La lettera di "Luciano,, ad Angela

La lettera di "Luciano,, ad Angela IXOAGINM A TOttlXO gjgfc DELITTO DI EXTRÈVìhSi La lettera di "Luciano,, ad Angela Il misterioso innamorato le preannunciò la tragica fine - L'appuntamento per la mattina del delitto - Scoperto un "Luciano,, che conosceva la vittima - Egli ha un alibi La tragica vicenda di Entrèves si è arricchita di una nuove pagina, pagina strana e misteriosa, veramente degna di un romanzo giallo: ne è protagonista il signor Luciano Fasolo di 26 anni abitante a Torino In via Belfiore 13, sul quale si è appuntata l'attenzione degli investigatori per una serie di curiose e sorprendenti circostanze. Come i lettori ricorderanno, la ricevitrice postale di Entrèves il 21 agosto scorso ricevette una lettera firmata da un certo « Luciano », il quale in sostanza cosi si esprimeva: a i r o e : i a i « Ho appreso appena ora che due lettere in data 3 e 6 agosto da me spedite fermo posta alla signorina Angela Cavaliere non sono state recapitate. La destinataria è impossibilitata a ritirare la corrispondenza perchè non sta bene. Vi prego di inviarmele all'indirizzo che troverete segnato sul retro delle buste. Fate di tutto per rintracciarle perchè non vorrei che andassero al macero; contengono una fotografia ed un documento della massima importanza per me. Vi prometto una lauta ricompensa se mi farete dunque riavere le lettere nel più breve tempo possibile ». La missiva era firmata: « Luciano, presso garage Varetto, via Locana n. 13». Appena l'impiegata di Entrèves ebbe letto la strana missiva cercò subito fra la posta in giacenza e rintracciò una lettera inviata alla signorina Angela,,Cavallerp. Sul retro della busta, oltre all'Indirizzo del mittente — Luciano, presso garage Varetto, via Locana 13 — vi era una annotazione vergata a matita: «Mia figlia Lia mi ha consegnato la lettera ricevuta da « Luciano » perchè gliela imbucassi a Porta Nuova mentre mi recavo a Superga. Soltanto ora me ne sono ricordata e vi prego di scusarmi del ritardo. Tanti saluti da me e da Lia che ha raggiunto Venezia dove si tratterrà una diecina di giorni ». Dai' timbri si rilevò che la lettera era stata spedita da Torino il 15 agosto e che era pervenuta a Entrèves due giorni dopo. Invece di inviarla al misterioso Luciano l'impiegata pensò bene di portarla ai carabinieri insieme a quella ricevuta personalmente. Questi aprirono la busta ancora sigillata e ne trassero uno scritto che destava la loro più alta meraviglia man mano che procedevano nella sua lettura. Premettiamo che il suo au tore l'aveva vergato il giorno 6 agosto e dava appuntamento alla Cavallero per la mattina dell'8, la mattina cioè in cui la giovane fu assassinata. La vittima non la ricevette perchè Lia e sua madre si erano dimenticate di impostarla Messaggio appassionato « Luciano » inizia il suo messaggio ad Angola Cavallero con frasi appassionate, ardenti d'amore ed afferma che ormai non esiste più che una donna per lui; da quel giorno di Natale in cui sono stati insieme al cinema Lutrario egli non l'ha più potuta dimenticare. Ma purtroppo non gli sarà mai possibile realizzare il suo sogno d'amore perchè esiste un ostacolo insormontabile. Questo problema è insolubile. Ma — soggiunge poco dopo — la soluzione si potrà trovare anche senza l'intervento dei magistrati. (Queste frasi fanno chiaramente intendere che « Luciano » è sposato e che il suo legame non può essere sciolto dai giudici). A questo punto si affaccia 11 motivo dell'*amore e morte»: «Luciano» è pazzo di Angela; lcs è 1 d a a . e : , e , a e e a a a Il e - » : è i il suo non è più amore ma follia; egli vuole la giovane e poiché non gli è concesso di farla sua la ucciderà. La sottrarrà così ad ogni altro uomo e la legherà, sia pure soltanto in spirito, a se stesso. E infatti egli nella sua follìa «vede un orizzonte sanguigno chiudere l'avvenire » e prosegue: «Saprò ben io dove posare 1 baci sul tuo puro corpo e saprò chiudere con i miei baci le tue palpebre in un sonno eterno». E più oltre il motivo dell'amore e della morte