Relazione di Pella suI problema di Trieste

Relazione di Pella suI problema di Trieste Relazione di Pella suI problema di Trieste Il governo farà le comunicazioni aila Camera in occasione del bilancio degli Esteri - Nessuna risposta ufficiale giunta ancora a Palazzo Chigi - Convocati gli ambasciatori nei Paesi balcanici Roma, 18 settembre. Il Consiglio dei Ministri, che da tempo era convocato per le due riunioni di oggi e di domani, aveva nel suo programma, come è noto, la trasformazione.in concreti disegni di legge dei primi impegni assunti dal Governo all'atto della sua presentazione in Parlamento. Ciò ha cominciato a fare — come appunto riferiamo dando conto del disegno di legge per la concessione d'una amnistia — ma era peraltro logico che gli ultimi avvenimenti che si sono susseguiti in campo internazionale dessero anche un'altra e diversa caratterizzazione alla riunione del Consiglio. La riunione del Consiglio E' per questo che al centro dell'attenzione si è trovata innanzitutto la relazione fatta dal Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri on. Pella nel merito dell'azione diplomatica che è in corso da tre settimane intorno al problema giuliano. Il comunicato ufficiale della Presidenza informa che la relazione è stata molto dettagliata e prosegue: «Il Consiglio ha unanimemente approvato l'azione intrapresa, imperniata sulle proposte che il Presidente del Consiglio ha annunciato nel suo discorso di domenica passata. Il Governo prosegue il comunicato — farà le dovute comunicazioni al Parlamento in occasione del bilancio del Ministero degli Esteri, di cui chiederà l'iscrizione all'ordine del giorno subito dopo i bilanci finanziari, dei quali per regolamento si impone la priorità di discussione ». Risulta dunque dal comunicato come è stata risolta la questione del dibattito parlamentare: della questione di Trieste si parlerà in sede di bilancio degli Esteri, evitandosi di anteporre la discussione sull'interpellanza Nenni, come era stato chiesto da una parte dei gruppi dell'opposizione. Si ha motivo di pensare, comunque, che il mancato accoglimento della richiesta sia dovuto non già ad un principio pregiudiziale, ma ad un obbiettivo criterio di opportunità. Si desidera, cioè, guadagnare ancora un po' di tempo — Nenni chiedeva che la sua interpellanza venisse discussa all'atto stesso della riapertura della Camera — perche in tal modo aumentino le probabilità dell'arrivo delle risposte alle nostre note diplomatiche. Per il momento, infatti, non vi sono novità a questo riguardo, come ha confermato il portavoce di Palazzo Chigi, dott. Perrone Capano, nel corso di una conferenza-stampa tenuta questa sera: « Fino a questo momento non vi è da segnalare alcun fatto nuovo — ha detto. — Continuano le consultazioni sul piano diplomatico, sia tra noi e gli alleati, sia tra gli alleati stessi. Fino a que¬ gg. a o , a ¬ sto momento nessuna risposta ufficiale è pervenuta a Roma, nè d'altra parte era presumibile che essa potesse giungere nei volgere di pochi giorni. Noi traiamo frattanto — ha tenuto ad aggiungere il dott. Perrone Capano — dai crescenti consensi della stampa internazionale, ed anche di quella dei Paesi più lontani, e perciò maggiormente obbiettivi, la conferma di aver poggiato la nostra proposta sulle basi granitiche del diritto e dell'etica. Ad essa non potranno essere insensibili gli altri Governi, specie quelli che hanno sempre dichiarato, anche di recente, di voler vedere trionfare nelle relazioni tra i popoli i principi di libertà e di giustizia >. Se la relazione fatta da Pella al Consiglio non poteva che essere fondata su elementi che ormai già sono di dominio pubblico, le dichiarazioni del portavoce di Palazzo Chigi ne offrono in un certo senso una chiave di interpretazione e consentono di fare il punto sulla questione, non senza qualche ragionevole ottimismo per quanto riguarda la fase cui essa è giunta. Anche di altri problemi di politica estera si è parlato nel corso della stessa conferenza stampa, essendo stato dato l'annuncio che martedì prossi mo sarà Inaugurata a Roma la conferenza dei sostituti dei ministri degli Esteri dei sei Paesi aderenti alla Comunità europea: Italia, Francia, Germania, oltre ai tre del Benelux, vale a dire Belgio, Olanda e Lussemburgo. La visita di Papagos H Presidente del Consiglio pronuncerà il discorso di apertura dei lavori che dureranno, a quanto si prevede, alcune set timane. Questa nuova sessione di lavori si riallaccia alla con ferenza tenutasi a Baden-Ba den nello scorso agosto, ed ha per scopo di stendere un progetto di trattato per la formazione della Comunità politica europea. I < sostituti > procede ranno perciò alla redazione degli articoli del progetto lasciando in sospeso solo le questioni che richiedono un più diretto intervento dei Governi e queste ultime saranno prese in esame dai sei ministri degli Esteri che si riuniranno all'Aia il 20 ottobre prossimo. Prosegue in tal modo l'atti vita diplomatica perchè alla già esistente C.E.C.A. (Comunità economica europea carbosiderurgica) ed alla tanto di scussa C.E.D. (Comunità difensiva europea) venga ad affian carsi una C.E.P. (Comunità politica -juropea) che integrerebbe le prime due, coronando anzi lo stesso edificio della col laborazione europea. Ulteriori notizie sono state poi fornite sulla visita che il Maresciallo Papagos, Presidente del Consiglio greco, farà Rcdodmnlqtt Roma dal 23 al 26; si avrà l'occasione in questa circostanza di compiere un largo giro di orizzonte e di scambiarsi, fra i dirigenti dei due Paesi, informazioni e giudizi sulla situazione internazionale, con particolare riguardo ai settori nei quali Italia e Grecia hanno interessi più diretti a titolo atlantico e mediterraneo. Non a caso, del resto, sono stati convocati a Roma in questi giorni gli ambasciatori d'Italia ad Atene, Alessandrini, ad Ankara, Pietromarchi, ed il ministro a Belgrado, Vanni d'Archirafi, per un esame della situazione nei settori di loro competenza, anche alla luce dei più recenti avvenimenti. v. g.

Persone citate: Alessandrini, Nenni, Pella, Perrone Capano, Pietromarchi, Vanni D'archirafi