I nonni muoiono asfissiati nel tentativo di salvare il nipote

I nonni muoiono asfissiati nel tentativo di salvare il nipote TRE VITTIME DELLA VENDEMMIA NEL MONFERRATO I nonni muoiono asfissiati nel tentativo di salvare il nipote Anche il giovane rimane ucciso dall'acido carbonico sprigionatosi dai tini colmi di mosto Le tre salme scoperte 12 ore dopo il decesso - Intervento dei pompieri muniti di maschere i'arrl- une contadini — j Cor°™ c v'r9"»° ' e (Dal nostro inviato speciale) Casale, 5 ottobre. Un giovane diciannovenne e due nonni che cercavano di soccorrerlo sono deceduti in fondo ad una cantina invasa dall'acido carbonico. Le loro salme sono state trovate stamane, giacenti bocconi sul pavimento sconnesso, ai piedi di un grosso tino in cemento, nel quale le uve pigiate ribollivano, sprigionando le mortifere esalazioni. La sciagura — che troppo spesso si ripete nei nostri paesi •— è avvenuta a Camagna Monferrato, un piccolo comune posto sulla sommità di un colle a mezza strada fra Alessandria e Casale, he vittime sono l'agricoltore Giovanni Battista Lenti di 68 anni, la moglie Rosa Ambrosino Allara di 66, e il loro nipote Franco Massa, abitante a Torino, figlio dei proprietari del bar Andorno, sito al », 34 della via omonima> nel rione Vanchiglictta. Il giovanotto si era recato a Camagna una settimana fa per partecipare alla vendemmia. Avrebbe dovuto tornare a Torino domani, per riprendere il suo lavoro presso la jmsticceria Buschcse. Ormai Ù raccolto dell'uva era quasi terminato. Oggi si sarebbero spogliati gli ultimi filari. Alle 9 una villeggiante genovese bussava alla loro casa, in via Sant'Antonio 15, per andare anche lei nella vigna, come aveva fatto nei giorni precedenti. Nessuno le rispose. L'uscio era aperto e sbatteva frequentemente, ad ogni colpo d'aria. La signora chiamò per nome Rosa Allara. Ancora silenzio. Poi essa notò, attraverso le finestre, che tutte le luci erano accese. Cominciò ad impensierirsi e rivelò le sue preoccupazioni ad altre dotine. Accorse gente e si entrò in casa: nelle due camere al pian terreno nessun segno di vita; al piano superiore i letti apparivano intatti. Due contadini — Mario nassero vollero anche ispezionare la cantina. Scesero la breve rampa di scale, e giunsero alla soglia del locale sotterraneo^ ma dovettero subito tornare indietro perchè si sentivano soffocare. Guardarono allora da una piccola finestra e con l'aiuto di una lampada tascabile scoprirono l'orribile realtà. Il fascio di luce si posò prima sufla salma della donna, vicina all'uscita, e poi su quella del giovane e del notino, nella parte più interna. Nessuno poteva avventurarsi nella cantina. Furono perciò avvertiti i carabinieri di Vignale e il pretore. Vennero chiamati anche i vigili del fuoco di Casale che muniti di maschere riuscirono a rimuovere i tre sventurati dalla tragica prigione in cui avevano trovato la morte. Il magistrato, in base alle testimonianze dei \ presenti, constatò che si trattava di disgrazia e concesse il nulla osta per i funerali. Intanto qualcuno telefonava, a Torino per chiamare i gcni-ì tori di Franco Massa. .Ricevei-) te la comunicazione il padre,] Giulio, mentre stava dietro ali banco nel bar. Gli dissero che i suoceri erano morti per una>, disgrazia. <E Francof> egli do-' mandò con l'angoscia nel cuo- mdhlnvstdrgeataselgcrrntlmcdnlarsscncGsaa i u o re. € Sta poco bene — gli fu ri-j sposto — ma nulla di grave i pcr lui>. L'uomo corse immediatamen- jte al piano superiore dove la. tnoglie, in cucina, preparava i/ipranzo. Cercando di nasconde re la propria agitazione le disse che era -necessario partire subito per il paese, perchè il papà e la mamma erano caduti malamente in una vigna. Abbassata la saracinesca del negozio e noleggiata un'auto, essi si diressero alla volta di Camagna. Mentre la macchina correva veloce fra le strade del \Monferrato, dove risuonano i -'ca"" aclla vendemmia, nessu "° dei due conosceva intera la a!atroce verità. Non doveva pc-jiò trascorrere molto tempo. -\Appena entrati nella casa' di via Sant'Antonio essi scorgevaol,10 lr u<, ,,ar(1 La povera don. - ma che in un solo istante ha -( - £er«° mamma, il padre e.- 'unlc0 J,ntw — cadeva in pre.\da ad una violenta crisi di o|pianto. Il marito cercava di so-ìstenerla e di rincuorarla; ma a|poi anche lui crollava di schianto e invocava disperala- mente, fra i singhiozzi, il nome di suo figlio, del suo Franco. La fatalità e l'imprudenza hanno provocato la morte delle tre vittime. Era l'ultimo anno che i coniugi Lenti lavoravano la loro terra; con la prossima stagione avrebbero ceduto le vigne e i campi a. mezzadria. Nei giorni scorsi avevano ricevuto una lettera della figlia Adele che da vent'anni è emigrata in Australia. Ella annunciava il suo prossimo ritorno ed essi si erano convinti ancora maggiormente a trascorrere gli ultimi anni in pace ed in riposo. Ieri sera (ormai quasi tutta l'uva ribolliva nei tini dell'angusta cantina) il giovane Franco Massa- era sceso forse per rimestare il mosto: era un lavoro che aveva fatto tante volte nella giornata e anche durante la notte. Appena entrato nel locale sotterraneo fu preso da malore per l'azione dell'acido carbonico e cadde prima stordito, poi privo di sensi. Com'è noto il gas è più- pesante dell'aria e ristagna in basso: guai a chi si accasciat non potrà più rialzarsi. La nonna si dovette impensierire della sua assenza. Lasciò sul tavolo della cucina gli occhiali e la matassa di lana che stava filando e scese nel cortile per dare un'occhiata nella cantina. Improvvisamente— saranno state le 21 — i vicini di casa udirono la sua voce: < Giovanni, vieni, Giovanni, Giovanni». Poi più nulla: nessun grido, nessun rumore. Se avesse continuato a chiamare qualcuno forse sarebbe uscito e la tragedia non sarebbe avvenuta. Invece prima ancora che arrivasse il marito essa osò spingersi nella cantina e cadde svenuta. Anche il Lenti ritentò la disperata impresa, ma il gas velenoso l'afferrò al la gola, gli annebbiò la vista, lo fece barcollare e scivolare accanto al corpo del nipote. I tre sventurati rimasero là, al buio (la candela si era spenta per mancanza di ossigeno) fino a stamattina, quando i due contadini facevano la racco pricciante scoperta. c. n. Giovanni Battista Lenti e la moglie Uosa Allara. ! 1111M111111 ( I B Il torinese Franco Massa, vittima insieme ai nonni. IIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIllllllllllllllllllllllllllllllllllO