Il giovane biondo è stato fermato a Pré St.Didier ma non è l'assassino della sventurata Cavallero

Il giovane biondo è stato fermato a Pré St.Didier ma non è l'assassino della sventurata CavalleroSI CHIUDE LA PRIMA FASE DELLE INDAGINI SULL'UCCISIONE DELLA SARTINA AD ENTRÈVES Il giovane biondo è stato fermato a Pré St.Didier ma non è l'assassino della sventurata Cavallero La notizia dell'arresto si sparge fulminea in tutta la valle - L'alibi dell'imputato fa ricadere il delitto nel mistero - Le ricerche si spostano a Torino • L'ultima lettera di Angela: "Solo l'amore dei genitori non tradisce mai„ II nostro Inviato speciale ad Entrèves ci telefona: II giovane biondo ritenuto l'aggressore della diciottenne tedesca Cristiana Borgassers e colpevole dell'assassinio di Angela Cavallero è stato identificato e arrestato ieri poco prima di mezzogiorno a Prè S. Didier, Dopo 8 ore di indagini la questura di Aosta comunicava ch'egli era innocente e lo rimetteva in libertà. Oggi è la sesta giornata delle indagini: la più emozionante. I telefoni della caserma dei carabinieri hanno trillato senza interruzione. Le motociclette della polizia hanno percorso tutte le strade della valle, i giornalisti non hanno avuto respiro per un istante, presi nel vortice di un'inchiesta che diventava sempre più febbrile e più vasta. I portieri degli ai- berghi dove si trovano tutti i corrispondenti dei quotidiani ricevevano e trasmettevano innumerevoli comunicazioni. Si sentiva che doveva maturare qualcosa: l'assassino stava per cadere nelle mani della giustizia. Ed ecco, alle 18, in Courmayeur e precisamente nell'ufficio telefonico pubblico si apprendeva la notizia: un uomo e stato arrestato a Prè S. Didier. Si ha appena ti tempo di uscire dal locale; per le strade, nei bars, sulle piazze, negli alberghi non si parla di altro: l'assassino non è più uno sconosciuto. Da Entrèves accorre gente: giovani alpinisti e specialmente ragazze e donne che st precipitano qui per avere nuove e più esatte informazioni. Anche un gruppo di sacerdoti si fermano e si interessano. Davanti alla caserma dei carabinieri nella piccola piazzetta sostano decine di persone; c'è aria di eccitazione e di attesa. Si guarda l'orologio: sono le 18,£0. Come hd potuto la notizia diffondersi con tanta rapidità? Il fatto è inspiegabile. Passano i ?ninutii troppo lenti per l'impazienza della gente. D'improvviso una doccia fredda per tutti: l'assassino è ancora sconosciuto. Qualcuno commenta: < Forse è qui in mezzo a noi ». Un brivido tra i presenti. Fino a quando l'omicida riuscirà ad evitare la catturat Ecco quanto è avvenuto durante Il pomeriggio. Due agenti di P. S. sono partiti da Aosta con un compito preciso: arrestare un giovane biondo non molto alto, dotato di forza eccezionale, ritenuto colpevole dell'atroce delitto di Entrèves. La sua presenza era stata segnalata in una frazione di Pré S. Didier. Era noto alla polizia per precedenti reati contro il buon costume. L'operazione riuscì felicemente ; il ricercato si trovavo in un deposito isolato sulla montagna. Come vide i poliziotti il giovane non fece resistenza: si {imitò ad un sorriso ironico e si disse pronto a seguirli. Una automobile attendeva nella strada sottostante; lo caricarono sulla macchina e lo portarono velocemente ad Aosta, nascondendolo agli sguardi dei curiosi. In questura, ad Aosta, è avvenuto l'interrogatorio. Dopo la registrazione delle sue generalità, spiegava cho nella giornata di sabato si era trattenuto in una segheria di Courmayeur dove aveva lavorato dalle 12 del mattino alle 19 della sera con una breve interruzione di mezz'ora per consumare il pranzo. In questo tempo noti si era