ritorna con più cupi accenti: « E nel tuo cimitero fiorito tu riposerai in pace e così fino alla fine dei giorni miei tu sarai mia in spirito ed lo ti sarò fedele per la eternità». Scritti dell'assassino? Venivano iniziate ricerche a Torino; ma ancora una volta la fatalità aveva creato un equivoco: Infatti fino a quel giorno ai era conosciuto soltanto'Silvio Varetto, ex fidanzato della Cavallero, proprietario di un'autorimessa in corso Vercelli 111. Nessuno mai avrebbe immaginato che esistesse un secondo Varetto proprietario di autorimessa abitante- in via Locana 13, cioè proprio all'indirizzo indicato dal « Luciano ». Naturalmente le Indagini in corso Vercelli 111 davano esito negativo. Ed egualmente vane riuscivano., le ricerche in via Locana 13 quando fu chiarito l'equivoco. Risultò infatti che l'autorimessa era stata di là trasferita fin dal luglio scorso e che fino a quel periodo nessuna persona di nome « cuciano» vi aveva prestato la sua attività. Che significato potevano allora avere queste lettere? Non illogico sembrava che fossero opera stessa dell'assassino il quale, calmo e sicuro dall'ombra in cui si celava, manovrava per sviare le indagini nei suoi confronti. Se non che una nuova circostanza curiosa è emersa proprio in questi giorni: esi ste un « Luciano » che conosceva la Cavallero e che ha rapporti anche con il Varetto proprietario della autorimessa di via Locana poi trasferita in via Belfiore 14: questi è Luciano Fasolo. Ci siamo recati a casa sua, posta quasi di fronte al garage del Varetto. Era già a conoscenza delle stranissime circostanze che avevano coinvolto il suo nome nel dramma di Entrèves. Ma ha dimostrato di essere del tutto estraneo alla sanguinosa vicenda con i seguenti motivi. Egli non andò mai nel garage di via Locana perchè non ne conosceva l'esistenza. Conobbe sì il Varetto, ma all'epoca in cui questi trasferì la autorimessa in via Belfiore e non è con lui in rapporti tali da poter permettersi di usare il suo recapito per la propria corrispondenza. Recapito — ha concluso — che non poteva servire perchè l'autorimessa del Varetto in agosto non era ormai più In via Locana. Al nostro colloquio era presente anche la moglie del Fasolo, e davanti a lei egli non ha avuto alcuna difficoltà o esitazione a parlare dei suoi « rapporti » con la signorina Angela Cavallero. Questi rapporti si riducono a tre soli incontri con la povera sartina di Borgo San Paolo: uno in presenza della moglie e due alla presenza dei genitori della Angela. Il Fasolo ne conosceva già il padre che era suo superiore all'Aeronautica d'Italia. Lo vide in montagna, circa due anni fa, durante una corsa motociclistica TorinoSestriere. In quella occasione il Cavallero gli presentò le sue due figliole: «Quella fu la prima volta — ha precisato il Fasolo — che io incontrai la Angela. La rividi poi una sera del maggio scorso all'uscita dal cinema Ideal; io ero in compagnia di mia moglie e la ragazza insieme con il padre e la madre. Scambiammo quattro parole e ci lasciammo con l'intesa che io sarei andato a casa del Cavallero per trattare questioni di lavoro. Mi recai'infatti da lui una decina di sere dopo: fu quella la terza e ultima volta che io vidi Angela Cavallero ». La moglie di Luciano Fasolo ha confermato decisamente queste dichiarazioni. A con¬ caF«cnnaagzlptlpqsprs2MPasMPC clusione del nostro colloquio abbiamo domandato al signor Fasolo se egli avesse un alibi. «Sarei in un grosso guaio — ci ha risposto sorridendo — se non ci fosse chi può testimoniare che la mattina dell'8 agosto ero a Torino. Infatti avevo chiesto proprio per quel giorno un permesso alla direzione dello stabilimento dove lavoravo perchè mi sentivo poco bene. Ma poi fui chiamato dal signor Varetto e con lui mi trattenni dal mattino presto fino alle ore 13». Non è da credere, però, che questa indagine si sia conclusa del tutto negativamente: può dare, anzi, l'avvio a nuove ricerche tra le persone conosciute in comune dal Fasolo dall'Angela. n. p.

Luoghi citati: Angola, Borgo San Paolo, Italia, Torino, Venezia