Fedeltà alla montagna della gente valdostana

Fedeltà alla montagna della gente valdostana Fedeltà alla montagna della gente valdostana Difficile scelta tra i meritevoli di premio - Un vecchio campanaro-pittore che "ha diffuso la bellezza della vallata nel mondo,, - L'insegnante che da 38 anni colleziona erbe medicinali - Un operaio che detiene il record di distanza per recarsi al lavoro (Dal vostro inviato speciale) Aosta, 11 settembre. !Nel quadro del 1° Festival internazionale del Folklore, che si celebra dopodomani a St. Vincent, la Valle d'Aosta ha inserito una premiazione di Fedeltà alla montagna, con carattere regionale. Per quanto un poco meno di altre zone montane, anche questa Valle lamenta un continuo abbandono delle quote più alte: e chi resta sii rallenta paurosamente 11 ritmo riproduttivo. IV piccolo villaggio di Ivery, ad esempio, non vede nascere un bambino da 10 anni ce — mi dicono — niente in vista, nemmeno un fidanzamento », mentre verso l'inizio del secolo le nascite sì aggiravano sulla media di 7 ogni anno. La Valle ha fatto molto per frenare una siffatta discesa, soprattutto con la creazione di strade comode, il cui programma di allacciamento alle arterie principali e di comunicazioni intercomunali sarà completato entro il 1955; ha fatto molto in lavori e sussidi; ma non basta, bisogna far sempre di più. E, intanto, questa premiazione vuol essere un riconoscimento morale di meriti che, In tal modo, non saranno inghiottiti dall'oblìo, sol perchè distanti dal centro e dal mondo motorizzato. Il bando per segnalare i migliori o invitarli a segnalarsi, fu emesso il 20 luglio di quest'anno con scadenza al 20 agosto, troppo poco per arrivare dappertutto, e però la Giunta della Valle ha dovuto faticare parecchio per scegliere il fior fiore fra 232 proposte o domande. Fra queste ultime, qualcuna può sembrare strana, per esempio quella della signora Perrechon, la quale dice « non ho mai avuto malattie serie tra i miei polli perchè ho fatto tutto il possibile perchè'il pollaio sia impeccabile >, e, tuttavia, i montanari non essendo eccellentissimi nell'allevare animali da cortile, un simile esempio può salire a benemerenza; Roullet Giuseppe, dopo < avere ricoperto 12 mila metri di tetti in ardesia secondo lo stile valdostano nel 1952, spera di fare altrettanto nel 1953 > e, se operosa, anche la speranza è un aspetto della fedeltà; c'è uno che vorrebbe un premio < per avere acquistato una falciatrice nel maggio del 19S3, rendendo così più agevole il taglio dei fieni >, merito indubbio, ma è troppo presto per presentarne il conto; e c'è chi < ha suonato le campane fino a 75 anni, permettendo così a una tradizione locale di sopravvivere, data la mancanza d'individui capaci e ben disposti a questo servizio >. Il buon campanaro avrà il suo premio, perchè vanta meriti collaterali, innanzi tutto quello di pittore, per cui < ha diffuso la "bellezza della vallata nei mondoy; poi, perchè, durante le restrizioni di guerra « costruì un alambicco di fortuna per olio di noci e acquavite >, permettendo così ai piccoli quantitativi di non andare dispersi e, infine « per avere animato con i suoi consigli i coltivatori d'alberi fruttiferi >. Egli è Italo Mus di Saint Vincent. Tra gli altri nomi, scelti dalla Giunta a tutt'oggi, troviamo: Remo Droz (premio alla memoria). Egli morì nella miniera di Chuc, decapitato dalla caduta di un masso, dopo aver salvato coraggiosamente un compagno di lavoro che altro masso caduto aveva inchiodato per una gamba. Beniamino Fosson, di Ayas < guida notoria e coraggiosa >. Egli ha 95 anni e diede un « addio ai monti y salendo sulla vetta del Castor a 90 anni. Ha inoltre costruito un albergo a 1878 metri. Altra eccellenza < in altezzay è Aimc Grivel, noto <. per le scalate più famose ». Restano a terra, per questa volta, guide rinomate come Curta Antonio (guida da 60 anni) e David Eugenio (34 anni) e i notissimi Carrel Luigi, Gaspard Giuseppe, Pession Agostino, Pellissier Giuseppe, Zanni Rolando e Carrel Leonardo. Il Pession Agostino, non contento delle montagne di casa sua da superare per vette e pareti, andò anche a cercarne nel Caucaso e nella Terra del Fuoco. Portalettere, è il nucleo maggiore. Vi troviamo Angelo Berthod, di Valsavaranche, il quale da 27 anni percorre, quotidianamente ed a piedi, un numero imprecisato ma notevole di chilometri, fatica nella quale insiste tuttora < nella viva speranza — egli scrive — che un giorno non lontano venga sistemata un'adeguata pensione anche per questa categoria di lavoratori »; da altrettanti ami', Rigollct Francesco, di Chamois, tre volte la settimana e per 12 mila lire al mese, percorre, sempre a piedi, due ore e mezzo di strada, sol per raggiungere l'ufficio postale di smistamento. Ma c'è di più: da 37 anni, Emanuel Noz sfacchina nella valle di Saint Barthélemy per 50 chilometri al giorno; 40 chilometri è la maratona quotidiana di Francesco Michelet (Verray<_s) che poi va in chiesa < a cantare le lodi del Signore con bella armonioso voce e la conoscenza perfetta del canto gregoriano e musica sacra y; per 45 chilometri al giorno, è citata Maria Cretaz. di Perloz. nata nel 1866, vedo va della guerra '15-18. Non li fa. più, ma li ha fatti a lungo L'abate Aristide Bianchii. Ha servito una stessa parrocchia (Rhèmes) per 22 anni. Maria Bran. Ha 52 anni di meriti vari, compreso qualche salvataggio, presso l'Ospizio del San Bernardo, frenati soltanto a tarda età, da reumatiimi articolari. Faustina Vigliardi. Insegnan¬ te a Valpelline da 38 anni, poteva trasferirsi ad Aosta; ma laggiù non avrebbe trovato più nulla (o ben poco) per arricchire il suo erbario di medicinali e di fiori alpini, la sua collezione di minerali valdostani. Jean Priod. Inventore. Ha creato un nuovo tipo di teleferica « e avrebbe fatto di più, se non gli fosse mancato il materiale ». Luigi Bronodet abbina i meriti e la fatica di agricoltore con quelli di scultore in legno; Emilio Martinod è da 50 anni <?m incomparabile colticatare di frutta »; V«?iccnr Per. ruchon, oltre a varie benemerenze per salvataggi in montagna e ricuperi pericolosi di salme, è campione olimpionico e nazionale di sci; infine Laurent Virlet par che batta ogni record nella distanza per recarsi IIIIUIIMIIIIMMIIIMIIIKII111I1IIIMI1IIIIMI al lavoro, dove c arriva sempre in orario ». I rimasti alla porta, pazientino, verrà anche il loro turno. Di certo meriterà il suo premio Jean Pellissier (Breuil) il quale, con più di 70 atti < di sacrificio eccezionale », tra cui 30 salvataggi veri e propri, è celebre per il suo coraggio e disinteresse; o una Ittaz Teresa che, da oltre 60 anni, vive in una baita a 1200 metri; o i Ronco che < da generazioni immemorabili » lavorano una loro modesta proprietà agricola c migliorandola nei limiti del possibile»; o gli altri molti che, come sintesi della loro fedeltà alla montagna, si sono limitati a inviare il proprio stato di famiglia. Uno di essi dice: <Ho dato da mangiare a 12 figli, tutti vivi ». A. Antonucci III1IIIIMII 1IMII11 1111111M111111111111l 111 ) 11111

Luoghi citati: Aosta, Ayas, Breuil, Caucaso, Chamois, Perloz, Valle D'aosta, Valpelline