Il romanzo vero

Il romanzo vero Il romanzo vero del vecchio marinaio (Nostro servizio particolare) Monterosso, agosto. E' veramente strano che neanche questi uomini delle Cinque Terre abbiano dato all'Italia il romanzo marinaresco. E' uno dei misteri della Liguria: non manifestare quel che sente e quel che pensa, celare con gelosia qualità singo¬ lari che "hanno sempre""p?o-irinttn fot*.- h0o„ì ^! dotto fatti degni di narrazione ;dili a iw„„*„.. . • yui a Monterosso ogni cosa'parla del romanzo che non è ancora stato scritto: un p"aese che ospita forestieri per poche settimane all'anno, pescatori che quasi non si accorgono dei bagnanti, dovunque acciughe, resti di acciughe, odore di acciughe, donne accoccolate a pestar sale, marinai e capitani di nave a riposo nell'orto, figliuoli e nipoti di naviganti tra i piedi di tutti. Durante la tempesta Il più vecchio capitano passa l'intero pomeriggio in una bottega che è metà bottiglieria e metà pasticceria,' seduto a un tavolino su cui c'è per la verità un bicchiere di soda, le spalle voltate all'uscio, vestito di nero e solo. Non si chiama precisamente Angelo Sanguinetti, ma bisogna chiamarlo Angelo Sanguinetti perchè non vuole che si pubblichi il suo vero nome su un giornale che è letto a Monterosso. E' basso, secco come una cima che non sia stata in acqua da mesi, troppo bianco: non prende più sole e ride dei bagni di sole crepitando a guisa delle cicale. Vedendolo, pare che abbia trascorsa la vita in questa bottiglieria; eppure dicono che fosse uno dei più bravi capitani di lungo corso (vapori da carico, carrette) della Riviera di Levante. Parla soltanto il dialetto, e non volentieri con gli estranei. Ma durante la sua lunga giornata legge e rilegge i giornali, su cui finisce coll'addormentarsi; sicché non è facile levarglieli di sotto per darli ad altri clienti. La questione della mancata letteratura marinaresca italiana, l'ha capita subito. Tuttavia ha alzato le spalle, e giocherellando col bicchiere, ha detto: «Devo forse scrivere io? Non ci ho mai avuto testa. Noialtri non potremmo che dire la verità, e la verità ("a veité") puzza come le acciughe nei vicoli di Monterosso ». Ha ripetuto: «La verità puzza; se noialtri ci mettessimo a rimestare tra i nostri vecchi ricordi, ne verrebbe fuori un tanfo di sentina ». Si pensi, più che agli squisiti inchiostri di Stevenson, a Conrad e a Melville, al Conrad e al Melville che l'Italia, con tanto mare, con tante coste, con tanto navigare, non ha avuto. Ma' chi indurrà il capitano Angelo Sanguinetti a confidarsi con un «foresto»? C'è una maniera semplice: come aspirare un tubo di gomma per farne uscire il vino. Se non si sta attenti, il vino si spande tutto attorno. — Capitano... — E non mi chiami capitano, non metto piede su un bastimento da quindici anni. — La sua verità, su, capitano: non importa se non ha l'odore dell'acqua di Colonia. — E va bene, senta. Non stia a credere a quel che di cono i romanzi. Uno che na viga, naviga o col tempo buono o col cattivo tempo. Se il tempo è cattivo, burrasca, tempesta, ciclone, tifone, uragano, adesso che non ci sono più le vele la gente se ne sta a bordo come a terra nella casa di cui ha chiuso finestre e usci. Si aspetta che passi lampi, i tuoni, i fulmini, il vento, la nebbia, la pioggia, la grandine, la neve sono gli stessi dappertutto. A bordo delle carrette piuttosto è un po' difficile far da mangiare: tutta roba cotta a dispetto del diavolo, ma poi bagnata. — Lei dice che c'è anche il mare. Sa che cos'è il mare in tempesta per un bastimento ben stivato e governato come si deve? Un rumore sempre dalla stessa banda, un colpo sempre nello stesso punto, per giorni e per notti: dalla banda e nel punto che vuole il capitano. Noi marinai ci facciamo l'orecchio; e finché non sentiamo rumori diversi e la