Le reti Hidegkuti e Puskas hanno battuto gli italiani

Le reti Hidegkuti e Puskas hanno battuto gli italiani CRONACA ni NOVANTA MINUTI JDI GIUOCO Le reti Hidegkuti e Puskas hanno battuto gli italiani DAL MOSTRO INVIATO Roma, lunedì mattina. L'occhio può sbagliare 11 calcolo nel valutare la massa degli spettatori che affollano uno stadio nuovo di zecca, ma le persone che gremivano gli spalti dell'ampio ovale dello Stadio Olimpico di Roma erano certamente 90 mila. Un colpo .d'occhio magnifico e, bisogna dirlo/un ordine perfetto. L'organizzazione è di primo ordine e non farà una grinza nel corso dell'intera giornata. Bonlperti vince per l'Italia il sorteggio del campo e sceglie per gli azzurri il leggero vento a favore che spira di traverso sullo stadio. L'Ungheria fruisce quindi del calcio d'inizio. Gli italiani sono però i primi ad attaccare. La loro velocità neutralizza la superiorità tecnica che affiora presto come cosa evidente negli avversari. . . Dalla disposizione che assumono gli uomini in campo emerge subito che le idee del tipo < catenaccio > o comunque. 1 principi! puramente di- struttivi e ostruzionistici non frullano per il cervello nè dell'una squadra nè dell'altra. Ognuno pensa a giuocare, nessuno si preoccupa di non lasciar giuocare. Tanto meglio per lo spettacolo. Che gli ospiti sappiano farci a questo riguardo meglio dei padroni di casa, è cosa che risulta sempre più evidente. Ma salta pure fuori che tutti gli accorgimenti tattici di cui tanto si èra discusso prima della gara cadono nel vuoto, per un mucchio di ragioni, prima fra le quali quella che i magiari non giuocano secondo un piano preconcetto di cui siano schiavi in linea assoluta, e che gli italiani vanno un po' a tentoni nell'applicazione degli ordini che in proposito hanno avuto. Gli azzurri attaccano sovente nella prima parte dell'incontro. Qualche occasione di segnare la fanno maturare anche, ma sciupano tutto. Si ha l'impressione che questo sia il momento buono dell'incontro per essi, quello di' cui devono approfittare ora, mentre sono in fiato e prima che le cose prendano ad andare diversamente. Ora o non più, insomma. > . , , A Galli al presentano le situazioni più attraenti, ma una volta è il portiere avversario che reagisce deviando in angolo, l'altra è 11 romanista stesso che spara precipitosamente a lato. Non si concluda, insomma. E, per qualche po', si ha l'impressione che anche gli ungheresi stentino a mettere i puntini sugli < i > ai loro discorsi tattici. Sparano tutti alto e a lato al momento conclusivo delle azioni. Ma dello svarione più madornale, è autore proprio uno degli uomini più in vista di tutta la squadra, Puskas. La mezz'ala sinistra sfonda nettamente ad un dato punto, punta diritto innanzi a sè, in profondità, pianta in- asso coloro che vogliono Inseguirlo, e giunge solo davanti al portiere. Se la devono vedere fra loro due: Sentimenti avanza di qualche passo e l'ungherese spara basso In modo che il tiro viene intercettato. Puskas si mette le mani nei capelli. Quel che non è riuscito a lui riesce però al suo compagno di centro a quattro minuti dal riposo di metà tempo. Il centro mediano Lorant blocca un'azione degli avanti italiani e passa con immediatezza al suo mediano laterale sinistro. Borsik inscena subito l'azione allungando forte al centro. Hidegkuti la fa da padrone, ferma, finta, evita un avversario, gira attorno a un altro, si crea 11 corridoio, invita a uscire il portiere, e spedisce in rete sulla sinistra del medesimo: il tutto in modo preciso e Irresistibile assieme. Galli ha ancora una reazione sulla quale spara a lato da buona posizione. E poi la squadra nostra muore: ha compiuto il ciclo della sua attività. Giuoco corretto. Il solo Hidegkuti è rimasto