L'armistizio è stato firmato alle 2 di stanotte a Panmunjon

L'armistizio è stato firmato alle 2 di stanotte a Panmunjon L'armistizio è stato firmato alle 2 di stanotte a Panmunjon In silenzio i capi delle due delegazioni hanno sottoscritto le diciotto copie del lungo documento; subito dopo i comandanti delle forze al ironte hanno aperto la busta delle istruzioni Segrete per ritirarsi dietro la zona smilitarizzata - Un maggiore italiano alla cerimonia k Rhee rinuncia aduna opposizione attiva Momtro servizio particolare oJEUL, lunedi mattina. La guerra di Corea Unirà ufficialmente alle ore 22 (locali) di oggi, corrispondenti alle ore 14 dell'Europa centrale. L'armistizio è stato firmato alle ore 10 (locali), e cioè alle 2 dell'Europa centrale. Il primo conflitto che abbia opposto le forze comuniste e quelle del mondo libero, coalizzate sotto la bandiera dell'O.N.U., si è dunque protratta dal 25 giugno 1990 al 27 luglio del 1953, durando esattamente tre anni, un mese e due giorni Da ieri mattina, quando si è saputo ufficialmente che le delegazioni avevano concluso l'armistizio, le operazioni militari già erano state ridotte ad una sporadica attività locale, e ad alcune azioni navali ed aeree; dal pomeriggio di oggi, la voce del cannone Analmente tacerà per un preciso Impegno delle due parti. Il sospirato armistizio, drammaticamente concluso dopo oltre due anni di faticosi negoziati, è stato firmato nella «pagoda della pace» a Panmunjon. La cerimonia è stata breve,, e prl- va di qualsiasi solennità, anche se le speranze, 1 voti, il desiderio della pace di milioni di uomini erano concentrati su quella modesta costruzione di legno e paglia, edificata in pochi giorni dai carpentieri comunisti in pretto stile orientale. E 11 villaggio di Panmunjon presentava anche oggi il solito aspetto squallido, desertico; ma 11 suo nome resterà negli anni. avvenire. legato al primo accordo concluso fra Oriente ed Occidente, dopo uno del conflitti più pericolosi della guerra fredda. Alle ore 10 le delegazioni alleata e comunista hanno fatto il loro ingresso nella baracca, prendendo posto al due lati del tavolo. Cinque minuti dopo, si è Iniziata la cerimonia della firma, che si è protratta per circa mezz'ora. Hanno firmato il generale Harrlson per il comando delle Nazioni Unite, e U generale nordista Nani I! per 1 clno-nordistl. Essi hanno apposto il'loro nome sul diciotto esemplari del patto di tregua: sei In inglese, sei in cinese e sei in nord-coreano. Nove copie dello strumento sono partite quindi per Munsan, e nove per Pyongyang; esse saranno sottoscritte rispettivamente dal generale Mark Clark, comandante supremo dell'O.N.U., e dai generali Klm Ir Sen e .Peng Thehùai, capi dell'esercito - nordista e del volontari cinesi. La cerimonia nella « pagoda della pace », come abbiamo detto, è stata priva di qualsiasi solennità. I capi dèlie due delegazioni erano accompagnati dai membri deli loro seguito; nella sa{a dal pavimento- di iHngo- bathito,i-a*>*>rq<**«%lào per le piòggia violente di sabato, hanno preso/ posto anche pochi eleménti militari delle due parti, il personale amministrativo, ed i giornalisti. Non c'erano, per -precisa richiesta dei rappresentanti comunisti, nè giornalisti della Cina nazionalista, nè inviati sud-coreani; i cinesi non, avevano voluto i rappresentanti di Chiang Kaiscek, e Pyongyang aveva rifiutato la presenza dei sudisti, dal momento che il Governo sud-coreano non ha voluto firmare il patto di tregua. Nè il gen. Harrison nè il gen. Nam II hanno pronunciato alcuna allocuzione: dopo essersi scambiati torrenti di parole sovente ingiuriose, ed aver polemizzato per mesi con un'asprezza, che lasciava poche speranze per la pace, essi hanno compiuto il gesto più importante della loro carriera in un silenzio quasi perfetto. Il ronzio delle macchine cinematografiche era il rumore più forte che si avvertisse nella grande, squallida sala. I negoziati avevano avuto inizio il 10 luglio 1951, dopo la famosa allocuzione radipfonica di Malik; finalmente, oggi, hanno recato il loro frutto. Ma ancora pochi giorni fa, specie per la minaccia di sabotaggio del presidente Syngman Rhee e per la ripresa dell'offensiva cinese, si temeva che la guerra dovesse divampare più violenta e mortale che mai. Nam II è giunto alla « pagoda della pace » sulla sua solita berlina nera, mentre il personale della delegazione comunista e la scorta lo seguivano su alcune « jeeps »; Harrison e il suo seguito sono giunti da Munsan a Panmunjon in elicottero. Lo stesso elicottero ha servito a trasportare le nove copie del documento a Munsan, dove Mark Clark attendeva di apporre la sua