mosso dal recinto quadrato dello sta biltmento. Il questore dottor Colomba inviava immediatamente un maresciallo e due agcnti^alla segheria indicata. Il proprietario dell'officina e due dipendenti venivano interrogati uno dopo l'altro. Tutti e tre testimoniavano che il giovanotto biondo aveva lavorato ininterrottamente nella giornata in cui la sventurata Cavallero venne uccisa. Il sottufficiale e gli agenti ritornavano in questura per comunicare il risultato della breve inchiesta. Non si poteva più dubitare sull'innocenza del r M > m i m r i ! 11 ! 11 r 111 < : 11 f 11111 m 11111 m m ì 11 e 111 ) 1111111 p 11 presunto uccisore. Con la stessa auto con cui era stato trasportato da Prè S. Didier ad Aosta, egli veniva ricondotto a casa. In tutto questo viaggio e nella permanenza in questura, pur conscio della grave imputazione che gravava su lui, il giovane non ebbe il minimo segno di scoraggiamento. Attese con fredda calma che si svolgessero tutte le formalità previste dalla legge e non battè ciglio; alla fine disse: € Ero sicuro d'essere scarcerato, sono innocente! >. In quel momento le speranze dei carabinieri e della polizia crollavano come un castello di carte: il mistero tornava a circondare la vicenda. Un funzionario della Questura di Aosta ci ha dichiarato: *La ipotesi che l'assassino fosse II giovanotto biondo che aveva aggredito la diciottenne tedesca non era che una delle molte tracce seguite dall'autorità Inquirente; in un certo momento è sembrata la più Importante perchè si era appreso che l'individuo di Prò Saint a Courmayeur negli ftimi glorm di vita di Angela Cavai-Didier schedato negli arphMdella Questura, aveva lavai ato, lero. E' mia opinione poi sona- le che l'assassino debba essere ricercato tra qualcuno dei co- nascenti d-lla Cavallero. L'uo-mo che ha soppresso la glo- vane in modo cosi atroce do- veva essere in rapporti di ami- cizia con la vittima. Per non venire identificato egli sottrasse le lettere e le fotografie che erano nella borsa della sua vittima. In questo caso però le indagini devono spostarsi a Torino ». Il P. R. dottor Torconi, cui il questore di Aosta e il tenente dei carabinieri hanno riferito i risultati di questi primi sci giorni di indagini, ha ricevuto questa sera la prima relazione scritta del prof. Porttgliatti, perito settore dell'Università di Torino, che ha eseguito l'autopsia di Angela Cavallero. Il contenuto del documento rimane segreto per il vincolo dell'istruttoria; sembra tuttavia che il perito abbia accertato una singolare circostanza: Angela Cavallero venne derubata dell'orologio e del braccialetto d'oro almeno venti minuti dopo che fu uccisa. Il segno dello strappo avvonuto dopo la morte è rimasto sul suo polso sinistro con caratteristiche inconfondibili, ben diverse da quelle che si sarebbero riscontrate se il furto fosse stato compiuto quando la ragazza era ancora in vita: questo è una prova sicura. Tale constatazione getta luce più fosca sull'omicida. Dopo aver ucciso la povera Angela, egli rimase accanto al cadavere, forse per ripulirsi le mani lorde di sangue e per accertare che la sua vittima fosse veramente morta; forse attese nascosto tra i cespugli; trascorsi venti minuti ritornò, si impadronì dell'orologio e del braccialetto e si allontanò non visto. Lo stesso magistrato ha restituito alla famiglia della vittima il quaderno di Angela Cavallero sequestrato in prece¬ 11 f i r : 11111 r i i r i M i r i i m i r : r i : e 1111 j f i ! r 11 l 1111 < 11111 m denza. In esso non si è trovato nulla di Interessante ai fini dell'inchiesta. La ragazza aveva annotato soltanto l piccoli conti delle spese personali e qualche verso di poesia che