La sposa sarda tradita e abbandonata
La sposa sarda tradita e abbandonata La sposa sarda tradita e abbandonata Pisa, lunedì mattina. Il Tribunale di Pisa, emettendo la sentenza nei confronti di un giudicando per il reato di bigamia e di mancata assistenza coniugale nei confronti della prima moglie, ha mandato assolto l'imputato dal primo reato, per amnistia e dal secondo « perchè il reato non sussiste ». La storlo risale al 1943; subito dopo l'armistizio. Ne è protagonista l'ex-paracadutista Francesco Passalacqua, di Ernesto, di 31 anni, abitante ad Asti il quale, trovandosi l'8 settembre sotto le armi, accasermato a Cagliari, ritenne opportuno, come molti altri, darsi alla macchia. Abbandonò quindi il reparto e vagò per le campagne intorno a Cagliari. In un paesetto assai prossimo Un matrimonio di guerra senza pubblicazioni nè carte - Seconde nozze ''in buona fede,, Un'assolutoria per amnistia per cui cade il reato di mancata assistenza coniugale l n è a d 8 ò e . o a questa città egli conobbe una giovane, tale Giuseppa Litteri, della quale ben presto si innamorò convolando con lei a nozze. Dopo qualche, tempo però egli, preso forse da un'acuta nostalgia, trovò il mezzo per attraversare il mare e giungere a Civitavecchia dove si aggregò alle truppe di liberazione partecipando fra l'altro, alla battaglia di Cassino. DI tappa in tappa il reparto del quale il Passalacqua faceva parte giunse a Pisa e quindi a Cascina dove il paracadutista ebbe modo di conoscere la giovane Rosa Nacci di cui si innamorò. I suoi sentimenti furono corrisposti e i due si sposarono. La prima moglie Giuseppa Litteri, nel suo paesino della campagna cagliaritana, aveva atteso invano 11 ritorno del marito, o quantomeno qualche sua notizia... Niente. Eppure la guerra era finita ormai da tempo... I familiari riuscirono infine a farle mettere il cuore in pace: forse suo marito era morto in guerra... Questa ipotesi trovò conferma quando il competente Ministero accordò alla donna la pensione spettante alle consorti dì dispersi in guerra. Più tardi però — nell'aprile scorso — lo stesso Ministero revocò la decisione. Perchè? Giuseppa Litteri volle vederci chiaro: domandò e venne a sapere che suo marito era vivo e vegeto, che abitava ad Asti e che aveva una seconda moglie. La giovane sarda, in data 1» maggio 1953, presentò una circostanziata denuncia nei confronti del Passalacqua che venne, dopo l'indagine istruttoria, rinviato al giudizio del Tribunale di Pisa per i reati di bigamia e di mancata assistenza coniugale. Come si è scagionato l'exparacadutista dinanzi ai giudici? Ha detto che aveva celebrato il secondo matrimonio « in buona fede », ritenendo cioè che il primo, dato che al tempo non furono fatte le pubblicazioni di rito, non potesse ritenersi valido. Il Tribunale è giunto alle conclusioni che abbiamo detto all'inizio: applicando l'amnistia non è entrato nel merito della validità o meno del primo matrimonio ed ha invece dichiarato insussistente il secondo reato affermando quindi implicitamente la non validità delle nozze PassalacquaLitteri.
Persone citate: Francesco Passalacqua, Giuseppa Litteri, Passalacqua, Rosa Nacci
Luoghi citati: Asti, Cagliari, Cascina, Cassino, Civitavecchia, Pisa
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