Guerra di Circoli

Guerra di Circoli DIETRO LO SCHERMO Guerra di Circoli i «Cine-Club» si moltiplicano e si dividono-Respinta un'ottima proposta - Il nuovo film di Blasetti - Adamo ed Eva alle prese con Marcel Pagnol ■ Un film su Hitler vietato in Germania - Lo schermo «mammouth» Uno degli aspetti più interessanti del nostro dopoguerra cinematografico fu nella fioritura, anche da noi, dei Cineclub. Dopo lunghe e svariate compressioni era sentito il bisogno di scambi culturali anche sullo schermo; da più di vent'anni troppi film non erano giunti in Italia, o vi .erano apparsi con non poche mutilazioni, o con dialoghi travi-\ sati. I nostri < Circoli del Cinema » si misero al lavoro con j giovanile fervore, conseguendo risultati davvero importanti. Il loro numero si moltiplicò, anche nei piccoli centri di provincia apparvero Circoli di non molti aderenti ma di un'indubbia efficacia; e le bobine dei film facevano una spola continua dall'una all'altra sede, tutte alimentate dalla cineteca di Roma e da quella di Milano, e da qualche non facile accordo con cineteche straniere. I meno ottimisti considera¬ rono quella fioritura come una ventata; ma erano in errore, poiché il pubblico dei Circoli, composto soprattutto di giovani, automaticamente si incrementava ogni anno; e non meno automaticamente si arricchiva il repertorio, che 017111 anno vedeva aumentare le sue aperture e le sue prospettive. Alenili Circoli giunsero al migliaio di soci, e organizzarono t stagioni », particolarmente tra il 1H7 e il degne della più viva attenzione. Pareva una possibilità culturale davvero felice, quasi illimitata, non c'era che ila facilitarne e attenderne gli immancabili sviluppi; ma la politica ci si è messa di mezzo, e ha creato una situazione parecchio incresciosa. La Federazione Italiana dei Circoli del Cinema ha assunto un colorito di sinistra dopo che una notevole scissione ne ha staccato un forte gruppo che ha costituito l'Unione Ita- a , , n 1 e . o a a a , e è o i o o e o - o o, o ri o n aoer r a v. lo o. liana dei Circoli del Cinema, i dichiaratamente apolitica, in realtà di centro; e la F.I.G.C. e la U.I.C.C. hanno potenziato i loro proselitismi, ispirandovi manifestazioni e programmi. Fra i due contendenti si è ora inserita una terza organizzazione, dichiaratamente confessionale, cattolica, il « Cinefonim»; e di fianco alle tre ne sta una quarta l'U.N.U.R.I. (i circoli universitari). Tutto ciò appare almeno eccessivo, si va verso una polverizzazione di attività svariate, e a un loro irrigidimento di tendenza; quando il problema era e sarebbe uno solo, quello di disinteressatamente servire una sana cultura cinematografica, adunando, o almeno coordinando, tutte le energie disponibili a tale scopo. Al recente congresso della U.I.C.C, tenutosi a Siena, il problema di un coordinamento è stato affrontato dalla concreta proposta di un critico valente, Giulio Cesare Castello, delegalo genovese; ma la proposta è stata respinta, respingendosi con essa tutte le ottime ragioni del buon senso, di un'opportuna distensione e di una efficace intesa. * * Il comandante Francesco DeRobertis, il regista di Uomini sul fondo, sta effettuando a Livorno perecchle riprese per Mizar, dedicato alle imprese dei nostri sommozzatori durante l'ultima guerra.. — Carlo Lizzani ha quasi ultimato le riprese di Cronache di poveri amanti, dal romanzo di Vasco Pratolini, con Antonella Lualdi, Anna Maria Ferrerò, Cosetta Greco e Marcello Mastroianni. — Si moltiplicano 1 film a episodi. Roberto Rossellini ha terminato il suo capitolo di Amori di mezzo secolo (gli episodi saranno sei, e gli altri cinque sono affidati a Germi, Franciolini, Felllnl, Paolella e Chiari) ; mentre Antonio Petrucci ha iniziato le riprese de L'orso, uno del tre episodi, ispirati da tre racconti di Cecof, che costituiranno Il matrimonio. — Blasetti, dopo quattro mesi di lavorazione, ha ultimato Tempi nostri, una antologia, novellistica che sarà il seguito di Altri tempi, e