"L'erario è vuoto ci occorrono aiuti"

"L'erario è vuoto ci occorrono aiuti" "L'erario è vuoto ci occorrono aiuti" Drammatiche dichiarazioni dello Scià Una- taglia di centomila "rials,, su fatemi Un seguace di Mossadeq si taglia la gola Teheran, lunedì mattina. Lo Scià ha ricevuto ieri pomeriggio i giornalisti stranieri nel suo palazzo d'estate, in una tea party organizzata in loro onore. Ad essi, senza perifrasi, l'imperatore ha dichiarato che le casse dello Stato « sono del tutto vuote, e che per questo motivo : « gli aiuti stranieri sono per noi una necessità assoluta ». Egli ha poi aggiunto: « Noi non chiediamo ad alcuna Nazione in particolare di venirci in aiuto, perche non siamo dei mendicanti. Tuttavia, se vogliamo salvare il Paese, gli aluti ci debbono venire, o da una o dall'altra parte ». Richiesto da un corrispondente se accetterebbe gli aiuti dalla Russia, Reza Palhevi ha risposto in tono grave: « Noi siamo pronti ad accettare aiuti da chiunque ». L'imperatore ha quindi affermato che la colpa della tragica situazione presente ricade su Mossadeq, i cui gravi errori verranno resi di pubblica ragione. Quanto alla politica estera, è troppo presto per riprendere le relazioni diplomatiche ' con Londra. Lo Scià ha pure annunciato che, a cominciare da oggi, verrà ripresa la distribuzione delle sue proprietà terriere ai contadini bisognosi: questa iniziativa. era stata presa da lui già due anni or sono, contro il parere di Mossadeq. Parlando della situazione del Paese, il giovane sovrano aveva un'espressione di tristezza e eli abbattimento. « Questa notte — ha detto ho riposato tranquillo, e credo che sia la prima notte che i miei sonni sono sereni, da o.uando sono accaduti i fatti che m'hanno portato in esilio. Però la situazione, nella quale Mossadeq ha lasciato il Paese, è disastrosa, e se degli aiuti dall'estero verranno a mancarci, siamo condannati alla rovina ». Proseguono molto attive le indagini della polizia per rintracciare l'ex-ministro degli Esteri Fatemi, ed il fatto che la polizia si accanisca tanto per rintracciarlo sta ad indicare che egli viene considerato il « nemico . pubblico numero uno ». Smentita la notizia ch'egli sia stato linciato dàlia folla, resta ora a vedere dove egli si trovi e in quali condizioni. A detta di alcuni testimoni, egli mercoledì pomeriggio, fuggendo dalla casa di Mossadeq zoppicava e si trascinava a stento. E' vero che l'attentato dell'anno scorso l'aveva lasciato zoppicante, ma dalle indicazioni fornite sembrerebbe che, scavalcando il muricciolo di cinta della casa, si sia ferito. Qualcuno lo avrebbe visto giovedì all'alba, ma in condizioni pietose: aveva 11 viso insanguinato, la fronte bendata e un'espressione di amnesia. Lo sorreggeva un fedele. Secondo le Ipotesi più sicure, egli ora si troverebbe nascosto in un villaggio: come ha fatto a portarsi fuori Teheran ? chi lo ha aiutato ? Per intanto la polizia ha messo su di lui la grossa taglia di centomila rials. Nelle ultime 48 ore sono stati compiuti circa duecento arresti, fra cui alcuni dirigenti comunisti. Uno dei più fanatici sostentori di Mossadeq, Gholam Hossein Zirakzadeh, si è suicidato, tagliandosi le vene dei polsi e la gola. Zahedi ha iniziato una radicale revisione dei quadri diplomatici Iraniani, esonerando dal servizio l'incaricato d'affari a Roma, gli ambasciatori di Bagdad e Parigi, il ministro a Bruxelles ed il vice console generale a Bagdad.

Persone citate: Gholam Hossein Zirakzadeh, Reza Palhevi, Zahedi

Luoghi citati: Bagdad, Bruxelles, Londra, Parigi, Roma, Russia, Teheran