Ripiomba nel mistero l'assassinio del vice-sindaco di Pratiglione

Ripiomba nel mistero l'assassinio del vice-sindaco di Pratiglione Ripiomba nel mistero l'assassinio del vice-sindaco di Pratiglione Assolto dòpo un anno il contadino che era stato imputato del delitto Il giudice Istruttore presso 11 Tribunale di Ivrea, dott. Sacchetti, ha depositato in cancelleria la sentenza con cui, su conforme parere del sostituto Procuratore della Repubblica dott. Cordone assolve per insufficienza di prove Carlo Varello, di 40 anni, incarcerato nell'ottobre scorso con la imputazione di aver ucciso l'exsindaco di Pratiglione, Domenico Berta, di 56 anni. Il fosco delitto ripiomba cosi nel più profondo mistero. Come si ricorda, l'ex-sindaco Berta venne trovato ucciso nell'ala della cascina Nuova in località Trucchi, che da poco tempo aveva acquistato in un'asta, alle ore 9.30 del 29 settembre 1952. Giaceva riverso sull'erba ed aveva il volto sfigurato da un'orribile ferita. I carabinieri ed il magistrato fin dalle prime indagini poterono accertare che lo sventurato agricoltore era stato ucciso la sera precedente, fra le ore 21 e le 22, con una scarica di pallini sparati con un fucile da caccia. Furono pure in grado di ricostruire come fu compiuto il delitto. Il Berta venne chiamato da qualcuno che se ne stava nell'aia. Usci dalla cucina e ai affacciò al piccolo terrazzino che dà sul cortile. Nascosto nell'ombra, l'assassino gli sparò contro due colpi di fucile; il primo mancò il bersaglio; il secondo raggiunse 11 Berta al volto. Ferito a morte, egli barcollando scese in cortile, cadde, si trascinò una decina di metri e, dopo brevissima agonia, spirò. Uno dopo l'altro vennero scartati i moventi di rapina, di vendetta, passionale, poiché mancavano elementi che potessero avvalorarli: le autorità inquirenti ritennero invece che, fra le varie ipotesi, la più fondata fosse quella che l'ignoto assassino avesse ucciso il Berta per motivi di Interesse. I loro sospetti si appuntarono sui fratelli Guido e Carlo Varello, abitanti a circa 400 metri dalla cascina del Berta. I! primo fu poi rilasciato poiché ri¬ iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiifMiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiii sultò innocente. Il Carlo venne accusato come autore dell'atroce delitto. Contro di lui vi erano alcuni indizi gravi: sembrava che i rudimentali pallini ebe uccisero il Berta fossero stati fabbricati in casa del Varello e sparati con un fucile trovato in una sua soffitta e che pure da casa sua provenisse la carta con cui era stato fatto lo stoppaccio. Ma venne a mancare la causale dell'omicidio, poiché inconsistente risultò l'accusa di pretesi rancori per motivi d'Interesse fra l'Imputato e la vittima. Durante il corso dell'istruttoria fu assodato che nel I960 a Varello aveva sparato un colpo di fucile a breve distanza dalla cognata Carmela Roselo: e gli fu quindi mossa la contestazione di tentato omicidio. Di quest'imputazione la sentenza proscioglie 11 Varello per non aver commesso il fatto. Il colpo fu in realtà sparato, ma a quanto é risultato non per colpire e uccidere la Roselo, sebbene unicamente per provare l'arma. Durante la sua permanenza nelle carceri di Cuorgné, dove era «iiiiiiiiiiniimmiimiimiimiiiiiiiiiiiniiii stato trasferito da Pratiglione, il Varello danneggiò il tavolaccio sconnettendolo, e le lenzuola la cerandole; poi con una tavola tolta al suo giaciglio, aveva opposto violentemente resistenza ai carabinieri, che si erano recati nella cella per ridurlo alla ra gìone. Cosicché venne imputato anche dei reati di danneggiamento e di resistenza violenta a pub bllci ufficiali. Per questi due reati il giudice istruttore, dissentendo dalle conclusioni del perito psichiatrico che dichiara il Varello totalmente irresponsabile per que sto atto, che ritiene commesso In stato patologico di orgasmo, lo rinvia a giudizio del Tribunale L'amnistia annunciata e ormai prossima, eliminerà sicuramente il reato di danneggiamento; non sarebbe invece compreso nel prov vedimento di clemenza il reato di resistenza, che comporta al massimo la pena di cinque anni Al Varello, ricoverato all'ospedale psichiatrico, H giudice istrut tore ha concesso la libertà prov visoria, e pertanto viene scarce rato e dimesso non essendo rite nuto socialmente pericoloso. iiiiiiiiiiiiiiiiiiliiiiiiillllllliiiilliilltliiiliililllll

Luoghi citati: Ivrea, Pratiglione