fuori del campo per qualche minuto a seguito di un colpo fortuito ricevuto. Quattro calci d'angolo per l'Ungheria e quattro per l'Italia. Quando le due squadre ritornano in campo, Hilegkuti, l'uomo che ha portato in vantaggio l'Ungheria nel primo tempo, non c'è più. Lo sostituisce Pelotas, quello stesso Pelotas che già aveva giuoca- to a Helsinki contro gli studenti nostri. Da parte italiana nemmeno Bonlperti ricompare. Al suo posto sta Cervellati e laggiù all'ala sinistra entra Vivolo. Un juventino prima e un juventino dopo, insomma: uno per tempo. Vivolo riuscirà a dare quel qualche poco un tono di vivacità al giuoco degli attaccanti italiani, poi si spegnerà anche lui come l colleghi. Ormai i magiari hanno preso la misura dei loro avversari e si distendono appieno nello sforzo e sparano da tutte le posizioni. Al 9' l'ala sinistra Csibor, portatosi al centro, perfora come un aculeo lo sbarramento nòstro, giunge libero da ogni impedimento davanti a Sentimenti, e poi si sbaglia d'angolo nel tiro: depone la palla ben fuori dalla portata del portiere, a qualche centimetro oltre il palo invece che dentro. Il giuoco continua però in tono tale che ormai più non possono sussistere dubbi su quello che deve accadere. Al 19' Puskas e Czibor combinano ottimamente e il primo allunga all'ala destra Budai II, laggiù In fondo. La risposta giunge immediata con un lungo centro alto. Czibor al centro tocca di testa all'indletro liberando cosi Puskas che sopravviene in corsa, questi a due 'metri dal montante batte In destrezza Bortoletto prima e Giovannini poi, girando intorno ad ambedue e fa partire un tiro così forte e così preciso che nessuno può impedire alla palla di entrare in rete. Passano sei minuti e di reti ungheresi ne giunge una più bella ancora, come qualità, la migliore di tutte. E' Kocsis che cura l'inizio dell'azione, e Puskas ancora che la conclude, intrufolandosi in corsa fra due avversari, resistendo alla carica cui viene fatto oggetto e sparando in piena corsa e con grande potenza in modo da non lasciare mercè nè al portiere nè a nessuno dei difensori. E' così bella .quella azione e così convincente la sua conclusione che il pubblico scatta in un grande applauso all'indirizzo dei magiari. Ha cambiato di umore oramai il pubblico stesso. Non incoraggia più gli azzurri, li becca anzi sarcasticamente ad ogni nuovo errore che commettono. E siccome gli errori stessi non sono pochi, la conseguenza è ovvia. Oramai non v'è più che una squadra che giuochi e nell'altra non vi sono più che Cervato e Sentimenti che non perdano la testa. Le situazioni favorevoli agli ungheresi si moltiplicano, e Pelotas spara fuori, e gli ospiti rallentano la presa e non forzano più l'andatura, e Czibor segna ancora una volta proprio nei minuti finali, ma l'arbitro annulla per fuori giuoco. E' la. fine. In questo secondo tempo l'Ungheria ha ottenuto sei calci d'angolo e l'Italia nessuno. La circostanza è descrittiva. Quando l'arbitro emette il segnale di chiusura gli ungheresi non tentano nemmeno di contenere la gioia che li pervade: si abbracciano, si baciano in mezzo al campo con esuberanza latina. E gli italiani escono per ultimi, lentamente, mestamente, avviliti, più abbattuti ancora di quanto non siano stati battuti. E' 11 pubblico non fa complimento con essi: tutt'altro. Rimane sugli spalti, il pubblico stesso, quasi al completo, in attesa dell'arrivo della tappa del Giro d'Italia, e siccome 1 corridori sono in ritardo sull'orario, i commenti a cui dà luogo la sosta, sono di una natura tale su cui tacere è bello. v. p. Puskas, uno del più temuti attaccanti ungheresi ha segnato Ieri due goals al portiere italiano: ecco la seconda rete realizzata dall'insidiosa mezz'ala magiara (Telefoto)