Ridotta di cinquanta giorni la pena all'ex-Provveditore agli studi di Cuneo
Ridotta di cinquanta giorni la pena all'ex-Provveditore agli studi di Cuneo Ridotta di cinquanta giorni la pena all'ex-Provveditore agli studi di Cuneo Lo sconforto del prof. Valsesia alla lettura della sentenza Dovrà rimanere in carcere fino al mese di ottobre del 1958 La condanna inflitta al professor Giuseppe Valsesia dal Tribunale di Cuneo è stata ridotta, in misura minima, dalla Corte di appello: invece di 5 anni e 11 mesi, la pena è slata fissata in 5 anni 9 mesi e 10 'giorni. L'exProweditore agli Studi, arrestato nel gennaio scorso, dovrà rimanere in carcere fino all'ottobre del 1958. La nuova sentenza è stata pronunciata alle ore 14 di ieri. La Corte si era ritirata in Camera di consiglio fin dalle 10.30. La lunga permanenza aveva fatto pensare che i giudici fossero impegnati a fondo nella discussione per riformare la decisione del tribunale, a favore dell'imputato. Lo stesso prof. Valsesia appariva pieno di fiducia. In piedi, da¬ vanti all'emiciclo, fra 1 carabinieri, si volgeva spesso a guardare le poche persone presenti ih fondo all'aula, nella parte riservata al pubblico. Si trattava di conoscenti e amici. Durante il corso delle cinque udienze di questo secondo processo l'ex-provveditore di Cuneo aveva ripetuto di non aver tratto alcun vantaggio personale dalle irregolarità commesse. Aveva citato nomi e circostanze. I suoi valenti difensori, avvocati Delitala di Milano, Barosio e Preve di Torino, avevano illustrato i motivi per cui la condanna di Cuneo era ritenuta troppo severa e quindi errata e ingiusta. Nell'attesa l'ottimismo cresceva. Poco dopo mezzogiorno l'imputato ottenne il permesso di accettare dal proprio figlio un bicchiere di birra e la bevve quasi avidamente, mentre le mani gli tremavano. « Ho la gola secca — diceva sorridendo —. Ho parlato troppo in questi giorni ». Alle ore 14 squillò il campanello che annunciava l'ingresso della Corte. I giudici entrarono adagio, uno dopo l'altro, e si accomodarono al loro posti, fra il silenzio generale. Il prof. Valsesia sembrava rapito nell'attesa, con gli occhi fissi sulla Corte. Sulla sua testa calva brillavano gocce di sudore. La voce del presidente dott. Cottafavi lesse adagio il dispositivo della sentenza. L'imputato veniva riconosciuto ancora una volta colpevole di falso In atto pubblico, di peculato continuato, e di abuso di ufficio. L'accusa di concussione, ritenuta valida dal Tribunale, è stata invece configurata nel reato di abuso di ufficio. Una sottigliezza giuridica che ha portato ad una diminuzione di 50 giórni di carcere. iiniiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiniiniiiiiu Il prof. Valsesia è apparso molto abbattuto e avvilito. Tenendo la testa bassa, ha infilato docile i polsi nelle manette e, fra due carabinieri, si è diretto verso il cellulare. Camminava adagio, quasi strascicando i piedi. In quell'ora il Palazzo di Giustizia appariva deserto. Sostavano sotto il porticato soltanto le sei o sette persone che avevano voluto essere vicine all'ex-provveditore in questa circostanza. Anch'esse sentivano il peso della angoscia che stringeva il cuore dell'imputato. Al prof. Valsesia rimane ancora aperta una via: quella della Corte di Cassazione. In questa sede, perù, non potranno più essere discussi I fatti, ma soltanto le questioni di puro diritto. La vicenda rimane quindi fissata in modo definitivo. L'exprovveditore è colpevole di peculato continuato, per essersi impadronito di 36 mila lire con emissione di mandati a favore dell'insegnante Adriana Bertogliatti per tre mensilità di stipendio che non le competevano e di altre 664 mila lire destinate al soccorso invernale per il personale scolastico di Cuneo; colpevole di abuso di ufficio per aver costretto l'insegnante Giuseppina Heffer in Sappa e altri IR maestri a consegnare complessivamente 188.959 lire; Infine colpevole di falso In atto pubblico per aver fatto figurare malata una insegnante che era rimasta a casa per motivi personali, e ciò allo scopo di procurarsi il profitto di 100 mila lire. Com'è noto, li prof. Valsesia continua a sostenere di aver speso tali somme per le necessita del Provveditorato e per aiutare 1 maestri più poveri. Il prof. Giuseppe Valsesia
Persone citate: Adriana Bertogliatti, Barosio, Cottafavi, Delitala, Giuseppe Valsesia, Giuseppina Heffer, Preve, Sappa
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