Un ministro si è dimesso per disaccordo sulla politica africana
Un ministro si è dimesso per disaccordo sulla politica africana LE DIFFICOLTA' DEL GOVERNO FRANCESE Un ministro si è dimesso per disaccordo sulla politica africana Scarsi finora i risultati ottenuti nella battaglia dei prezzi Accenni di ripresa delle agitazioni sociali e degli scioperi (Nostro servizio particolare) Parigi, 3 settembre. La prima incrinatura si è prodotta nel governo Laniel: l'onorevole Francois Mitterand, ministro delegato al Consiglio dell'Europa, si è dimesso ufficialmente questa mattina. La voce era corsa già ieri sera, ma si attendeva una conferma e ora le dimissioni sono effettive. La decisione dell'on. Mitterand che a varie riprese aveva manifestato la sua disapprovazione circa la politica del Governo nei riguardi del mondo arabo, è stata motivata dai recenti avvenimenti svoltisi nel Marocco e dalla scelta del signor Voizard alla carica di Residente generale di Francia in Tunisia, in sostituzione del signor De Hautecloc. Il Voizard è un amico del maresciallo Juin, ex-Residente generale nel Marocco, la cui politica fu giudicata nefasta in certi ambienti politici parigini, e si teme che il nuovo Residente generale in Tunisia voglia seguire le sue direttive. « Esistono in Africa settentrionale venticinque milioni di mussulmani — ha detto il ministro dimissionario — i quali diverranno quaranta milioni fra dieci anni, mentre vivono attualmente un milione e seicento mila francesi e si può sperare che aumentino a due milioni e mezzo soltanto nel '63 ». Quindi l'ex-ministro ritiene che si debba fare una politica atta a conciliarsi l'amicizia degli arabi e non una politica che li renda ostili. Le dimissioni dell'on. Mitterand non presentano tuttavia per il governo Laniel alcun pericolo, almeno per ora, sebbene esse rompano l'equilibrio dei partiti al potere. E' probabile che egli non venga neppur sostituito perchè le faccende relative al Consiglio dell'Europa dipendono dal ministro de gli Affari Esteri, e l'on. Bidault oppure l'on. Maurice Schuman sottosegretario agli Esteri, potranno l'uno o l'altro assolve re personalmente il compito che era stato affidato al ministro dimissionario. E non è al Marocco nè alla Tunisia che sono rivolti attualmente gli sguardi dei francesi bensì agli sforzi del Governo per lottare contro il carovita. L'esperimento in corso viene considerato con molto scetticismo: le massaie rilevano che, nonostante molte belle promesse, i prezzi dei prodotti alimentari sono sempre elevatissimi; i sindacati affermano che liiliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniii 111 lo slogan del ribasso dei prezzi è stato già utilizzato molte volte da tutti 1 governi senza aver mai dato risultati pratici. Questo stato d'animo dei sindacati rispecchia d'altronde quello degli operai. Sebbene gli scioperi siano finiti, molti ferrovieri e molti impiegati delle poste e dei servizi pubblici, si dichiarano pronti a ricominciare. C'è persino chi afferma che una nuova ondata di scioperi è imminente. Non sembra, invece, che una nuova fiammata, stia per prodursi, ma è certo che 11 fuoco cova sotto la cenere e se ne ha un esempio nel fatto di Le Havre, dove gli operai di una fabbrica hanno occupato i locali e quelli dei cantieri navali e dell'edilizia ricominciano ad agitarsi. La politica sociale continua del resto ad essere oggetto di discussioni in seno al governo: il ministro delle Finanze e i ministri socialdemocristiani vorrebbero che le promesse fatte circa i salari fossero mantenute immediatamente, mentre Edgar Faure non vuole abbandonare il suo punto di vista secondo cui deve essere senz'altro realizzato prima di tutto 11 risanamento finanziario. 1. m.
Persone citate: Edgar Faure, Francois Mitterand, Maurice Schuman, Mitterand
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