Un treno israeliano fatto saltare da sabotatori

Un treno israeliano fatto saltare da sabotatori Un treno israeliano fatto saltare da sabotatori L'esplosione di alcune mine riduce in rottami tredici carri merci - Nessuna vittima Gerusalemme, 22 ottobre Un treno merci israeliano è ■aitato oggi in aria in seguito allo scoppio di alcune mine, nei pressi del confine della Giordania: secondo le autorità ebraiche, si tratta di un atto di sabotaggio da parte della Giordania. Stamane all'alba tredici dei cinquantadue vagoni che componevano il convoglio sono usciti dai binari e sono andati a sfasciarsi contro alcune rocce, nei pressi di Kalkilya, fra Haifa e Tel Aviv, in vicinanza del confine della. Giordania. Fortunatamente non vi sono state vittime, ma solo un'ora prima lungo la stessa linea era - transitato un convoglio passeggeri gremito di viaggiatori. La polizia israeliana aveva notato individui sospetti lungo i binari, ma aveva ritenuto che gli sconosciuti, sorpresi, si fossero allontanati. Sul luogo del disastro si sono subito recati gli osservatori delle Nazioni Unite. La polizia israeliana ha dichiarato di aver scoperto orme' che conducono dalla linea ferroviaria fino al sobborghi di Kalkilya. L'attentato dinamitardo è avvenuto quasi nello stesso punto in cui l'anno scorso un altro treno israeliano venne fatto saltare in aria. Anche allora le orme degli attentatori conducevano fino al villaggio di Kalkilya. E' convinzione a Tel Aviv che si tratti di - una rappresaglia giordana per l'attacco israeliano al villaggio di Kibia il 14 ottobre scorso. La commissione mista d'armistizio delle N.U. si è riunita in seduta di emergenza per esaminare la situazione. Da New York si ha intanto notizia che il capo della commissione di armistizio dell'UNO per la Palestina, generale Bennike, arrivato oggi in aereo per presentare al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite una relazione sulla tensione tra Israele e la .Giordania, ha dichiarato al giornali¬ sti: <La situazione è critica, ma io non penso che essa provocherà un vero e proprio conflitto >. Richiesto se intenda chiedere negoziati diretti allo scopo di cambiare lo stato di armistizio in stato di pace, il generale ha risposto: «Non penso che in questo momento ciò sia possibile. Tale questione deve essere trattata ad un livello molto più alto. Bennike ha quindi negato di essere giunto negli Stati Uniti con una soluzione della questione, già pronta, precisando che « presenterà solo una relazione sulla situazione ». Alla domanda infine se intenda proporre un'estensione della zona smilitarizzata, egli ha dichiarato: «Non presenterò proposte del genere >.