine in un suo memoriale rivolto ai periti psichiatri prof. Franrhini. direttore del manicomio giudi ziario di Reggio Emilia < prof. Fiamberti, direttore del l'Ospedale neuropsichiatrico di Varese. Nel corso delle indagini sono emerse tare psichiche nel Molteni e nella sua famiglia. E' risultato che la disciplina degli studi religiosi gli aveva prodotto un generale deperimento e che tutti misfatti di cui l'ex-novizio si era dichiarato autore non avevano avuto alcun movente nè impulso occasionale e determinante, per cui il caso rientra fra quelli che la scienza ritiene propri degli irresponsabili per totale infermità di mente. Esclusa poi la possibilità di una simulazione, stante l'accuratezza delle indagini medico-legali, e riuscendo Incomprensibile una autocalunnia, non è escluso, malgrado l'inviolabile segreto che circonda tuttora l'istruttoria, che nella prossima settimana, se non emergeranno fatti nuovi, il Molteni finisca, anziché da vanti alla Corte di Assise di Milano, in un manicomio giù diziario per quel minimo di 10 anni che la legge prevede e che prolunga nel caso di mancat- guarigione. Il difensore di fiducia, aw Bruno Furlani, pur mantenen do il dovuto riserbo profes 3ionale, ha fatto comprendere di accogliere le autorevoli conclusioni dei periti psichiatri nominati d'ufficio dall'autorità giudiziaria, il che comproverebbe, per quanto è possibile arguire da alcuni indizi, che il Molteni in quel tragico 18 giugno e nei giorni degli altri misfatti era un incapace di intendere e di volere.

Persone citate: Bruno Furlani, Fiamberti, Francesco Molteni