Tito chiede per un accordo la maggior parte della "Zona A"

Tito chiede per un accordo la maggior parte della "Zona A" Tito chiede per un accordo la maggior parte della "Zona A" li maresciallo «etnica», che respinge tutte le richieste italiane ed offre di aprire negoziati su una base a Roma si giudica inaccettabile - Belgrado non si riconcilierà per ora con Mosca Belgrado, lunedì mattina. In un discorso tenuto ieri a Pisino, in Istria, e dedicato quasi interamente alla politica estera, Tito ha affrontato ancora una volta il problema di Trieste e dei rapporti con l'Italia, dicendo: «E' una questione diventata un problema internazionale, ma non per colpa nostra. Io la considero come un problema fra noi e l'Italia; però gli italiani tirano fuori Trieste secondo i loro bisogni, per esempio come è avvenuto nel córso della campagna elettorale. «Noi abbiamo accettato 11 Diktat del trattato di pace, non solo per salvaguardare la pace, ma anche per tagliare corto una buona volta con questo problema e per dare la possibilità agli stessi triestini di governarsi da se stessi. Da allora l'Italia ha ottenuto, con la sua diplomazia e propaganda, che gli alleati occidentali acconsentissero a una dichiarazione tripartita, secondo la quale tutto il Territorio Libero dovrebbe andare all' Italia. Una cosa incredibilmente ingiusta. E' stato uno sbaglio degli alleati, commesso a nostro danno; essi non ci hanno interpellati, ben sapendo che noi non avremmo potuto metterci d'accordo su questa base. «Quando abbiamo visto che con il trattato di pace non c'era niente da fare, allora abbiamo avanzato delle nuove proposte molto più realistiche: condominio, autonomia, governatori alternati e vice-governatori. Questa proposta era, secondo la mia opinione, l'unica via d'uscita da questo vicolo cieco; con essa Trieste sarebbe stata uno Stato vero, piccolo, ma veramente democratico. Anche qui, però, abbiamo trovato la resistenza degli italiani. «Essi chiedono tutto il Territorio Libero di Trieste. Adesso veramente non chiedono proprio tutto: ci vogliono dare una terra di sassi... Trieste in complèsso fa parte del nostro territorio slavo, in cui gli italiani rappresentano soltanto un'isola. Il Governo di Roma negli ultimi tempi ha sottolineato 11 principio etnico... Se vuole il principio etnico, che sia pure; ma si sappia allora da Muggia fino a Trieste ci sono gli slavi. Senonchè Roma vorrebbe collegare questo territorio, per avere una linea continuata da Trieste a Muggia, e ottenere anche Servola e Zaule e poi anche Càpodistria, Isola e Pìrano: questo per tagliare gli slavi dal mare e mandarli sulla montagna. « Ma noi non vogliamo ritornare sulle montagne. Noi siamo stati quattro anni in montagna e non vogliamo più ritornarvi, polche abbiamo liberato il nostro Paese. Noi sappiamo vivere al mare; noi siamo stati qui, e qui resteremo.... «Anche l'altra proposta italiana non è accettabile per noi: da Trieste fino a Monfalcone vi sono slavi, e noi non vogliamo dare Servola e Zaule se gli italiani vogliono il principio etnico, allora possono ottenere l'isola di Trieste, ma non il retroterra. Queste sono le basi delle trattative con gli italiani, a differenza delle loro proposte... Noi slamo pronti ogni momento a metterci a tavolo per delle trattative, allo scopo di trovare Insieme una soluzione, ma lo ritengo sempre che la miglior soluzione sia quella rappresentata dalla mia prima proposta, e noi sosterremo tale proposta >. Il maresciallo ha quindi toccato vari altri problemi internazionali: 1) il patto balcanico, al quale ha attribuito una funzione puramente difensiva, ed al quale ha assicurato la fedeltà della Jugoslavia; 2) i rapporti con la .Russia, dalla quale Belgrado att- ndo prove concrete di buona volontà, prima di fidarsi delle iniziative di pace di Malenkov; 3) i legami con l'Occidente, che Tito non intende spezzare, per quanto abbia ripetuto che la Jugoslavia non entrerà nel Patto Atlantico; 4) la tensione con i paesi confinanti, che il dittatore spera di attenuare con una serie di accordi bilaterali, probabilmente allo scopo di porre fine ai numerosissimi incidenti di frontiera.

Persone citate: Isola, Malenkov