Ancora ignota la sorte dello scomparso di Carmagnola

Ancora ignota la sorte dello scomparso di Carmagnola DA DIEDI GIORNI UNA FAMIGLIA IN ANSIA Ancora ignota la sorte dello scomparso di Carmagnola La ricostruzione dell'itinerario, insieme con la mancanza di un movente, farebbero escludere un'ipotesi criminosa ipena che "sempre "più si aggra" va> per ia scomparsa del capo idi essa, Claudio Tiranti, di ]59 Bnnj. E' sparito nella not- (Dal nostro inviato speciale) Carmagnola, 26 settembre. Alla cascina Rio di Oselle, |HDitata dalla famiglia Tiranti, si vive da dieci giorni in una |gini fa ritenere meno verosi te fra il 16 e il 17, senza lasciare alcuna traccia che possa avvalorare un'ipotesi attendibile. Si è pensato anzitutto a una disgrazia, e non si è trascurata la possibilità d'un delitto. All'inchiesta dei carabinieri di Carmagnola si è aggiunta quella della Squadra Mobile di Torino. Il risultato delle inda¬ jmile la possibilità d'un delit lo, non essendo emerso nes- sun motivo che possa giustificarlo. Collaborando con le 1 autorità, i sei figli maschi del1,0 scomparso siesono prodjgati nelle ricerche: hanno prosciu- gato canali, percorrendoli an che nel tratto che attraversa la città; hanno frugato campi, cespugli; scandagliato pozzi, cisterne. Nulla è stato trovalto; ne tracce di lotta, nè mac ;chie di sangue, nè oggetti appartenenti al Tiranti. Nulla 'che possa orientare sulla natura della scomparsa (accidentale o criminosa), o che possa guidare alla scoperta delta sua salma. Le tracce di Claudio Tiran ti si perdono appunto nella notte dal 16 al 17. Quel giorno i un mercoledì, egli si recò a Carmagnola in compagnia di d«e figli per vendere un carico di peperoni. Dopo, averli venduti si trattenne con alcu ni amici. Pur non avendo incassato i quattrini dei peperò Ini, in tasca egli aveva una I somma che secondo il parere |dei figli si aggirava sulle cin iquanta-sessantamila lire. Alla o sera, venti minuti dopo mezza inotte, uno dei figli lo scorge 1in piazza che spinge a mano eila bicicletta; lo vede dirigersi - verso un caffè, chiamato da -jun gruppo di amici. Claudio : beve il caffè ch'essi gli offro - no; assieme si avviano sulla a strada di Bra per rincasare, i'Tutti quanti sono piuttosto a brilli, . Passando da via Roma gli iamici si fermano da un cicli- sta per ritirare le biciclette; Claudio li avverte che li precederà sulla strada, e si avvia solo. Gli amici continuano a chiacchierare; quando ritirano le biciclette è mezzanotte e tre quarti. E a loro volta si avviano, ma a piedi. Claudio, che li ha preceduti, percorsi circa centocinquanta metri trova abbassate le barre del passaggio a livello. La casellante aspetta il passaggio del treno Torino-Bra, che lascia la stazione di Carmagnola nlle 0,19. Quella sera il treno ha quattro minuti di ritardo; parte quindi alle 0,23; sarà al passaggio a livello non oltre le 0,25. La casellante assicura che prima del transito del treno un uomo proveniente da Carmagnola passa sotto la barra, appoggia vicino alla staccionata una bicicletta dicendole che andrà a ritirarla il giorno dopo, e prosegue barcollante sulla strada di Bra. Punto oscuro. E' Claudio Tiranti? La casellante ne ha fat- i to una descrizione che non collima con le sue caratteristiche fisiche, nè l'ha riconosciuto in una fotografia (di qualche anno fa) che le è stata mostrata. Ma non ci si spiega chi potrebbe essere se non lui. Evidentemente la donna, preoc cupata per l'imminente arrivo del treno, non badò bene ai suoi connotati. Comunque, la bicicletta è quella di Claudio Tiranti. Ritirate le rispettive biciclette, gli amici — Giovanni Solevaggione, Luigi Appendino, Giuseppe Gerbino col figlio Luigi, detto Canova; Giuseppe Cavallero — si avviano sulla stessa strada diretti alla frazione Cavalieri dove abitano. Non raggiungono il Tiranti, di lui non sanno più nulla. L'ultima persona che ha visto Claudio Tiranti è Lorenzo Osella, detto 11 Caramagnin. E un incontro che se non dà la chiave del mistero, gli dà però una colorazione meno truce. Racconta Lorenzo Osella: < All'una ho lasciato Carmagnola in bicicletta. Andavo piano. Una decina di minuti dopo avevo raggiunto, a circa un chilometro dalla città, il bivio da cui si diparte la via Oselle, che conduce alla mia cascina e a quella del Tiranti. Una trentina di metri prima del bivio sento giungere da via Oselle un rumore di passi precipitosi. Rallento, e quando giungo al bivio mi fermo e scendo dalla bicicletta. Era una notte abbastanza chiara. Mi vedo venire incontro, agitatissimo, Claudio Tiranti: mi viene accanto e brontola, in dialetto, qualcosa che non ho afferrato bene, ma che potrebbe essere: "Ci siamo" oppure: " Cosa facciamo ". Sbalordito, non gli dò risposta. Luì si porta in mezzo alla provinciale, guarda in direzione di Carmagnola; si volta e si avvia di corsa nella direzione opposta, cioè verso Bra. Lo seguii con lo sguardo finché non lo vidi sparire nel buio, poi andai a casa ». Questo è tutto quanto è stato possibile accertare sulla vicenda. L'ipotesi meno romanzesca è che il Tiranti, ch'era indubbiamente in stato di ebrietà, giunto presso casa non si sia ricordato d'aver lasciato la bicicletta in custodia e sia tornato indietro a cercarla: incontro con Lorenzo Osella. Si avvia in direzione | sbagliata; attraversa 1 campi; giunge al canale e vi precipita annegando. Le acque impetuose ne trascinano il cadavere fino al Po. Ecco perchè i figli, che scandagliano il canale tre giorni dopo, non ne trovano la salma. Altra ipotesi, meno pessimistica. Un accesso di amnesia che colpisce il Tiranti, e lo fa smarrire, e lo fa vagare nelle campagne, chi sa in quale direzione. E' l'ultima speranza, fra le varie ipotesi catastrofiche, alla quale i familiari si attaccano. g. f. : Claudio Tiranti, lo scomparso