Critiche dei democratici al governo Eisenhower

Critiche dei democratici al governo Eisenhower Critiche dei democratici al governo Eisenhower Riappaiono Truman e Stevenson sulla scena politica Washington, 11 settembre. Le dimissioni di Martin P. Durkin, unico democratico nel Gabinetto di Eisenhower, dalla carica di segretario 'del Lavoro hanno posto termine a un periodo transitorio di tregua fra il partito repubblicano quello democratico e inaugurato una nuova fase, nella politica statunitense che trascende il significato di un fatto interno e apre una serie di incognite che saranno seguite attentamente anche all'Estero. Quando Durkin, presidente della influente unione sindacale degli stagnìhi inquadrata nella «American Federationof Labor >, venne nominato al posto di segretario di Lavoro, la decisione, presa da Eisenhower nella intenzione di assicurarsi la benevola collaborazione delle organizzazioni del lavoro, provocò una tempesta di violente reazioni da parte dell'ala conservatrice del partito repubblicano. Taft fu 11 primo a definire la nomina "inaudita"; altrettanto costernati furono i democratici che non sapevano bene come comportarsi dì fronte a tale colpo dì scena. Ma essi non avevano dubbio che se Durkin aveva accettato, doveva avere la garanzia presidenziale che la tanto deprecata legge Taft Hartley, limitante il diritto di sciopero, sarebbe stata emendata. Durkin, dimettendosi ieri, ha dichiarato alla stampa che aveva ottenuto questa garanzia: che un suo progetto di emendamento era stato accettato in principio, ma che era poi stato respinto perchè troppo favorevole ai lavoratori. Quindi, venuta a mancare la base per' la collaborazione con il governq repubblicano, non aveva altra possibiltà che quella di andarsene. Eisenhower, con la prima, per quanto limitata, crisi di Gabinetto da risolvere, dovrà ora sostituire l'unico democratico nel suo Gabinetto con un repubblicano, per la somma gioia dei conservatori del suo partito e per soddisfazione dei più attivi fra i democratici che non dovranno più temere di colpire un uomo della propria parte attaccando la politica del Governo, L'episodio Durkin coincide con una serie di manifestazioni di proclamata aggressività dei democratici nei confronti del partito che vinse le elezioni presidenziali lo scorso anno. Domenica l'ex-presidente Truman ebbe parole di caustica ironia per il Governo del c Big business > a Washington. Lunedi uscì un articolo di Adlai Stevenson, da poco ritornato dal suo viaggio intorno al mondo, con severe critiche all'in¬ dirizzo della politica estera repubblicana. Da ambienti democratici nel Congresso si levavano voci per annunciare che il Governo, i cui disegni legge presentati alle Camere avevano trovato più deciso appoggio dai banchi dell'opposizione che non da quelli del proprio partito, farebbe meglio a non contare più oltre sulla benevolenza democratica che dà tutto senza nulla ricevere in cambio. Dalle regioni dei Sud> cne avevano disertato il partito democratico lo scorso anno per votare per la candidatura repubblicana di Eisenhower, vengono ammonimenti a serrare nuovamente i ranghi in vista delle elezioni parlamentari nel 1954. Una riunione di capi e gregari democratici che avrà luogo lunedi a Chicago, e alla quale interverranno tutti 1 lea¬ «lltllllllllllllllltlllllllllllllllllllltlilllllltllllllll der» del partito, con Truman e Stevenson alla testa, darà una indicazione fino a che punto la scissione tra il Sud tradizionalista e conservatore e il Nord progressista e liberale potrà essere sanata. La prima risposta a questa domanda sarà data dall'accoglienza che verrà riservata a Stevenson, l'uomo che ottenendo ventisette milioni di voti l'anno scorso, perse le elezioni. Stevenson, e gli iniziati non ne dubitano, non esclude di ripresentarsi nel 1956 alla prova Egli ha rifiutato una offerta di Eisenhower di far parte della delegazione statunitense alle Nazioni Unite per non aver le mani legate, e avrebbe in mente di compiere un giro per gli Stati Uniti per ristabilire il contatto con l'elettorato. tllllllltilltllllllllllltlllllltlllilllllllllllllllllllttlll

Luoghi citati: Chicago, Stati Uniti, Washington