Forti sospetti gravano sul muratore calabrese

Forti sospetti gravano sul muratore calabrese IL FEROCE ASSASSÌNIO DI RUNA Z Forti sospetti gravano sul muratore calabrese Altre ipolesi avanzale dalla polizia - C'è un rapporto col delitto d'Entrèves? - Vendetta politica o privala? (Dal nostro inviato speciale) Villeneuve, 15 settembre. I carabinieri non hanno ancora confermato l'arresto del giovane muratore calabrese sospettato di avere ucciso l'autista Vittorino Vauthier e di averne sepolto il cadavere nella cantina. Costui, identificato in Filippo Zappia, di 19 anni, abitante a Benestare, in provincia di Reggio Calabria, era venuto nella Valle d'Aosta nel mese di giugno in cerca di un'occupazione redditizia. Non aveva però incontrato molta fortuna. Un suo compaesano ora residente ad Arvier, Giuseppe Farfarello, lo aveva raccomandato allo sventurato autista di Bunaz. Fu un contratto presto stipulato: il Vauthier avrebbe concesso ospitalità e fornito il vitto al ragazzo, il quale dal canto suo si impegnava di rimettergli a nuovo la casa, ormai vecchia e cadente. Le prime settimane trascorsero tranquille. Il giovane meridionale si dimostrava buono, remissivo, quasi timido verso il suo padrone. Entrambi erano di ottimo umore, alti, robusti e mangiavano con appetito formidabile. Nel mese di agosto cominciarono i primi disaccordi. Lo Zappia non si accontentava più delle piccole mance, ma pretendeva di venire retribuito regolarmente per la sua opera. Attorno alla casa egli aveva innalzato le incastellature e il lavoro procedeva spedito. La questione venne portata davanti ai sindacati di Aosta. Prima vi andò il giovane per rivendicare i suoi diritti e poi l'anziano Vauthier per esporre le sue ragioni. « Mi sono licenziato » Nella mattinata del venerdì 4 settembre il muratore e il proprietario ebbero un vivace alterco. Le loro voci adirate furono udite dai vicini di casa, Il Vauthier venne ancora scorto la sera di quello stesso giorno in compagnia di persone molto note ed influenti ad Aosta. Poi le sue tracce si persero davanti alla porta della sua abitazione. Da quel venerdì fino a quello successivo Zappia fu ancora visto a Bunaz nella stessa casa del delitto, dove egli continuava a dormire. Il giovedì 10 settembre il giovane calabrese si re cò dal compaesano Farfarello per annunciargli: «Mi sono licenziato. Non lavoro più per il Vauthier. Appena posso ritorno al nostro Benestare ». E partì Infatti due giorni dopo insieme con le due sorelle del Farfarello, che come lui lasciavano la Val d'Aosta per raggiungere la Calabria. II giovane — secondo quanto dicono i compaesani — ap pariva tranquillo e sereno, quasi spiacente di dover lasciare Bunaz, dove non aveva trovato un lavoro corrispon dente alle sue speranze e alle sue aspirazioni. Essi ritengo no dì poter escludere che egli possa essersi macchiato di un simile crimine. I sospetti pe« rò a suo carico sono molto gravi. Accertato prima di tutto che il Vauthier è stato colpito nel letto mentre dormiva, pare impossibile che il giovane non si sia accorto di nulla mentre avrebbe dovuto riposare nella camera attigua. Inoltre il fatto stesso che egli abbia voluto dire di essersi li cenziato tacendo invece che il proprietario era scomparso depone a suo sfavore. Comunque — ripetiamo — per ora sul suo capo pendono soltanto dei sospetti e il capitano De Luca con i suoi collaboratori maresciallo Suppo e brigadiere Busso non si fermano su quest'unica traccia, ma spingono le indagini in diverse direzioni e compiono sem pre nuovi e più precisi accertamenti. Anche oggi nella caserma di Morgex sono state interrogate molte persone. Una ipotesi che non viene tralasciata riguarda la possibile relazione tra il delitto di Bunaz e quello di Entrèves. Ossia, in parole semplici, il Vauthier sarebbe stato assassinato perchè conosceva qualcosa d'importante sulla morte di Angela Cavaliere». Questa supposizione è sorta dal fatto che egli nella giornata dell'8 agosto portò ad Entrèves alcuni torinesi. Ora sembra che i clienti di quel giorno fossero due coniugi con il figlioletto, assolutamente estranei alla sanguinosa tragedia avvenuta in riva alla Dora, Le autorità inquirenti però si riservano di svolgere a tale proposito ulteriori indagini. La figura dell'ucciso Neppure la possibilità che il Vauthier- sia stato vittima di una vendetta privata o politica può essere esclusa in modo assoluto. Egli, oltre ad essere stati» condannato a vent'anni di reclusione per collaborazionismo coi tedeschi e per rastrel lamenti contro i partigiani, ap poggiava negli ultimi tempi in modo aperto e deciso il Movimento Sociale Italiano e nella recente campagna elettorale aveva messo la sua automobile a disposizione del partito. Era infine circondato da una certa diffidenza e ostilità perchè si sussurrava che talvolta facesse l'informatore della polizia Il Vauthier era un uomo attivo e geniale. Da alcuni mesi an dava costruendo una sua speciale turbina già brevettata. Per questa scoperta aveva con tratto dei debiti, ma pareva che ormai avesse raggiunto la fortuna perchè una grande società idroelettrica si era interessata del suo moderno ritrovato. La salma dell'autista di Bunaz oggi è stata sottoposta all'autopsia da parte del profes-i sor Portigliatti nel cimitero di|Aosta. Il perito non ha potuto |stabilire a quale data risalga la morte, nè con quale arma il Vauthier sia stato colpito. Ulteriori esami di laboratorio potranno portare un po' di luce. I carabinieri sono tornati nei pomeriggio nella deserta casa di Bunaz e hanno potuto stabilire che dalla camera dell'ucciso sono scomparsi alcuni biglietti da mille per una somma imprecisata, un orologio, la rivoltella e una giacca nera. L'arma del delitto risulta irreperibile: potrebbe essere stata seppellita nell'orto attorno alla casa. Stasera sono stati apposti i sigilli all'uscio della cantina ove la salma del Vauthier giacque per una decina di giorni. C. Neirotti ■ IMIIIlMMIIItlllllllllIlllllMllllllllllllIllllilll