La televisione prepara i nuovi programmi

La televisione prepara i nuovi programmi La televisione prepara i nuovi programmi Contratti con attori del teatro e della rivista - Commedie e lavori speciali in fase di allestimento Accordi con il cinema per la trasmissione di pellicole • Acquistati in America 230 documentari (Nostro servizio particolare) Roma, 12 settembre. La televisione italiana — della quale ci siamo occupati in una precedente nota, esaminando il panorama dei programmi previsto per l'esercizio definitivo che inizierà al 1° gennaio '54 — dopo una sosta di un mese e mezzo, ha ripreso le emissioni col 1° settembre scorso. Si tratta sempre della fase sperimentale, destinata a chiudersi con la fine dell'anno, di programmi-campione realizzati per ora con i trasmettitori del Nord (Torino, Milano e Monte Penice) e, da metà novembre, con quello romano ui Monte Mario, del quale sono ultimati gli impianti e si stanno mettendo a punto i delicati congegni tecnici. 32 ore settimanali La fase sperimentale, prossima a concludersi, dà però fin d'ora — per i quadri direttivi, per i registi e attori legati da contratto, per le rubriche impostate e la scelta di autori e lavori — una visione abbastan za esatta di ciò che saranno le emissioni allorché dalle attuali 18 o 20 ore settimanali la televisione passerà alle 32 ore dell'esercizio definitivo. E' dunque interessante occuparsene in modo particolareggiato. Diretta da Salvino Bernesi (il quale, come si sa, è anche a capo della RAI) la T.V. ha come dirigente speciale dell'esercizio il commediografo Sergio Pugliese, dal quale dipendono le diverse branche ( « servizi » di attività e la ste aura dei programmi. I capi dei diversi servizi sono: Carlo Terron per la drammatica e la musica sinfonica; Attilio Spi! ler per il varietà, la rivista, la musica leggera; Guido Garda alle emissioni per ì giovani; Alvise Zorzi per le trasmissio ni culturali e speciali; Vittorio Calvino per il servizio film (contatti col cinema); Vittorio Veltroni per l'attualità e il telegiornale; Alberto Chiesa per la stampa e lo sviluppo della cinematografia televisiva; Enzo Polloni per la part* scenografica. La < t. v. > ha già una sua schiera di registi, in parte di provenienza ed esperienza teatrale, in parte presi dal cinema: fra i primi Alessandro Brissoni, Franco Enriquez, Daniele D'Anza, Mario Landi; fra i secondi, Alberto Chiesa, Sabel, Betti, Turchetti e Falqui. Si sta svolgendo poi a Milano un corso per allievi registi, frequentato da giovani già formati dalle prime esperienze nel campo della scena e dello schermo. Un contratto speciale, per allestimenti d'eccezione, è stato stretto dalla televisione con Corrado Pavolini, e trattative a buon punto sono avviate con Blasetti, Malasomma e Mastrocinque (il quale allestirà, fra l'altro, un suo « Quarto d'ora > di scenette satiriche recitate da pupazzi). Quanto agli attori, si attingerà largamente al teatro. Si fanno già i nomi di Andreina Pagnani, Laura Adani, Laura Solari, Leonardo Cortese e altri. Ma, a sostenere la continuità dei programmi e sostentare la produzione per i teleschermi, esistono e funzionano fin d'ora a Milano due complessi, uno di prosa e l'altro di rivista; del primo fanno parte, fra gli altri, la Solari, Sabbatini e Albertazzi, del secondo Tecla di Bruno, Bramleri, Pisu, Marcheselli, Roveri e fra breve, Tommei. Il repertorio di commedie in fase di allestimento comprende: «Spirito allegro» di Coward, « La vena d'oro > di Zorzi, < La scala > di Rosso di S. Secondo, « Un giovanotto che ha fretta » di Labiche, « Il paese delle vacanze > di Ugo Betti, « La sorridente signora Beudet » di Amiel. Sono inoltre in programma la sceneggiatura di un racconto di Stevenson e due lavori originali: « Giudizio universale » di Zavattini e «Miss Italia» di Alberto Lattuada e Elsa Morante, scritti appositamente per la televisione. mpsgpdtmpabtntt Il telegiornale Quanto alla rivista e al varietà, gli spettacoli-tipo sono quasi giornalieri: «Uno, due, tre », un varietà in pubblico, « Facciamo la spia », rivista di Puntoni, Spiller e Simonetta e uei:e emissioni a «quiz» tipo < Attenti al fiasco! ». Si avranno dei balletti con coreografia di Lecoq ed altri concepiti specialmente per i teleschermi da noti danzatori italiani. Denso è pure il programma delle trasmissioni scientifiche documentarie e sulle arti plastiche (preparate e allestite da note personalità e da insegnanti universitari), nonché le due o tre ore settimanali - per i ragazzi. Per ciò che riguarda il film, la televisione italiana per circa un anno è stata in trattative per raggiungere un accordo con l'Anec (Associazione degli esercenti cinematografi). I patti concordati prevedono che non possano essere «passati» televisivamente che film vecchi di cinque anni. Le condizioni sono le stesse in Francia ed Inghilterra, mentre in Amuiica nessun accordo è stato raggiunto e quindi le diverse emittenti sono soltanto in grado di offrire al telepubblico pellicole di produttori liberi, non legati dalla grande, potente associazione che raggruppa le Case importanti. Sebbene la situazione sia cosi restrittiva, la televisione ha avuto una « trovata » che ci sombra geniale: quella, cioè, di raggruppare i film per generi e darli a serie. Avremo cosi quella de «i grandi interpre¬ ti » (attori famosi sullo schermo, tipo « Don Bonaparte » con Zacconi, <■: Se no i xe mati no li volemo » con Ruggeri, Gandusio e Falconi), quella delle « celebri produzioni teatrali ridotte per lo schermo » (tipo « Scampolo », « Il signor Travet », « La bisbetica domata »), quella dei « film neorealistici » (tipo « Roma città aperta », « Sciuscià ») e « i grandi romanzi filmati » (tipo « Gerla di Papà Martin », « Il padrone delle ferriere » e simili). Sono previste inoltre delle serie dedicate a celebri registi o interpreti. La televisione ha poi acquistato in America 250 « shorts » televisivi della durata di mezz'ora caduno. Queste speciali pellicole, ridotte in italiano come testo e debitamente doppiate, serviranno a dare un risalto a molte rubriche dei programmi, in modo particolare per ciò che riguarda la parte documentaristica. Quanto al telegiornale, di 15 minuti (emesso per ora alle 20,30 e replicato con le ultime notizie alle 23,30), nei mesi di settembre e ottobre è programmato tre volte alla settimana, ma in novembre lo sarà quattro volte e in dicembre, cinque, in attesa dell'esercizio definitivo, durante il quale si avranno settimanalmente sei emissioni di un quarto d'ora, a. ri. Tragica morte d'un pilota