Quali sono le donne che non piacciono agli uomini di Camilla Cederna

Quali sono le donne che non piacciono agli uomini REFERENDUM TRA GIOVANI MILANESI Quali sono le donne che non piacciono agli uomini Gli esemplari più temibili: dal tipo-madre al tipo-cerotto (Nostro servizio particolare) Milano, ottobre. « Quali sono le donne che gli uomini moderni vedono come il fumo negli occhi?» è stato chiesto in forma di referendum a circa trenta giovani riuniti in una casa di Milano. E con la sconsolata affermazione: «Il mondo è pieno di seceatrici », pronunciata dal presidente della riunione, incaricato anche di commentare ogni scheda, è cominciato un ameno processo alle donne e alle loro principali manie. Ecco sfilare davanti a un pubblico composto per metà di uomini e per l'altra metà di donne decise a sorridere a tutti i costi, i temibili esemplari chiamati dai votanti « crampon », « cerotto », « bambola », « la malèdica », « la suffragetta ». la « pososa », il « tipo-madre », « l'autosufficiente », il « Niagara », la « demente ». Dal « crampon » si salvi chi può: appiccica, si attacca, si uncina. Incauto, un uomo le dimostra una certa simpatia? E' finita per lui: il « crampon » non lo molla più. Gli continua a telefonare, gli spedisce biglietti e regalini, s^nvita al cinema quando lui è impegnato con altri, non capisce mai di essere seccante, ha la mania di <c combinare », e finisce per inseguire per la strada, fingendo d'incontrarlo per caso, l'uomo che ha avuto il torto di farle un complimento. Se sapesse usare il laccio, il < crampon » non lascerebbe intentato questo estremo mezzo di recupero. « Per carità, oggi non toccarmi! » dice il « cerotto », < ho un mal di testa cane! » (e il suo gesto abituale è quello di estrarre dalla borsa un cachet bianco o rosa per ficcarselo in bocca), se no: « mi batton le tempie da morire! », oppure: «Mio Dio, che fitta al cuore! Mi par quasi che si debba fermare ». Così non si può uscire la sera perchè tira vento, bisogna ordinare brodo invece che bistecca al sangue, e non si può assolutamente baciarla. («Te l'attaccherei, tesoro!»). Il peggio è che il « cerotto », per tener fede al suo tipo esangue e romantico, a un certo punto non distingue più tra i e e mali veri e i mali immaginari, diventando una « piaga », da piantare in asso al più presto. Nè meglio del « cerotto » è la « bambola », che trilla, cinguetta, squittisce, si mette il dito in bocca nei momenti di per-, plessità. Coi nastrinì in testa, la bocca a cuore, j ricci fitti, gli occhi sgranati e certi gridolini da neonato, la «bambola » crede di intenerire gli uomini, fingendo di non essere ancora cresciuta del tutto. « Oh, no, brutto cattivo, non sgridare la tua bimbina, che è stata brava!» e poi: «Se mi guardi così, mi fai tanto bibi ». Il male lo chiama bua, il sedere popò, le scarpe pepe. « Tipo da schiaffi » è stato il freddo commento del relatore a suo riguardo, « da romperle la testa per vedere cosa c'è dentro ». La « malèdica » si riconosce dalla bocca dolce che fa quando parla di qualcuno, e davvero comincia sempre benissimo. « Tanto un buon diavolo » dice, ma poi con altrettanta calma aggiunge: « se non avesse il vizio di barare al gioco ». Altri esempi: «Una gran bella ragazza, d'accordo; peccato che puzzi». E: «Cosi soave, così dolce » sussurra a proposito della bella signora alla moda « io proprio non ci credo che il primo marito l'abbia fatto fuori lei! ». Alla larga anche dalla « suffragetta » che, appena conosciuto un uomo, lo vuol convertire. « Alla messa, alla messa! » è il suo grido di battaglia domenicale, se lui vuol vederla proprio la mattina della festa, « e perchè non verresti a sentire quei vecchio barnabita? E' una stella! ». Tutto perchè lui righi diritto, non pecchi con altre donne, rinneghi i suoi frivoli trascorsi, e si prepari ad inginocchiarsi a! suo fianco davanti a un altare fiorito di rose e di gladioli bianchi. Per il suo matrimonio invece la « pososa » sceglierà corbeilles di fiori turchini e orchidee rosa, tanto per far qualcosa di diverso dalle altre, le) che « adora » o « detesta » soltanto, senza vie di mezzo Guardate com'è lungo il suo bocchino, come sono bistrati I suoi occhi, come flebilmente sospira per il divano Chippendale o i guanti firmati Hermes, Sentitela al ristorante quando getta il panico tra i camerie ri: «Insalata di funghi, ma che siano rossi, prego! », quando parla della sua nuova casa: « Il resto non conta, ma che ci sia una splendida living! », quando si ordina l'aperitivo: «Solo champagne rosé'.». Ma poi sì tradisce affermando che lei in fondo « è cosi strana »■ Il « tipo-madre » è altrettanto insopportabile. « Tu hai freddo, topino, sei tutto blu », dice all'uomo amato in una sera d'inverno. «Non bere, fallo per me» e: «di', ti sei messo la sciarpa? ». Questa dichiara di amare appassionatamente I bambini, fa golfetti e calze di lana; parla di caminetti accesi, di tisane e polentine di se¬ mpltdurcsgilttttsgvlc mi dì lino. A chi non farebbe perdere la pazienza? Non parliamo poi dell'* autosufficiente », cioè quella che lavora dandosi delle arie, girando in ufficio con la matita dietro l'orecchio, che parla della difficoltà del suo job e dell'intransigenza del suo boss, e rinnega gli abiti un po' guarniti per indossare solo giacche maschili di tweed. Ma forse la peggiore di tutte è l'irriducibile « Niagara », la donna che non è capace di tacere e intrattiene a voce alta il marito, le amiche, la sarta, il parrucchiere su argomenti che sono sempre gli stessi e a lei particolarmente graditi: le malefatte della servitù, il vomito incoercibile della gravidanza, la descrizione di certi suoi raccapriccianti malesseri, ì problemi sessuali dei suoi fratellini di otto anni, il peso del marito, l'adulterio delle amiche, i danni provocati dal tiralatte, e quel che diceva sua nonna, un suo lontano cugino, la zia della sua balia a proposito della cura dell'influenza. Non c'è che la paralisi che possa farla tacere, mentre si può benissimo non dar mai retta alla « demente », l'eccitata, superficiale e mondana, che organizza « pranzetti e canastine » offrendo soltanto «drlnkini », cercando di crearsi un tipo nuovo e inattendibile ogni stagione, creola, vamp, marinaretta. Tra tante « indesiderabili », si può facilmente immaginare quanto sia difficile il cammino dell'uomo moderno, anche perchè le più furbe hanno il dono del trasformismo, e si rivelano « bambole » « cerotti » o « Niagara » solo dopo qualche tempo che sono state sposate. (Particolare importante: mentre si leggevano i risultati del referendum, il pubblico femmi. nile, dapprima divertito, si è andato sempre più agitando. Solo le « dementi » non si sono riconosciute nelle accurate descrizioni fatte dal relatore). Camilla Cederna

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