PARLA IL DOTTOR ALFA, Una sorpresa nella cura della cataratta

PARLA IL DOTTOR ALFA, Una sorpresa nella cura della cataratta PARLA IL DOTTOR ALFA, Una sorpresa nella cura della cataratta A che non arriva la tecnica moderna nel campo terapeutico? Chi, per ragioni professionali, non si lascia sfuggire le pagine più interessanti della letteratura medica mondiale in continuo aggiornamento resta stupito solo se una settimana trascorre senza la segnalazione di un qualcosa di nuovo, riguardante ora una specialità ora un'altra della medicina. Nel campo della diagnostica, nel settore dei mezzi operatori, nell'arsenale del metodi di cura, nell'orizzonte delle applicazioni correttive di minorazioni innate o acquisite. E' a proposito di queste ultime un'odierna innovazione, per ridare vista sempre migliore a chi debba subire interventi all'occhio per quel malanno che è la cataratta, si diffusa nell'età senile, ma, per circostanze varie, talora insediatesi anche con una certa precocità. IN CHE CONSISTE la cataratta? In null'altro che nell'opacamento della lente o della capsula della lente biconvessa che sta nell'occhio dietro l'iride e la pupilla, il cristallino. La funzione di tale lente consiste nel raccogliere 1 raggi luminosi, sì da condurli a formare il loro fuoco sulla retina ed a produrvi un' immagine distinta degli oggetti. Finché la sua capacità di modificare la sua torma si mantiene inalterata, l'accomodazione concede un brillante adattamento dell'occhio alle necessità della visione; ma con l'andare del tempo 11 cristallino si ingrossa, si appiattisce, si. indurisce ed è di 11 che cominciano 1 guai della presbiopia. Ma non è questa la cataratta: la quale, invece, comporta una alterazione della lente attraverso una specie di distacco- delle sue fibre tra loro, per cui si formano lievi spazi In cui si depositano gocce di una sorta di liquido; cui segue un certo rigonfiamento delle fibre stesse ed un loro intorbidamento. Alla fine si arriva ad una trasformazione della lente in una massa inservibile, ostacolante la visione. I SINTOMI variano in conseguenza dell'avanzare del malanno, dei suoi vari stadi, del punto da cui nel cristallino prende inizio l'opacamento, se al centro od alla periferia. Diminuzione della acutezza visiva, comparsa di macchioline che il colpito avverte in una posizione fissa del suo campo visivo, talora visione doppia, figurano nella sintomatologia di avviamento al quadro morboso. LE CAUSE stanno per lo più In un processo di senilità locale; ma qualche forma di cataratta e addirittura congenita e l'ereditarietà gioca talvolta pure la sua parte. Come predisponenti vanno infine annoverate certe malattie generali, come il diabete, e malattie oculari, nonché vizi di refrazione. C'è poi da considerare la cataratta succedente a traumatismi e quella di origine prettamente professionale, che si può manifestare nei lavoratori esposti alle radiazioni delle forti temperature, soffiatori di vetro, operai addetti ai forni. LA CURA non può essere d'ordine medico, bensì deve consistere nell'estrazione della lente, almeno nelle forme di cataratte senili o simili. Perchè il frutto dell'intervento sia conclusivo è di prammatica attendere che la cataratta abbia raggiunto, come si suol dire, il suo grado di maturazione; il che agevola l'estrazione del cristallino. Oggi l'operazione, come tutti gli altri generi di interventi, è notevolmente liberata dai rischi delle infezioni secondarie, per il grande ausilio apportato dal contemporaneo uso degli antibiotici. Naturalmente l'asportazione del cristallino minora il complesso meccanismo ottico dell'occhio; sicché è superfluo dire che il soggetto non potrà in seguito esimersi dall'uso di occhiali, dotati di forti lenti speciali. Il bello viene, dunque, adesso. Visto che l'estrazione della cataratta non può rappresentare che la metà della cura, è sorta l'idea di sostituire la lente naturale asportata con una artificiale. Aspirazione non certo nuova, ma prima irrealizzabile, non solo per l'ostacolo insito un tempo nella arditezza della tecnica di innesto, nonché nel maggior rischio di infe¬ zioni, ma anche nella difficoltà di trovare una sostanza idonea a preparare la lente di sostituzione, senza che il materiale stesso rischiasse di riuscire Irritante. Si deve oggi ad un chirurgo londinese se dall'idea chimerica si è passati all'attuazione. Già in venticinque casi il cristallino opacato è stato sostituito con lenti formate di un composto speciale acrilico (e precisamente un metacrilato polimetile). di particolare leggerezza e tale da non provocare reazioni chimiche nei tessuti circostanti dell'occhio. Non è il caso di soffermarci sul particolari di confezione del nuovo cristallino artificiale, la cui inserzione nei restanti mezzi dell'occhio è intesa a ripristinare condizioni funzionali preesistenti all'instaurarsi della cataratta. L'applicazione della lente di ricambio può essere fatta nella medesima seduta dell'asportazione di quella naturale, oppure rimandata, secondo l'opportunità, ad un tempo successivo. GLI ESITI — Salvo 1 primi due o tre casi, nel quali I risultati non si possono dire veramente soddisfacenti, con il perfezionamento della tecnica tutti gli altri sinora operati hanno dato esiti favorevoli, a quanto riferisce l'innovatore oculista inglese. II tempo collauderà meglio la sorprendente associazione terapeutica della estrazione con l'innesto, per quanto riguarda la possibilità di un duraturo mantenimento degli effetti immediati. Incoraggiante è 11 fatto che uno degli innesti sostitutivi, cggi soltanto resi noti, risale a circa due anni, con persistenza del suo valore terapeutico. Il che è già. qualcosa, alfa