Gli interrogatori di Mossadeq nelle prigioni di una caserma

Gli interrogatori di Mossadeq nelle prigioni di una caserma Gli interrogatori di Mossadeq nelle prigioni di una caserma L'inchiesta giudiziaria in pieno sviluppo da tre giorni - Considerato imminente il deferimento alla Corte marziale "Solo se questa decidesse di non impiccarlo,, avrà luogo il secondo processo davanti a un tribunale ordinario (Nostro servizio particolare) Teheran, 8 settembre. L'inchiesta a carico di Mohàmmed Mossadeq, accusato di aver violato la Costituzione e di aver ignorato le decisioni dello Scià, è in pieno sviluppo. Da tre giorni, secondo informazioni di fonte autorevole, l'ex-primo ministro viene sottoposto ad interrogatorio ad opera di un giudice istruttore militare per l'esatta formulazione dei capi di imputazione a suo carico. L'ubicazione dei locali in cui il vecchio statista si trova sotto forte vigilanza è mantenuta ufficialmente segreta. Tuttavia, da indiscrezioni ottenute da fonti molto vicine alle alte sfere militari che controllano attualmente la Persia, sembra dover dedurre che Mossadeq si trovi nelle prigioni della caserma di « Djamscidiycn », alla periferia nord-occidentale di Teheran. - Questa caserma risulta essere infatti la tappa ultima dei trasferimenti ai quali l'ex-primo ministro è stato sottoposto dacché il 20 del mese scorso si costituì ai capi del nuovo regime dopo solo Si ore di latitanza. Dapprima sistemato, con pieni onori, nei locali del Circolo ufficiali, dove gli avevano assegnato un appartamento e un cameriere a sua esclusiva disposizione, Mossadeq venne successivamente trasportato in una clinica, poi ancora una volta al Circolo ufficiali, ed infine una decina di giorni fa, lo si tradusse nella caserma di « Djamscidiyen ». Gli interrogatori ai quali Mossadeq è sottoposto si dice siano effettuati dal colonnello Hassali Ghorbany, della Giustizia militare. Per non affaticare oltre misura l'imputato, in considerazione delle, sue condizioni di salute da anni precarie, gli interrogatori non vanno oltre un'ora al giorno, parte la mattina e parte il pomeriggio. Vfficiosamente, si parla di « interrogatori preliminari » cui farà seguito il deferimento alla Corte marziale. Il processo si svolgerà a porte chiuse. Non è stato possibile sapere finora il nome del procuratore militare che sosterrà l'accusa. Trattandosi di processo ec- iiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii cczionale non è escluso che si verifichi una deviazione della normale procedura, in base alla quale il procuratore militare contesta all'imputato il capo d'accusa e gli riconosce il diritto di difendersi. Si sostiene da taluni che, data la gravità del caso, debba essere invece adottata la procedura sommarla. Questa eventualità sembra tuttavia avere pochissimi sostenitori. Dinanzi alla Corte marziale, Mohammed Mossadeq, dovrà rispondere unicamente del suo operato nei quattro giorni (16, 17, 18 e 19 agosto) durante i quali egli continuò ad esercitare le funzioni di primo ministro, nonostante gli fosse stato notificato il decreto col quale lo Scià lo oongedava, affidando nel contempo la direzione del Governo al generale Zahedi. ■ Il decreto, come si ricorderà, fu recapitato a Mossadeq all'alba del 16 agosto da uh gruppo di ufficiali su istruzioni di Zahedi. Mossadeq, però, ignorò u decreto e, denunciando come fuori legge i designati dallo Scià, restò in carica finché, quattro.giorni dopo, un riuscito'colpo'di'niàrio 'ad opera di Zahedi non lo costrinse a fuggire. A carico di Mossadeq pesa anche l'eventualità di un secondo processo che dovrebbe svolgersi dinanzi alla Corte Suprema, dove sarebbe chiamato a rispondere degli asseriti crimini da lui compiuti ai danni della Costituzione durante gli anni in cui fu Primo Ministro. Questo processo avrebbe luogo solo nel caso che la sentenza della Corte marziale risultasse in tutto o in parte favorevole all'imputato. Ma dal vento che tira a Teheran, specialmente nelle sfere militari, contro l'ea-Premier, è da credere che solo una sentenza di piena assoluzione — ritenuta estremamente improbabile — lo qualificherebbe ad affrontare uh secondo processo. Un'alta fonte militare ha detto infatti oggi: < Mossadeq sarà in grado di affrontare un processo dinanzi alla Magistratura ordinaria soltanto nel caso che la Corte marziale decidesse di non impiccarlo ». Nel mentre, i partigiani di Mossadeq non si danno per vinti. Volantini sollecitanti la piena riabilitazione del vecchio statista circolano a Teheran e cauti passi vengono compiuti, in nome della comprensione e della distensione, da vari esponenti i quali, pur avendo collaborato con Mossadeq, non risultano compromessi. Comunque si esclude che possa intervenire, da parte dello Scià, un qualsiasi atto di clemenza. d. s.

Persone citate: Hassali Ghorbany, Mohammed Mossadeq, Zahedi

Luoghi citati: Persia, Teheran