La mediazione della Francia tra il Sultano e i capi ribelli

La mediazione della Francia tra il Sultano e i capi ribelli La mediazione della Francia tra il Sultano e i capi ribelli (Nostro servizio particolare) Rabat, 14 agosto. I disordini che si erano temuti per oggi nel Marocco, in seguito alla dichiarata ostilità del pascià di Marrakesh contro il Sultano e cioè il capo formale dello Stato, non hanno avuto luogo. E' una constatazione confortante che sì può fare alla fine di questa «alda giornata, ma non e possibile stabilire delle previsioni di lunga portata, poiché la tensione, placatasi per oggi, potrebbe esplodere in uno dei prossimi giorni. Intorno al sontuoso palazzo del Sultano, i cui cancelli sono ora tutti chiusi, svolge il servizio di guardia un plotone di soldati francesi, appoggiati da autoblindo. Su tutta la zona regna la calma, ma molti strani^ri temono che si tratti di una tranquillità apparente e che qualche fermento covi sotto la maschera compassata dei volti che circolano per le stra-. de di questa capitale. Le truppe francesi sono in etato di allarme e le autorità americane hanno consigliato i loro connazionali di evitare per quanto possibile di circolare nei quartieri indigeni e di allontanarsi dagli assembramenti di gente. La Francia ha annunciato senz'altro il suo appoggio al sultano, nonostante i trascorsi nazionalistici del sovrano marocchino e lasciando quindi cadere il Pascià di Marrakesh, che aveva suscitato la prima scintilla dell'incendio di questi giorni, destando tante preoccupazioni. Le notizie giunte negli ultimi giorni dal protettorato nordafricano della Francia spiegavano che il pascià ribelle si preparava a far deporre il sultano attuale per proclamarne uno nuovo. Ben Arafa, zio del sovrano del Marocco. La decisione sarebbe stata presa, secondo i piani dei ribelli, in un grande convegno che numerosi sostenitori del Pascià di Marrakesh, El Glaoui avevano in programma per stamane. Sì era parlato persino della calata dai monti dell'Atlante di mezzo milione di cavalieri berberi, ma, alla fine, El Glaoui si è incontrato pacificamente col residente generale trance se, il generale Augustin Guillaume, che Io ha evidentemente ridotto alla ragione, applicando con gran senBo politico le istruzioni ricevute a Parigi, prima di partire alla volta di Rabat. Il generale Guillaume aveva incontrato nello stesso giorno anche il Sultano ed ha saputo indurlo ad accettare le proposte del suo Governo. Si tratta, com'è noto, di una vera e propria capitola-ione, sebbene nessun docir.nento ufficiale ne parli, poiché nei comunicati è detto che la «Fran¬ cia ha svolto una parte di mediatore », Le divergenze tra il sovrano marocchino e le autorità erano basate su alcune < riforme » che gli erano state richieste da Parigi, tramite il Residente generale. Egli avrebbe .ora accettato senza condizioni tutti i progetti sottopostigli impegnandosi pure a dichiarare le Nazioni Unite del tutto estranee alle questioni del protettorato ed a rinunciare ai suoi poteri legislativi. Queste induzioni del giornale parigino Combat non sono state-smentite dal Ministero degli Esteri, che ha voluto mantenere sull'àfgomento un significativo. riserbo. Il sovrano marocchino si era lagnato della campagna scatenata contro di lui dal Pascià di Marrakesh, denunciandolo al Presidente della Repubblica e al primo ministro Laniel. t.,m. <♦♦—■ Rodano di fronte a Pont Saint Esprit, a circa 50 metri di distanza da una strada su cui si svolge un intenso traffico. Lo Schnitter è stato ucciso dagli sconosciuti a colpi di bastone sulla testa, mentre la moglie è stata ferita solo leggermente. A quanto sembra, il crimine è stato effettuato a scopo di furto. Una somma di 10 mila franchi sarebbe infatti stata asportata dagli assassini, sul conto dei quali si hanno scarsissime informazioni.

Persone citate: Augustin Guillaume, Schnitter