Belgrado chiede che l'Italia sia obbligata a lasciare Trieste

Belgrado chiede che l'Italia sia obbligata a lasciare Trieste Belgrado chiede che l'Italia sia obbligata a lasciare Trieste Un articolo del sottosegretario agli Esteri Bebler - Gli ex-partigiani slavi reclamano anche Monfalcone e Gorizia - Preparativi per I'«adunata» di,domenica (Nostro servizio particolare) Belgrado,.2 settembre. In attesa del discorso di Tito a Okroglika nei pressi di Gorizia previsto per domenica prossima, il sottosegretario agli Esteri jugoslavo Bebler ha fornito altre indicazioni sugli sviluppi della polìtica estera jugoslava verso Trieste e verso l'Italia. In un articolo di fondo pubblicato oggi dalla Medjunarodna Politika (Politica Internazionale), il sottosegretario jugoslavo accusa i quattro « grandi » di avere separato il cosiddetto litorale sloveno da Gorizia e da Trieste, sbocco naturale della Slovenia e della Jugoslavia verso il mare. Per quanto riguarda Trieste, Bebler considera la presenza dell'Italia nella città adriatica favorita dall'amministrazione anglo-americana come un invito all'espansionismo italiano verso i Balcani. Espressa poi l'opinione che le due città italiane senza retroterra sono destinate al fallimento economico, il Sottosegretario agli Esteri reputa che la soluzione delle grosse questioni in sospeso fra Italia e Jugoslavia potrebbe essere raggiunta opponendosi all'imperialismo italiano. In altre parole, obbligare Roma a rinunciare a Trieste. E' sembrata questa un'ulteriore conferma dell'irrigidimento jugoslavo sviluppatosi rapidamente negli ultimi dieci giorni e che dovrebbe avere una colossale (nel senso di ammassamento di gente) conclusione domenica prossima alle porte di Gorizia, e cioè a qualche chilometro dal confine italiano. Continuano infatti i primi preparativi per il convogliamene di tutta la popolazióne valida della Slovenia dell'Istria ed anche della Zona B verso la valle di Vipacco. Settanta treni speciali por teranno gli abitanti dei villag gi più lontani, mentre altre decine di migliaia di persone inizieranno dalla notte di venerdì prossimo la marcia verso il luogo di raccolta. Frattanto ad Okroglica av¬ vengono febbrili preparativi, per la prima volta nella sua storia, il piccolo centro avrà la corrente elettrica, il servizio telegrafico e telefonico. Anche le strade di comunicazione vengono migliorate. Vi lavorano all'uopo, e febbrilmente, parecchie squadre di operai. Oggi Mlho Marinko, presidente della provincia della Slovenia, ha ispezionato la zona per rendersi conto dello stato dei preparativi. Intanto le agenzie e i giornali jugoslavi insistono su dei pretesi sconfinamenti da parte di soldati italiani. Secondo la « Jugopress » altri quindici militari appartenenti ad unità italiane si sarebbero diretti verso un fortino jugoslavo. Per la già smentita violazione della frontiera slovena da parte di un plotone della divisione « Mantova », il Governo Jugoslavo ha trasmesso stamane a Palazzo Chigi una protesta. Contemporaneamente il sottosegretario agli Esteri Bebler ne ha dato l'annuncio agli ambasciatori di Francia e dl Gran Bretagna e all'incaricato d'affari americano a Belgrado. Ci si deve attendere, si crede, altre proteste jugoslave del genere, poiché tali manifestazioni nella politica estera sono ormai moneta spicciola a Belgrado, che negli ultimi anni, a fino alla recente distensione con i successori di Stalin e con i satelliti danubiani, ha inviato regolarmente una mezza dozzina dl note di protesta ogni mese, nelle quali si parlava quasi sempre di violazioni della frontiera jugoslava da parte di soldati ungheresi o rumeni, bulgari o albanesi. Sono continuate oggi le segnalazioni di comizi per Trieste in Slovenia e nell'Istria, e particolarmente nella zona B del Territorio Libero. A Capodistria si è svolta oggi una seduta alla quale sono intervenuti l'amministratore sloveno del distretto, ufficiali delle unità jugoslave che dovrebbero amministrare la zona secondo i termini del trattato di pace e i veterani di quel IX. Corpo partigiano, che nel '45 occuparono Trieste per quaranta giorni. Al termine della manifestazione un gruppo di expartigiani è stato incaricato di chiedere direttamente al Segretariato agli Esteri jugoslavo l'annessione alla Jugoslavia della Venezia Giulia da Monfalcone a Gorizia e naturalmente di Trieste col suo porto. E' apparso Sintomatico che tutti i partecipanti a questa riunione semiufficiale nella zona B abbiano.lasciato intendere di esprimere le loro rivendicazioni da una città considerata jugoslava. r. S.

Persone citate: Marinko, Stalin