la aveva particolarmente colpita. Nell'accantonamento torinese di Entrèves, dove si trovano ancora tutti l giovani compagni di Angela Cavallero, si succedono le,visite dei carabinieri. Essi hanno perquisito ogni camera, i corridoi, il terrazzo e il soffitto; hanno cercato negli' armadi, negli zaini, nelle borsette delle ragazze senza trovare nulla che servisse al fini Idelle indagini. Gli ospiti vengo- no interrogati ripetutamente e|separatamente. La domanda i che viene rivolta più spesso è|questa: «Con chi s'Incontrava | e s'Intratteneva Angela Cavallero durante la sua villeggiatura e le sue soste in riva alla Dorafy. La risposta è sempre uguale: < Con nessuno, noi non sappiamo >. E concludono affermando di non conoscere nulla delle passeggiate solitarie della ragazzu. D'altra parte dcbbano tacere qual- \nhp niinnatnnxn nhk „n/r^hhfi , jsC6 M proprio \cssU . ^ ^ alla Infelice vittima, debbano tacere qual [che circostanza che potrebbe identificazione del¬ , raMassJM0> ■ - \ Due giovanotti tedeschi che avevano preso alloggio nell'ac cantonamento fino dal 1° ago sto e che conobbero la Cavai ' lero, sono pure stati Interrogati. Ieri essi hanno lasciato Entrèves per tornare nella loro patria. Prima di partire si sono recati sul posto del delitto, nel tragico cespuglio in riva alla Dora e vi hanno deposto dei fiori di campo. Entrambi alti e muscolosi come atleti, so 110 stati visti piangere come bambini. La vasta casa dell'accantonamento che prima risuonava di allegre voci giovanili, è diventata silenziosa e triste. Le ragazze escono poco e mal volentieri; i giovanotti sono silenziosi e preoccupati; la si Ignora Bocca, la proprietaria, si ,^,.1,^ sovente le lacrime e |sospjro. 0ggi ci S(amo nuova-] i mente recati da lei per parlare |di Angela. Ha detto: < Prima | A{ partire di qui sabato mattl- na la ragazza mi consegnò una lettera da spedire ai genitori e mi -salutò con un affettuoso: Ciau marina! Non doveva più tornare », L'ultima lettera di Angela non è stata spedita: i genitori non hanno ancora potuto vederla. Ecco il testo: « Carissimi genitori. Vi scrivo appartata mentre gli altri si divertono. Penso a voi con infinito affetto, persuasa che solo l'amore dei genitori non tradisce mal come accade Invece In tutte le altre vicende della vita. Quanto sono splacente caro papà e mamma che non veniate aui con me. Co- me mai le ferie del babbo sono state rimandate t Mi auguro comunque di vedervi presto per stare un po' con voi in questo magnifico luogo. Qui ad Entrèves la vita è semplice e forse un po' monòtona. Io passo le mie giornate facendo la cura del sole e passeggiando. Sono già abbastanza abbronzata. Per rompere la mo¬ aprdsnVA notonia, ieri aera Gianni e gli altri sono andati a Torino a prendere la radio. Cosi stasera abbiamo potuto fare quattro salti. -Ora vi lascio: è l'und dopo mezzanotte. Ritorno in sala con le altre ragazze che ballano ancora. Fra poco sarò nel mio letto pensando a voi. Vi bacia il. vostro frugoletto Angela». c. n. La compagna più cara di Angela (a destra) con la proprietaria della casa dove i giovani avevano stabilito l'accampamento. La ragazza ha in mano l'ultima lettera dell'amica: è indirizzata al genitori, scritta poche ore prima del delitto; sull'ultima pagina si legge: «Adesso attendo Anna e Franco (la sorella e il fidanzato) cosicché il soggiorno è senz'altro migliore. Vi bacio tanto tanfo». Caterina BoyadyerT, un'oriunda bulgara, ba denunciato l'aggressione subita da sua cugina, la turista tedesca che in questi giorni è rientrata in patria, a Dortmund La responsabile dell'accampamento e la cuoca: sono state di nuovo interrogate ieri sulle amicizie della Cavallero,