nave non piglia colpi in altre parti, non abbiamo paura. Un torrente in coperta non è nulla; una goccia d'acqua dove non devono essercene è un guaio. Fedeltà ad un'indole — Quando poi il tempo è buono, cosa vuole che sia questo andar per mare? Noi non guardavamo nemmeno fuori della nave, sembravamo proprio contadini che lavorassero il campo dando di rado una occhiata alla strada. Io m'ero fatto un alloggio che mi pareva d'esser qui nel mio paese e a casa mia: geranii, basilico, insalatina, provai perfino con i fagiolini; e la sera dopo cena scommettevo per burla con i miei uomini che una volta o l'altra avrei piantato a bordo una vite e si sarebbe bevuto vino di mare. — Allora i vapori erano lenti. Avevamo le galline e il gallo. Ne morivano e ne sopravvivevano. I marinai non amano il mare nel modo che dicono i libri. I marinai amano la terra e sono contenti quando possono illudersi di essere a terra. Ecco la prima verità. Tutti sanno perchè gli uomini di Colombo mugugnavano tanto. Perchè l'idea di non aver davanti che acqua e acqua dava loro la nausea. « Terra! Terra! * vuol dire pomodori freschi. Ora però il capitano Sanguinetti dice che ha parlato troppo e che da anni non parlava tanto. Aggiunge che sono discorsi inutili e che tutti a Monterosso riderebbero di lui, se sapessero. Si fa portare un altro bicchiere di soda, Io beve d'un fiato questa volta come se fosse vino. Si alza e pare ancora più piccolo; malsicuro inoltre sulle gambe corte. Non «I congeda dall'ospite, ?onne/he uomìni' tutte af" faccendate ma gli propone di fare un giro con lui per il paese: c'è una differenza importante tra gli abitanti di Monterosso e i forestieri, una differenza che riguarda il tema dei discorsi appena fatti; e il capitano Sanguinetti vuol vedere se l'altro se ne accorge da sè. A Monterosso ci sono più 'accen.aate »« «»«. stra de, nei brevi tratti di spiaggia sotto gli archi del cavalcavia ferroviario. Rattoppano reti, mettono al sole file e file di mezzi pomidori, pestano nel mortaio, lavano i vasi delle acciughe. Non hanno certo l'aspetto delle signore, d'altronde di condizione modesta, che vengono qui a fare i bagni; ma la differenza di cui parlava il capitano è senza dubbio un'altra. Quale? Su un muricciolo all'ombra siedono pescatori che aspettano l'ora di rimettersi in mare. Ragazzi vanno e vengono con fiaschi d'acqua e fiaschi di vino. Anche gli uomini di Monterosso differiscono evidentemente dai mariti delle signore dei bagni. Il capitano Sanguinetti li guarda e poi guarda il suo compagno di passeggiata, che non ha ancora capito. Per dargli tempo, il capitano resta fermo per un pezzo davanti al muricciolo; quindi si riavvia coi suoi lenti passi sbilenchi che vanno a destra quando credete che egli stia per piegare a sinistra e a sinistra quando credete che stia per piegare a destra: si cozza di continuo contro di lui. Monterosso è diviso in due parti separate che sono quasi due diversi paesi o meglio un paese che si ripete a poca distanza con variazioni che denotano fedeltà a un'indole e a un gusto: fabbricare, qui significa allargare la selvatichezza. I bagnanti andavano avanti e indietro da una parte e dall'altra di Monterosso e il capitano guardava anch'essi. Il suo compagno continuava a non capire. Come per aiutarlo, il capitano si accostò ad un barcone su cui stavano, momentaneamente in ozio, tre o quattro uomini. — Ma non vede — disse alla fine, con voce paziente — che nessuno di quelli lì, come nessuno dei pescatori seduti sul muricciolo e nessuna delle donne di Monterosso ha la faccia rivolta al mare, mentre tutti i milanesi, i torinesi, eccetera, camminano guardando il mare e indicando il mare? Emilio Radius svcIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIItlllllllllMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII