Drammatica caduta di Bevilacqua

Drammatica caduta di Bevilacqua Drammatica caduta di Bevilacqua durante la riunione sulla pista di Dalmine Il corridore ferito alla [ronle (Dal nostro inviato speciale) Dalmine, 17 agosto. Dopo due settimane di allenamenti collegiali a Dalmine, a 10 km. da'Bergamo, "i ciclisti « azzurri » della pista partiranno domani alle 16,30 in pullman alla volta di Milano; sosteranno un'ora nel capoluogo lombardo; infine proseguiranno in treno per Zurigo, dove giungeranno domani sera. L'inizio dei campionati mondiali, che si svolgeranno sulla pista zurighese di Oerlikon, è fissato per sabato prossimo 22. I fortissimi ciclisti australiani, gli svizzeri e alcuni inglesi sono già in allenamento sulla difficile pista elvetica. Ormai è tempo che anche gli « azzurri » si trasferiscano al velodromo di Oerlikon, per l'ultima preparazione. Molte speranze Le due settimane di ritiro collegiale a Dalmine si concludono stasera con l'affollatissima riunione nel locale velodromo, sulla pista in cemento che per 14 giorni ha fatto da terreno per gli allenamenti. E' stata, più che altro, questa riunione, un addio agli sportivi d: Dalmine, un grazie alle affettuose premure che hanno costantemente circondato gli « azzurri ». Il C. T. Costa ha già fatto da qualche tempo la sua scelta. Era soltanto da decidere il ruolo di riserva tra Ogna e Pesenti, nella gara di velocità per dilettanti e Pesenti è riuscito a conquistare il posto di titolare. La riunione è stata turbata da un impressionante incidente che per fortuna non ha avuto gravi conseguenze. Durante la corsa dietro motori, al terzo giro Bevilacqua, che era alla ruota del motociclista Bordoni, è caduto in piena velocità sul rettilineo di fronte a quello d'nr rivo, causa lo sfilamento del tubolare anteriore. Nel ruzzolone sulla ruvida superficie di cemento, Bevilacqua ha riportato una ferita alla fronte e abra sioni alle braccia; semisvenuto veniva trasportato a braccia e alle braccia: ma si escludo negli spogliatoi. Sembra da escludere, a parere dei medici presenti, 11 timore di fratture interne. Quasi certamente lo sfortunato Bevilacqua potrà ^a reggiare a Zurigo, però non in perfette condizioni fisiche, in seguito alla caduta. Quali sono le nostre speranze per Zurigo? Secondo il commissario Costa, uomo metodico, prudente e positivo, dovremmo aggiudicarci le due maglie iridate dei dilettanti: quella della velocità pura con Morettini o Pinarello, e quella dell'inseguimento sui 4 km. con Guido Messina; il siciliano di Torino, già campione del mondo nei 1948, è tornato ad essere lo sbalorditivo passista che appena adolescente trionfò ad Amsterdam. Messina ha vinto quest'anno — come allenamento — nove corse su strada, ha gareggiato anche ieri, a Bergamo: un guasto al cambio e poi una foratura lo hanno indotto al ritiro per evitare inutili sforzi; ma durante il suo inseguimento il ventiduenne Guido,_ prima della foratura decisiva, è apparso in condizioni smaglianti. Gli avversari più forti, contro Messina, saranno l'olandese Van Heusden, campione del mondo, e l'inglese Newton; c'è poi da tener conto delle sorprese, sempre possibili in questa gara, specie da parte dei nordici: i loro veloci circuiti, con volate ampie e rincorse insistenti, sono ideali per formare nuovi campioni dell'inseguimento, in un tempo relativamente breve. Buone speranze anche per Campana, il quale dovrebbe piazzarsi terzo assoluto. Il torinese Risso, cresciuto all'Asmara, farà da riserva. Velocità dilettanti: quasi una certezza di vittoria, o con Morettini o con Pinarello. Il secondo è oggi più in forma, anche se non in perfettissime condizioni fisiche. Egli soffri rebbe di qualche disturbo, sembra al fegato. Il rendimento di Pinarello in pista è però magnifico. Morettini, militare a Firenze, ha ottenuto una licenza di due mesi, che dovrà poi « scontare > prima di essere posto in congedo. Così il ve locista bergamasco ha potuto prepararsi abbastanza bene per Zurigo. Anche i timori relativi al suo permesso di espatrio so no stati superati. Il commissario Costa ha ricevuto stasera ir. consegna i passaporti di tut ti i suoi atleti. Morettini e Pinarello dovranno guardarsi soprattutto dall'inglese Peackok, dall'au straliano Cox, dal campione francese Beyney, (un mulatto della Caledonia), dal tedesco Potzernheim, dal belga Dehacker Costa preoccupato Velocità professionisti: l'Italia ha prescelto Sacchi, Maspes, Ghella. Gli avversari sono fortissimi; il fenomenale scattista inglese Reginald Harris, il trentanovenne olandese Van Vliet, che al confronto di Bartali sembra un giovinetto, il famoso scaltrissimo francese Gcrardin (anni 42!), l'astro australiano Pattorson, infine l'attuale campione mondiale Plattner, che essendo svizzero è as sai pratico dell'ardua pista di Oerlikon. Le caratteristiche dell'anello in cemento del velodromo zu righese, con quelle sue curve a strapiombo e con i rettilinei brevi, costituiscono la grande preoccupazione di Costa; e Sacchi e Maspes, non sono an cora forse maturi per fronteggiare le astuzie dei loro esperti rivali. Le gare saranno a tre corridori, e ciò potrebbe an¬ no [radure-Gli italiani part nebbiare ancor più le idee ai nostri ragazzi. Il possente scatto di Maspes, le sue quattro pedalate irruenti al momento giusto, e la padronanza che Sacchi sa avere dei propri nervi, potrebbero darci, tuttavia, la lieta sorpresa di un ingresso in finale. Molto si può confidare anche in Ghella, che a Zurigo sarà il « terzo uomo >. Il volubile velocista piemontese sta attraversando un periodo di vena; si è preparato coscienziosamente; a lui il difficile ambiente delle « volpi > internazionali non fa più paura. Ottimo bilancio Inseguimento professionisti: saremo presenti con Bevilacqua, due volte campione del mondo, e con Donato Piazza, la recente rivelazione in questa specialità, per avere battuto lo stesso Bevilacqua nei campionati italiani. I due atleti azzurri si sono allenati con puntiglio. Piazza ha imparato a correre l'inseguimento, basandosi sull'avversario e non come in una prova a cronometro, come faceva prima. L'uomo da battere si chiama Patterson (egli gareggerà anche nella velocità pura). Nessuna speranza nella gara dietro motori; l'italo-francese Martino potrà, al massimo, ottenere un piazzamento abbastanza onorevole; in quanto al quarantaduenne Mutti, il suo viaggio a Zurigo è più che al¬ ono nel pomeriggio per Zurigo tro un premio concessogli dall'UVI per la sua lunga e appassionante carriera. Nel ritiro di Dalmine il lavoro preparatorio si è svolto' in perfetta armonia tra commissario e atleti, e dovrebbe dare buoni frutti. La salute dei corridori è ottima, salvo — come si è detto — per Pinarello e per Maspes, che accusava stasera qualche linea di febbre; ma si tratta di cosa non preoccupante. Quindici titoli mondiali vennero conquistati complessivamente dal ciclisti italiani, da quando esistono i campionati su pista. Il bilancio è superiore addirittura a quello degli stradisti, che — tra professionisti e dilettanti — ne hanno totalizzati tredici. Si continua a discutere di Bartali e Coppi, fin quasi alla noia, e si dimentica forse che dal 1932, ossia dalla grande vittoria di Binda a Roma, non riusciamo a ottenere dai super-Assi la maglia iridata. Ancora lo scorso anno, l'allora dilettante Sacchi ci diede uno splendido primato nella gara di velocità. Le soddisfazioni ci vennero da lui e dagli stradisti dilettanti con Ciàncola. Vedrete che anche a Zurigo i modesti atleti della pista non ci deluderanno. Questa, almeno, è la promessa di Costa, e c'è da credergli per il suo passato di tecnico e di abile istruttore. Dino Zannoni