Et mercato degli «a iti ni» stroncato dalie auto vita

Et mercato degli «a iti ni» stroncato dalie auto vita Et mercato degli «a iti ni» stroncato dalie auto vita Dopo secoli non si è sdei ragazzi esposti a to (Dal nostro inviato speciale) Benevento, 17 agosto. Per la prima volta, dopo secoli, la festa della Madonna di mezzo agosto non ha visto sul sagrato del duomo del capoluogo sannita, e negli altri grossi centri agricoli della provincia, il tradizionale mercato degli « alani », com'erano detti, paragonandoli a cani (per la vigilanza affidata ad essi sui raccolti e ' per le mandrie) i ragazzi che, esposti a torso nudo, venivano contrattati e ceduti dai genitori agli agiati massari. Paghe irrisorie Abbiamo voluto controllare se quest'anno fosse sparito dappertutto l'indegno mercato. Ci siamo quindi recati sulla Via Appia e, giunti nel Sannio, che è la zona dove, soprattutto, vi era la degradante consuetudine, abbiamo deviato passando per Paolisi, Rotondi, IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIUIII volta quest'anno la contrarso nudo - Le piazze dei ma Ccrvinara, S, Martino Valle Caudina, Pannarono, Roccabascerana, Arpaise, tutti centri che, essendo lontani dalla grande arteria nazionale con il suo intenso traffico, potevano meglio prestarsi alla continuazione della triste usanza. Dovunque, v'erano fiere, folla, gente al passeggio, ma degli « a/ani », nessuna traccia. Ritornati sull'* Appia » e giunti a Benevento, uno spettacolo non usuale ci è apparso imiansi al duomo: la piazza ove fino all'anno scorso si esponevano i ragazzi era piena di jeeps della polizia, con pattuglie di militi della < Celere » e carabinieri. Il motivo dell' eccezionale schieramento di forza pubblica era appunto il divieto dell'abituale mercato degli « alani », divieto che aveva causato una notevole irritazione sia tra gli agricoltori (proprietari o mezzadri) sia fra le stesse famiglie dei ragazzi, private della possibilità di collocare i numerosi figliuoli. Infatti avendo impartito il Ministero degli Interni e quello del Lavoro rigorose disposizioni perchè l'usanza venisse stroncata, il prefetto Girolamo De Sena e il questore Carlo Chiriaco avevano preso tutte le misure, facendo occupare lo, piazza dalla polizia, soprattutto dopo aver udito le insistenze dei coltivatori che non volevano rassegnarsi alla sparizione del mercato degli « alani », da essi definito una regolare e indispensabile, anzi benefica contrattazione di mano d'opera minorile. Esiste una legge — avevano sostenuto gli agrari — che impedisce l'assunzione di giovani di età inferiore ai H anni. Quando il limite fosse stato rispettato,, il resto era perfettamente lecito, non essendo nemmeno obbligatorio il servirsi degli uffici di collocamento, poiché si trattava, nel casodi salariati fissi e non di comune manodopera giornaliera, come per esempio i braccianti. Ma le autorità hanno mantenuto il divieto giustificato non solo dall'aspetto inumano di quel pubblico spettacolo in cui i ragazzi venivano osservati e palpati per assicurarsi della loro resistenza ai pesanti lavori, ma dalle paghe assolutamente irrisorie. Perchè la mercede abitualmente pagata, oltre il magro vitto e l'alloggio (se così può dirsi il posto in un fienile) non superava in Illl IIIIIIIIICIIMIIIMIIIIIIIMIIIIIMIIIM lllll Ili Milli attazione fra i genitori e i aggiori centri del Sannio media le 18.000 lire annue oltre un -4,5 qui ni ali di grano, dati alla famiglia. Per meglio comprendere lo sfruttamento praticato sui giovani spinti da un atroce bisogno ad accettare quelle condizioni, basterà ricordare, fra gli altri, due casi: quello, denunciato su un quotidiano di Napoli da un avvocato di Benevento, Enrico Rossi, di una bambina (ceduta nel mercato del '51) e l'altro, segnalato da un settimanale, d'un ragazzo undicenne, Luigi Maio, annegatosi in un torrente mentre era a guardia della mandria. Caso quest'ultimo che ha dato luogo a una vicenda giudiziaria poiché il padrone della fattoria s'è rifiutato di corrispondere una qualsiasi indennità ai familiari. All'ispettore provinciale del Lavoro, dott. Attilio De Pamphis, incontrato sulla piazza, abbiamo chiesto se le misure della polizia avessero effetti vomente stroncato in modo rad'calc il mercato degli « aiaMi ». Afa egli ci ha confermato che. in pratica, pressate dalle necessità, le famiglie dei giovani potranno ben fare nelle varie fattorie con i proprietari, a loro volta bisognosi di mano d'opera, la contrattazione. « Da parte loro — ha detto l'ispettore — gli uffici del Lavoro hanno provveduto a pre parare speciali elenchi di manodopera minorile, in modo che i proprietari possano soddisfare su un piano ben diverso le esigenze per ì lavori agricoli. Comunque, da quest'anno, 10 spettacolo degli « alani » è finito per sempre ». Fenomeno inevitabile Di ciò abbiamo avuto la prova visitando, dopo Benevento, altri centri: S. Giorgio del Sannio (dove il sindaco, Ludovico Bocchini aveva disposto un controllo) e poi Apice. Quésto comune ha, in Ferragosto, una grande fiera di bestiame: migliaia di capi, bovini, pecore, asini, cavalli, vengono portati sulla collina di Riella. Il sindaco dott. Giuseppe Cantelmo, un vecchio notaio, dopo averci confermato ciò che già avevamo osservato, cioè che anche ad Apice 11 mercato degli « alani » deve essere considerato soltanto un ricordo, ha tuttavia espresso con franchezza il suo conviticimento sull'inevitabilità del fenomeno che, avendo in un filili MI IIIII Mìl MIM1IIIIIIIMIIIIMIMI1IIIIIII1I II III! massari per l'«affitto» presidiate dalla polizia movente economico le sue radici, anche se è fijiito nel suo aspetto spettacolare, continuerà tuttavia attraverso le singole trattazioni nella vasta solitudine delle campagne, finché l'emigrazione e i lavori pubblici non avranno assorbito la vasta disoccupazione. Comunque, le misure della polizia saranno mantenute, soprattutto l'8 settembre, data che nel mercato degli « alani » è anch'essa tradizionale: perchè in questo giorno i ragazzi accaparrati venivano ceduti al padrone e, in cambio, le loro famiglie ricevevano un acconto, parte in danaro, parte in grano e legumi. Crescenzo Guarino ii 11 m 11111 ■ 11111111 ■ 1111 ti 111 c 11 ■ 111111 ■ 111111111111 • i li A TRAG

Persone citate: Attilio De Pamphis, Carlo Chiriaco, Crescenzo Guarino, Enrico Rossi, Girolamo De Sena, Giuseppe Cantelmo, Ludovico Bocchini, Luigi Maio, Martino Valle Caudina, Milli