Le ultime difficolà

Le ultime difficolà Roma, lunedi mattina. Piccioni ha impiegato tette giorni per decidere se era in grado o meno di formare il nuovo Ministero ; una volta deciso per il si, pensa di potere uperare le difficoltà, .che ancora restano sul suo cammino, n un tempo molto più breve. Negli ambienti che gli sono vicini, si assicura, infatti, che l nuovo Ministero potrà essere pronto fra mercoledì e gior vedi. I nuovi ministri presterebbero cosi il giuramento di rito entro venerdì, in tempo per trascorrere tranquillamene almeno il Ferragosto, visto che quest'anno non vi potranno essere vacanze per gli uomini della politica. Il 18, il Governo Piccioni si presenterebbe alle Camere e inizerebbe subito la discussione per la concessione della fidi eia che, questa volta, tuttavia, non dovrebbe riservare sorpiese, dal momento che il Ministero si presenta con una magi toranza già precostituita. Per bruciare rapida*.ente le tappe, il presidente-designato è tornato stamane per tempo a Roma, dopo avere trascorso il pomeriggio domenicale e la notte a Grottaferrata ove ha una figlia sposata. Il programma di governo Bono annunciate per la giornata riunioni degli organi dirigenti di tutti i partiti interessati ■ direttamente o indirettamente alla soluzione della crisi. E' da qui che dovranno venire le indicazioni necessarie per la scelta dei nomi e la messa a punto di questo o quel particolare programmatico; e Piccioni attenderà probabilmente le conclusioni di tali riunioni, prima di prendere quegli ulteriori contatti con i capi-partito che riterrà necessari. Ieri mattina, intanto, secondo quanto era stato annunciato, Piccioni si è recato alla re sidenza estiva del Capo dello Stato, a Gaprarola, per accettare definitivamente l'Incarico di formare il Governo. La visita ha avuto un carattere molto cordiale e familiare. Egli era arrivato a Villa Farnese alle nove in punto, accompagnato dal figlio Leone e dasegretario particolare Zingales"Èrano'a riceverlo Einaudi, làconsorte e la sorella signorini* Maria Einaudi. Tutti si sono subito recati nella cappella della villa e vi hanno ascoltato la Messa, celebrata da padre Santini, assistito da FraGuglielmo Rinaldi dei Carmelitani Scalzi. Dopo il rito, Einaudi e Pie Le ultime difficolà doni sono passati nello studio privato dei Presidente. Iniziava il colloquio ufficiale per la accettazione dell'incarico. Il colloquio durava un'ora circa. Al termine, il Capo dello Stato e. il Presidente del Consiglio uscivano insieme nel giardino della villa, posavano per i fotografi, si intrattenevano con i giornalisti. < Le laboriose consultazioni di questi giorni — dichiarava Piccioni — si sono concluse con un atto di reciproca buona volontà, inteso a dare al Paese, dòpo questa lunga vicenda post-elettorale, un Governo che si propone la ferma salvaguàrdia delle istituzioni democratiche, il più positivo impegno sociale per il bene del Paese e l'attivo sforzo per il mantenimento della pace. Di conseguenza sono venuto dal Presidente della Repubblica per togliere la riserva posta nell'incontro di domenica scorsa, e per accettare l'incarico di formare il nuovo Governo: ciò che spero possa avvenire in uno dei prossimi giorni ». Le dichiarazioni erano, come è consuetudine, generiche, ma permettevano, tuttavia, di enu cleare i due o tre punti essen ziali di quella che dovrebbe essere l'azione del nuovo Governo. Vi era, difatti, il riconoscimento della reciproca buona volontà con cui i partiti del centro hanno concluso le consultazioni dei giorni scorsi, che può essere un buon auspicio per la futura collaborazione; l'accenno alla < ferma salvaguardia delle istituzioni democratiche » e a < un più positivo impegno sociale >, nonché quello al < mantenimento della pace » che nella sottile interpretazione di qualcuno è stato considerato come una concessione a quanti auspicano una politica estera più pronta a secondare le iniziative di distensione internazionale. Sono propositi che varranno a confermare al nuovo Ministero l'appoggio già garantito dei socialdemocratici e forse anche degli stessi socialisti del P.S.I. Le prime reazioni con cui la stampa di estrema sinistra ha accolto ieri mattina l'annunzio della ricostituzione della maggioranza quadripartita sono I al proposito molto indicative dvedbrdpestoMentre i comunisti definivano la conclusione delle trattative un « nuovo pateraccio », facendo così sapere a Piccioni che non si potrà attendere da loro alcuna simpatia, i socialisti si mostravano estremamente più cauti e confermavano di mantenersi in posizione di attesa e snvg di riserbo. < E' evidente — scriveva {'Avanti! — anche a voler essere ottimisti, che nell'accordo di ieri vi è quel tanto di ambiguo e di mancanza di chiarezza che autorizza, da parte delle masse popolari, le più, ampie riserve. Vedremo subito se e in quale misura dovranno essere mantenute, o se dovranno tramutarsi in aperta e decisa opposizione >. L'atteggiamento dei partiti o e o i ù e L'ipotesi di una aperta opposizione è tenuta ancora lontana da Nenni, come si vede, e quindi la possibilità che il nuovo Governo ottenga alla Camera non solo la fiducia' dei quat tro partiti di centro, ma anche l'astensione dei 75 deputati del P.8.I. è tuttora in piedi. E' probabile che i comunisti si diano da fare, nei prossimi giorni, per impedire che i due partiti di estrema • sinistra votino in modo differente, ma è evidente che se, nonostante le prevedibili pressioni, i sociali stt del P.8.I. si confermeranno nell'astensione, il nuovo Governo vedrà ancora più, accentuato quell'indirizzo di centrosinistra che già si è andato delineando attraverso le vicende degli ultimi giorni. Saragat, commentando ieri questa situazione, ne traeva motivo di ottimismo e dichiarava: < Ciò; conferma che siamo sulla via giusta >. / più insoddisfatti della conclusione della prima parte della crisi, comunque, a parte i comunisti, sono i gruppi di estrema destra; e si comprende ti perché: sino all'ultimo avevano sperato che l'ago della bilancia finisse per pendere dalla loro parte; più si inasprivano i rapporti tra D.C. e partiti laici, più i monarchici e i neofascisti vedevano avvicinarsi il giorno in cui sarebbero divenuti indispensabili alla Democrazia Cristiana. La delusione è stata, perciò, anche più cocente. I fascisti hanno parlato di < rigurgiti glelllstt*, i monarchici di governo prigioniero dell'ipoteca della sinistra. Quanto alla distribuzione dei ministeri tra i partiti della coalizione e alla scelta dei rispettivi titolari, il primo punto da chiarire resta ancora quello relativo ai partiti che parteciperanno al Gabinetto. Non è ancora certo, difatti, che i repubblicani vi partecipino, tanto più che, data la loro esigua rappresentanza, non potrebbero aspirare a più di un ministero. Secondo quanto si dice, essi subordinerebbero la loro partecipazione a quella dei sodalde- rcrtncls

Luoghi citati: Grottaferrata, Roma