sarà tutta desunta da opere di novellieri contemporanei, Marino Moretti, Achille Campanile, Silvio D'Arzo, Alberto Moravia, Giuseppe Marotta e A. G. Rossi. — Da un dramma di Bernstein, per la regìa di Pierre Bìllon e Giorgio Capitani, Delirio, con Raf Vallone, Elena Varzi, Frangoise Arnoul, Ave Ninchi e Franco Interlenghi. — Luciano Emmer torna al documentario con sei cortometraggi dedicati alla vita e all'opera di Picasso. — Il tesoro di Montccristo e La vendetta di Montecristo narreranno ancora una volta le vicende del iiiiiiiiiiiiit iiiiitiMimiiiriiiiiiiiiriiiiiiiiiiMiiii dumasiano Edmondo Dantèa regista Robert Vernay, fra gli interpreti Jean Marais, Lia Amanda, Folco Lulli, Paolo Stoppa e Gualtiero Tumiati. * * Un ampio documentario su Adolfo Hitler, Sino a cinque minuti dopo le dodici, dovrebbe essere presentato in Germania in questi giorni, su gli schermì di quaranta cinema contemporaneamente. Il copione è stato scritto da Gerhard Grindel, che a lungo sofferse in un campo di concentramento; e il regista è Richard von Schcnk, un ex-tenente della marina tedesca da guerra. Il film vuole soprattutto essere un ammonimento per la gioventù tedesca, e per tutti gli altri tedeschi che vissero la loro giovinezza sotto il segno della svastica. Sino a cinque minuti dopo le dodici è composto del materiale di parecchi documentari, alcuni dei quali mai proiettati per il veto di Goebbels, e di film di proprietà di quanti strettamente vissero accanto a Hitler. Ha infatti attivamente collaborato, per la ricerca di tale materiale, Elsa Fegelein, sorella di Eva Braun (la Fegelein è la vedova di un alto papavero delle SS, condannato a morte e impiccato poco prima della capitolazione). Il film è stato composto e sincronizzato negli studi di Monaco. All'ultimo momento si apprende che la censura ne ha sospeso la presentazione. * * Bel Ami, il notissimo romanzo di Maupassant, che già ebbe una versione cinematografica a cura di Willy Forst, avrà ora un'altra edizione per la regia di Louis Daquin, che la dirigerà a Vienna. — Robert Bresson, 11 pensoso regista de Le journal d'un cure de campagne, da Bernanos, rinuncerebbe a una riduzione de / cavalieri della Tavola Rotonda per affrontare quella de L'annonce faite à Marie, da Claudel. — Marcel Pagnol si propone invece di rievocare Adamo ed Eva e il loro peccato, In un film dal titolo d'un candore e d'un semplicismo indiscutibili: Il primo amore. — Con la proiezione del film italo-francese Lucrezia Borgia, di Christian Jaque, s'inaugurerà a Parigi il « più grande schermo del mondo», ventiquattro metri di larghezza per tredici dì altezza; di questo passo giungeremo allo schermo-mammouth, con distribuzione di cannocchiali, da adoperarsi alla rovescia, da parte degli spettatori più vicini allo schermo. — Polvere d'argento, un nuovo film russo a colori, ha valso il premio Stalin ad August Jacobson, autore del dramma «Gli sciacalli» dal quale è tratto il soggetto del film, e al regista Abram Room. — Luis Bunuel, il noto e valoroso regista messicano, comporrà una sua Giovanna D'Arco, parziale e contemporanea trasposizione della vicenda della Pulzella di Domremy, Ma pare che il rogo ne sarà escluso; l'eroina non riuscirà a concretare le sue purissime intenzioni, e nessuno la prenderà sul serio. * * Piccolo dono — Samuel Goldwyn, il notissimo produttore, aveva voluto avere, per la moglie, un pensiero molto gentile. Oltre ai soliti regalucci, per il ventunesimo anniversario del loro matrimonio, aveva voluto donarle alcune cassette che avevano un grande valore storico-sentimentale, per il pioniere dei produttori di Hollywood. Erano parecchi vecchi e vecchissimi film, l'inizio di U7ia fortunata carriera, i ricordi migliori di tutta una giovinezza. La signora ne è stata molto commossa; e poi ha subito dichiarato di volerli vendere. Ora passa le sue giornate in una saletta di proiezione, dove vede e rivede i « suoi » film, studiandone gli adattamenti per poterli meglio sfrut tare. m. g.