Inchiesta sul cortisone di Angelo Viziano

Inchiesta sul cortisone "SIMPOSIO,, MEDICO A MILANO Inchiesta sul cortisone Il passo di danza d'una donnetta paralizzata - Delusioni dopo guarigioni spettacolari - Messa a punto del farmaco (Dal nostro inviato speciale) Milano, 31 agosto. « Alzati e cammina. E la povera donnicciola, paralizzata da un'inveterata artrite, di botto si levò dalla poltrona e lesta mostrò d'incedere quasi a passo di danza. Una dose sperimentale di cortisone, allora neonato, aveva compiuto il prodigio >. E' storia di circa quattro anni fa; ma nel frattempo il nuovo ormone che sgorga dalle capsule surrenali (due ghiandolette che incappucciano la sommità dei reni) più volte ha destato meraviglia e più volte ha disilluso; tanto che ora meritava di essere messa a punto la sua posizione terapeutica. L'arma segreta A ciò hanno pensato gli organizzatori del c simposio europeo sul cortisone » che oggi ha svolto la prima giornata di adunanze nella sala del Cenacolo al Museo della scienza e della tecnica, con l'intervento di numerosi specialisti europei ed anche americani. Ancora è in onda l'eco di quel primo clamoroso effetto del cortisone sull'artrite. Subito il mondo si illuse di avere trovato finalmente il definitivo domatore dell'artritismo. A breve distanza di tempo stupore più grande fu il vedere quel farmaco saettare a sciogliere tanti, ma proprio tanti, altri malanni di cui non si intuiva la parentela con l'artrite. Parve dunque di avere in mano l'arma segreta di una terapia polivalente, per quanto qualcuno rimanesse in sospetto di fronte a quella incomprensibile panacea. Doveva offuscarsi, al confronto, la gloria dell'insulina; solo gli antibiotici potevano mantenere almeno la parità in fatto di guarigioni spettacolari. Ma ecco, poco dopo, le prime delusioni: l'artritica torna ed inchiodarsi sulla poltrona, appena sospende il cortisone; simultaneamente ripiombano nei loro guai gli altri miracolati. Pazienza; anche l'insulina non guarisce definitivamente il diabete, ma aiuta quotidianamente il diabetico a tirare avanti bene. Ecco però anche i primi allarmi: non sembra senza inconvenienti un prolungarsi eccessivo della cura cortisonica, anche quando non ha più prezzo da nababbi. D'altra parte, mentre un artritico inneggia alla riconquistata agilità delle sue giunture, stranamente gli giunge dallo stomaco, con crampi e bruciori, il messaggio di un'antica ulcera risvegliata. Parimenti si ridesta, in un altro soggetto, un focolaio tubercolare spento da anni. Insomma, è chiaro che quell'arma segrata del cortisone doveva ancora essere messa a punto; non solo per dosaggio, non soltanto per durata, ma anche per la scelta dei bersagli Solita questione di indicazioni e controindicazioni? Oggi .siamo sulla buona strada, a giudicare dalle discussioni del congresso, ma la schiarita non ci pare ancora completa. Anche ' perchè il cortisone, pescato in primo tempo sotto il puro aspetto terapeutico, ci ha rivelato ultimamente la sua vera personalità di dittatore dell'attività biologica dell'organismo. Normalmente disimpegna un sacco di funzioni, ed opera a suo talento in sensi tanto contrastanti da far temere, nel suo impiego medicamentoso, proprio l'eccessiva estrinsecazione di qualche effetto collaterale non desiderato allorché lo si stimola solo per sfruttarne quello più opportuno. A questo punto fortuna vuole che, mentre i clinici stavano elaborando i dosaggi più adatti e schematizzando le con troindicazioni, sia sgorgato, an Cora dalle capsule surrenali, un parente prossimo del cortisone, per non dire un suo de rivato, l'idrocortisone o compo sto F. Consuntivo dei risultati E la fortuna sta nel fatto che questo gemello sembra meglio maneggevole, meno capace di effetti secondari spiacevoli, mentre è più attivo del cortisone stesso. Un potenziamento terapeutico viene inoltre riconosciuto nella possibile somministrazione associata di cortisone e idrocortisone. Tentativi d'altra parte sono già in corso per ottenere in via sintetica certi cosiddetti < modelli cortisonici >, allestiti in modo da realizzare gli effetti utili dell'idrocortisone normale senza contenere il nucleo scatenatore delle reazioni perturbatrici. Ora potremmo fare il consuntivo dei risultati già ottenuli col cortisone nei più svariati malanni, dalle forme reumatico-artritiche a certi stadi di cardiopatie, dall'asma a disturbi cutanei, da guai dell'occhio ad altro ancora; ma conviene attendere la discussione di domani che il < simposio > farà sui diversi rendiconti. Tuttavia non si può sottotacere che resta intanto confermato che molte malattie apparentemente disparate sono la conseguenza di una dispa avmsfgrcfffpunsgitanstbpsCMbLMdLLGsidoicimaifolpzrUndstata ed esagerata reazione del-l'organismo a stimoli dannosi, U cortisone tende appunto ad attenuare .tale risposta reatti va, inalveandola nei giusti limiti; opera, in altri termini, in senso anti-infiammatorio (antiflogistico) e contro le conseguenze dell'azione infiammatoria eccessiva. Poiché però in certi mali questa azione infiammatoria conduce alla fin fine a cicatrizzare ed arginare fonti di pericoli, ecco che proprio quei malanni (tubercolosi, ulcera gastrica, ecc.) vanno tenuti lungi dalla terapia cortisonica. Quindi, come il chirurgo conosce il suo bisturi, così il medico devr ben valutare tutta la portata della nuova arma a sua disposizione. Le relazioni ai dibattiti odierni sono state peraltro interessanti. Dopo un'abile inquadratura dello stato attuale del problema cortisonico fatta dal preside, prof. Villa, si sono succeduti alla tribuna il Da Costa di Lisbona, Cavallero di Milano, Stack Dunne di Cambridge, Levi Pirani di Chicago, Lovenstein e Chambers di Miami, Leroy di Parigi, Coste di Parigi, Bossa di Napoli, Luft e Sjogren di Stoccolma, Luccherini di Roma, Martin di Ginevra, Sala di Milano. Poi subentrarono gli interlocutori. Domani, come si è detto, la inchiesta sul cortisone passerà decisamente in campo clinico, ove l'ormone certo brillerà per i suoi meriti in reumatologia e cercherà di valorizzare i suoi interventi terapeutici in altri malanni. Ma il suo trionfo è di avere frattanto permesso di intravedere in campo scientifico nuove vie per spiegarci la origine e il meccanismo di sviluppo di talune categorie di processi morbosi; fatto essenziale per successivi indirizzi razionali di prevenzione e cura. Angelo Viziano

Persone citate: Bossa, Cavallero, Chambers, Da Costa, Levi Pirani, Luft, Martin Di Ginevra, Stack Dunne