Giunto a Londra un esperto americano

Giunto a Londra un esperto americano TENTATIVO DI AFFRETTARE I TEMPI PER TRIESTE Giunto a Londra un esperto americano (Dal nostro corrispondente) Londra, 26 ottobre. Anche oggi, come nei giorni scorsi, il sipario di segretezza dietro cui si svolgono le consultazioni anglo-americane, anglo-italiane e anglo-jugoslave sulla vertenza triestina, non si è sollevato, ed anche gli osservatori meglio informati ammettono stasera di ignorare quale siano le prospettive della tanto discussa conferenza a cinque. Non vi è più dubbio oramai che per avere un'idea dell'andamento di queste consultazioni sarà necessario attendere fino a dopo domani: si avrà allora il dibattito ai Comuni sul problema di Trieste, con un lungo discorso di Eden in difesa della decisione dell'8 ottobre e delle susseguenti azioni britanniche. Dai banchi laboristi (dove — scrive oggi il Guardian — « esiste una spiccata tendenza ad indignarsi per ogni azione che Tito considera offensiva») si leveranno a parlare Hugh Dalton e Philip Noel-Baker: i due oratori — già si sa — 'accuseranno il Governo di « goffaggine diplomatica » e di « italofilia », e solleciterranno una maggiore « comprensione » delle richieste jugoslave. Con ogni probabilità, al termine del dibattito i laboristi chiederanno inoltre che la Ca- ] mera voti su una mozione censurante « il modo » in cui venne presa ed annunciata la de- ' cìsione dell'8 ottobre: questa votazione dovrebbe però concludersi con la sconfitta socialista, poiché è impensabile che, in materia così scottante, dei deputati conservatori votino contro l'operato di Eden e di Churchill. Dal mondo parlamentare torniamo ora a quello diplomatico. Come abbiamo detto, pochissimo si sa dell'andamento delle consultazioni, ma è convinzione generale stasera, in questa capitale, che Londra e Washington abbiano deciso di accelerare al massimo le loro iniziative diplomatiche pur di giungere ad una composizione della vertenza. Questa impressione è stata suscitata dall'arrivo, questa mattina, a Londra, di Homer Byington, direttore al Dipartimento di Stato dell'* Ufficio Europa Occidentale » ed esperto « ufficiale » del problema di Trieste. L'ambasciata americana non ha cercato affatto di celare gli scopi della visita del signor Byington: «Egli è qui — ci è stato detto — per discutere la disputa triestina con i funzionari del Quai d'Orsay. Si fermerà qualche giorno e avrà diversi incontri ». Si vuole dunque fare presto. Il fronteggiarsi delle truppe italiane e jugoslave assilla inglesi ed americani; si temono « incidenti di frontiera », « colpi di testa », ulteriore arroventamento di atmosfera. Ecco perchè la proposta italiana per un ritiro, dalle zone di confine, di tutte le truppe veniva ieri accolta al Foreign Office con parole di entusiasmo; ecco perchè la ripulsa jugoslava veniva stamane commentata con amarezza. Con l'arrivo di Mr. Byington ha dunque un « colpo di acceleratore » a tutti i tentativi anglo-americani di risolvere soddisfacentemente la grave crisi adriatica. rn. c.

Persone citate: Byington, Churchill, Homer Byington, Hugh Dalton, Philip Noel-baker

Luoghi citati: Europa Occidentale, Londra, Trieste, Washington