firma. Quando anche Kim Ir Sen e Peng The-haui avranno firmato, e le delegazioni ancora una volta si saranno scambiati i documenti perfezionati, la guerra sarà dichiarata ufficialmente chiusa. Il Regno Unito, i Dominions tutti i paesi intervenuti in Corea hanno inviato un rappresentante alla cerimonia; per l'Italia (che ha in Corea un ospedale) era presente il magg. Fossati. Accetteranno i sudisti l'armistizio firmato dall'ONU? Nonostante le molte minacce e le molte proteste, Syngman Rhee ha rinunciato ad una opposizione, che lo avrebbe messo In conflitto diretto con il Governo americano e con l'ONU. Il gen. Clark ha avuto ancora un. colloquio, questa mattina, con 11 vecchio Presidente sudista; al termine dall'incontro è stato reso noto ohe Rhee avrebbe adottato una «politica di silenzio ». astenendosi da qualsiasi dichiarazione. Tanto Washington quanto Pechino hanno comunicato ufficiosamente il testo dell'armi stizio. E' molto lungo: dodicimila parole. Dopo un preambolo in cui si precisa che l'accordo è puramente militare, e che vale fino a quando la conferenza politica non abbia assicurato una. pacifica e definitiva sistemazione della Corea, il documento contempla 1) la cessazione del fuoco a dodici ore dalla firma; £J delimitazione di una linea di demarcazione e istituzione di una fascia smilitarizzata, della profondità di quattro chilometri, in cui 6 intery48tUf>Vtmrmt> tttt-titUtttat'^èi due eserciti; 3) scambio immediato di tutti i prigionieri di guerra che intendono essere rimpatriati e libero movimento dei profughi 'civili nei due sensi; 4) invio in una zona smilitarizzata dei prigionieri che non intendono essere rimpatriati, iove truppe indiane assumeranno la loro sorveglianza; 5) controllo della tregua da parte di una Commissione militare congiunta e di un Comitato di supervisione composto di cinque Paesi neutrali (Svezia, Svizzera, India, Polonia e Cecoslovacchia) ; 6) convocazione, entro novanta giorni da oggi, di una conferenza politica « ad alto livello » Stamane all'alba i primi rappresentanti della Croce Rossa Internazionale sono giunti a Munsan da Tokio su aerei speciali, per vigilare sullo scambio dei prigionieri, cominciando da quelli malati e feriti. Si prevede uno scambio giornaliero di 500 alleati e 1 mille « rossi »; entro due mesi l'operazione deve essere conclusa. Il primo scambio avverrà entro una settimana, secondo quanto ha dichiarato Clark. Fin da ieri sera, inoltre, tutti i comandanti delle grandi unità alleate avevano ricevuto in busta sigillata istruzioni segrete per il ritiro dei loro reparti dietro la fascia smilitarizzata: anche questa operazione sarà ultimata al più presto. I comandanti hanno aperto le buste non appena la radio ha annunciato la firma dell'armistizio. Il ritorno della pace non è, jdi!come ci si aspettava, giorno ai lfesta per i sud-coreani, o almeno per la parte che segue Syngman Rhee. Se i soldati al fronte, comunisti o alleati, hanno accolto con uguali manifestazioni di indescrivibile giubilo l'annuncio dell'accordo, dato ufficialmente alle H,05 di ieri; se Radio Pechino ha salutato l'armistizio come un auspicio di pace per tutta l'umanità, e il gen. Clark ne ha parlato come, di un patto che tutela i principi della libertà, della dignità umana e della pacifica convivenza fra le Nazioni; il Governo sudista continua, invece, a giudicare l'accordo come mortalmente pericoloso per l'avvenire del Paese. Eppure la Corea ha avuto, in tre anni di guerra, un mi Itone di morti, due milioni di case distrutte, cinque milioni fra profughi e senza tetto, danni che ammontano alla metà della ricchezza nazionale... Per 11 momento, tuttavia, il governo di Syngman Rhee non farà una opposizione attiva all'armistizio; esso accetta la sospensione delle ostilità anche da parte delle sue truppe; subisce la presenza di soldati Indiani per la custodia del prigionieri; non porrà ostacoli nè allo scambio del prigionieri L'armistizio non significa ancora la pace, come lo stesso Mark Clark ha tenuto a far sapere, affermando che, prima di un completo accordo politico, « sta ancora davanti a noi una strada lunga e difficile » e che « non vi sono scorciatoie ». Il primo passo e il più importante, comunque, è stato fatto. a. j. k. L'interno della «pagoda della.pace» con 1 tavoli per la firma del documento di. tregua. (Telefoto, a «Stampa Sera>) L'annuncio della Arma ricevuto alle ore 2,7' da una nostra telescrivente- Hell qualsiasi solennità an11 villaggio di PjAll 10 l dli COREA del SUD Le principali fasi del tre anni di guerra dall'invasione dei territorio sud-coreano oltre il 38° parallelo (25 giugno 1950) all'armistizio di Panmunjom