Opportuna ed urgente una conferenza a cinque

Opportuna ed urgente una conferenza a cinque DICHIARAZIONI DI DULLES SULLA QUESTIONE ADRIATICA Opportuna ed urgente una conferenza a cinque Sembra che Belgrado intenda recedere dalle sue bellicose intenzioni (Dal nostro corrispondente) Washington, 27 ottobre. I plani anglo-americani per il ritiro delle truppe da Trieste e per la consegna della zona A all'Italia non sono affatto modificati, ha dichiarato questa mattina il Segretario di Stato, Foster Dulles, alla conferenza stampa ed è infondata la supposizione, circolata insistentemente in questi giorni, che la conferenza di Londra abbia altro scopo oltre quello di mettere a punto le disposizioni tecniche per il trapasso dell'autorità. Il ministro Byington ed il generale Edelman che fanno parte della delegazione americana hanno difatti precise istruzioni di limitare i loro lavori alla «ricerca degli aspetti tecnici per la esecuzione della decisione dell'8 ottobre evitando qualsiasi questione di natura diplomatica o politica ». Dopo aver però deluso con questa chiara dichiarazione coloro che sembrano soprattutto preoccupati di « non offendere Tito », Dulles ha creduto di lasciar aperta la porta ad un possibile accordo di compromesso fra Italia e Jugoslavia per quanto riguarda la proposta belgradese di una conferenza a cinque. Egli ha dichiarato infatti, rispondendo alla domanda di un giornalista jugoslavo, che i piani alleati per la consegna della zona A all'Italia potrebbero anche essere ritardati per qualche tempo per permettere la convocazione di una conferenza a cinque incaricata di risolvere in modo definitivo e per via di reciproci compromessi, la intera questione triestina. In altre parole Dulles non ha escluso che sia possibile convocare la conferenza anche prima della consegna della Zona A all'Italia. L'esecuzione totale della decisione dell'8 ottobre, ha detto chiarendo sempre più le sue intenzioni, potrà prendere molto tempo (egli aveva già osservato che uno dei compiti dell'attuale conferenza di Londra è quello di fissare una data per II ritiro delle truppe alleate) ed è per tale motivo che si può pensare che la conferenza a cinque possa essere convocata ed iniziare i suoi lavori prima che l'Italia subentri del tutto nella zona. In effetti, ha aggiunto Dulles, sia a Roma che a Belgrado sono ora in corso conversazioni sulla proposta jugoslava di conferenza sicché si deve ritenere che « poiché una conferenza si dovrà fare, quanto prima la si terrà, tanto meglio sarà per tutti», Il segretàrio di Stato non ha detto ed il Dipartimento di Stato non ha rivelato finora quali prospettive favorevoli siano emerse dai sondaggi eseguiti nelle due capitali: ma si è avuto la impressione che Dulles consideri come elemento incoraggiante il fatto che il governo jugoslavo sembra aver improvvisamente recedu¬ to dalla bellicosa pregiudiziale di sabato scorso: che, cioè, prima di ottenere la partecipazione jugoslava alla conferenza, Londra e Washington dovranno rinnegare pubblicamente la decisione di consegnare la Zona A all'Italia. Supponendo ormai superato l'ostacolo jugoslavo, resterebbe da ottenere solo la modifica dell'atteggiamento italiano convincendo Roma ad abbandonare la posizione assunta finora- di non partecipare a nessuna conferenza prima di essere insediata nella Zona A. Nessuno sa dire, in questi ambienti, su quale fondamento riposi la speranza implicitamente assunta dal segretario di Stato come base delle sue dichiarazioni. E' solo evidente, per il momento, che gli Stati Uniti sono alla ricerca di una soluzione di compromesso che ha tutta la apparenza, e può riservare tutte le disillusioni, della quadratura del circolo: consegnare la Zona A all'Italia ma nello stesso tempo non negare alla Jugoslavia il tentativo di raggiungere in sede di regolamento generale e definitivo della questione triestina obiettivi che le sarebbero preclusi se la Zona A fosse già incondizionatamente consegnata all'Italia. Sebbene l'estrema complessità e l'alto grado di improbabilità connessi con tale linea di condotta siano di per sè fin troppo evidenti, si può ritenere che i governi alleati e specie quello americano abbiano deciso di seguirla proprio perchè stanno compiendo un supremo tentativo di salvare ad un tempo i loro rapporti amichevoli coll'Italia mantenendo fede alla decisione dell'8 ottobre e di evitare il rovinoso fallimento della loro politica jugoslava togliendo a Tito ogni pretesto per sottrarsi all'attrazione dell'orbita difensiva ed economica dell'Occidente. g. t.

Persone citate: Byington, Dulles, Edelman, Foster Dulles