L'opera svolta dai carabinieri per i due delitti in Val d'Aosta

L'opera svolta dai carabinieri per i due delitti in Val d'Aosta L'opera svolta dai carabinieri per i due delitti in Val d'Aosta Nello stesso giorno, una duplice vittoria dei carabinieri : l'arresto del muratore Filippo Zappia che uccise a Runaz l'autista Vittorino Vauthier, e l'arresto dell'imbianchine Nadir Chiabodo che ad Entrèves uccise Angela Cavaliere Con compiacimento rileviamo i meriti di questa simultanea operazione. E' certo una coincidenza che esse siano avvenute nello stesso giorno. Teniamo però a segnalare che non si tratta d'un duplice colpo di fortuna, ma dell'applicazione d'un metodo e della sagacia con la quale è stato applicato. Entrambe le operazioni portano la firma del giovane capitano De Luca, che valendosi di un nucleo di valentissimi collaboratori le ha compiute silenziosamente e tenacemente. Alla possibilità che Filippo Zappia fosse l'assassino del Vauthier egli pensò subito, Iniziando I primi accertamenti. Avviandosi alla cantina dov'era stato scoperto 11 cadavere della vittima, il cap. De Luca fu informato d'una lite avvenuta qualche sera prima fra i due. L'ufficiale ordinò subito il fermo dello Zappia e la traduzione ad Aosta. La sua intuizione fu confermata dalle indagini che nel frattempo venivano condotte. Al primo interrogatorio, infatti, lo Zappia confessò il de¬ ■iiiirii ii»itiiitiiiiiriiiiiiiijriirifiiiriiiiiii e o e d e i a a i i r I i l a a a o , ¬ litto, motivato dal proposito di derubare il Vauthier. Come il cap. De Luca sia giunto alla scoperta del Chiabodo, in parte è noto. Egli subentrò nell'inchiesta al ritorno dalla licenza. Conosceva il delitto e le contraddittorie fasi delle ricerche soltanto per averne seguito le vicende sui giornali. Al suo rientro in sede assunse il compito che gli spettava: la direzione delle indagini. E cominciò dal punto in cui avrebbe cominciato se avesse assunto le indagini in quel convulso pomeriggio dell'8 agosto. Con lo svantaggio che erano trascorse piti di tre settimane. Coadiuvato dai suoi collaboratori della squadra investigativa della Compagnia di Aosta, ai quali erano stati aggiunti i marescialli Suppo. Fontana, Vecchio e il brigadiere D'Accardo. egli segui il metodo più semplice: controllare le persone che avevano lasciato Entrèves e Courmayeur nei giorni 8 e 9 agosto. Fra queste c'era un imbianchino chiamato Nadir Chiabodo. Un nome che non diceva nulla, naturalmente. Cominciò a dir qualcosa quando si seppe che il Chiabodo si era licenziato proprio 11 7 agosto, che la mattina dopo era stato visto aggirarsi nella zona di Entrèves, e che all'una e mezzo dello stesso giorno iiri]iiiiiriiiriiiiiiiiiiiiiiin iiiniiiifiiiiiiiiiiiiiii aveva lasciato il paese sulla sua bicicletta rossa. Quel nome disse ancora di più quando si seppe che la signora Norina Revel la sera del 7 agosto era stata aggredita da uno sconosciuto sulla strada di Notre Dame de la Guérison. Lo sconosciuto aveva i cai zoni macchiati di calce e montava una bicicletta rossa. Era venuto il momento di veder meglio nella vita di costui. Giovedì 17 agosto una perquisizione operata in casa del Chiabodo in via Porta Pretoria 34 condusse al ritrovamento dell'orologio e del braccialetto di Angela Cavaliere L'assassino era stato scoperto Sono notissimi i particolari del suo viaggio da Palermo a La Thuile, e della sua confessione. Capitolo chiuso, dunque, con questa duplice vittoria. Per il cap. De Luca e per i suoi colla boratori si è aggiunto l'altissimo elogio dell'avvocato generale del la Procura di Torino, dott. Trom bi, il quale In un telegramma ha encomiato la solerzia, Io scrupolo, la riservatezza e la passione con cui era stata compiuta l'inchiesta. L'opera dei carabinieri, pur fuorviata in principio da molte plici difficoltà, si è confermata an cora una volta In armonia con le tradizioni dell'Arma. tiiitiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiciiiiiiiiiiiiiiiiiKiiiiii

Luoghi citati: Aosta, Courmayeur, La Thuile, Palermo, Pretoria, Val D'aosta