Il finanziere Brusadelli e Anna, moglie poetessa

Il finanziere Brusadelli e Anna, moglie poetessa UNA CELEBRE COPPIA IH II1L1A RD A HI Il finanziere Brusadelli e Anna, moglie poetessa \more grande non senza contraddizioni - Lo scandalo del '48 felicemente superato - II signor Giulio .itava Budda e Confucio, la bella consorte legge Shelley e Byron - Parsimonia di lui, mecenatismo di lei I versi più significativi con prefazione di Simoni - Un critico, e perchè no? l'ha avvicinata a Leopardi (Nostro servizio particolare) Milano, agosto La curiosità dei milanesi è soddisfatta: il reddito di Brusadelli non raggiunge i dodici milioni. Giulio Brusadelli è, in materia di tasse, più popolare di Falk, di Motta o di Donegani. « Chi sa, diceva la gente, che cosa ha scritto sui moduli». Brusadelli ha ormai settàntacinque anni e conduce vita ritirata. E' sempre negli affari (tornò dall'America poco prima delle elezioni, e anche da laggiù, ogni giorno, alle sei del mattino, telefonava ai suoi collaboratori), ma partecipa raramente alle riunioni mondane. Adesso si è rifugiato nella villa di Capiago, vicino a Como, dove riceve soltanto zLcd 9 r 11 r 1111111M r 1 h 1 r H • 1M 41111 = 1311 ■ 111 > 1 ) 1 ì 1 i 1 r 1111 ; j 1 j M M : qualche amico. La quiete con; forta la signora Anna che può dedicarsi alla lettura dei poeti prediletti: i simbolisti francesi, Shelley e Byron. Più avanti i coniugi, come è vecchia consuetudine, andranno in Val d'Aosta. Da qualche tempo i giornali non si occupano del famoso finanziere. Raccontarono, durante l'estate del '51, di un portafogli che Brusadelli aveva smarrito a Venezia, e la notizia riferiva che l'onesto, accorso a recapitare il prezioso oggetto, era stato ricompensato con calorosi ringraziamenti. Leggemmo pure che <il mago, come lo chiamano i colleghi della Borsa, intendeva fondare un istituto di importanza : 11 r 111 < 1111 r ! 1111 i 1 1 i 11 m 11 r m1 ; 111 ; 11111 f 1 r 1 < 1 r 1 ! 11 europea per facilitare gli scambi culturali: la voce, però, non ha trovato conferma. Nell'esistenza dell'ex-commesso viaggiatore del cotonificio Dell'Acqua non è difficile scorgere le contraddizioni. Uomo deciso, capace di affrontare con freddezza le situazioni più difficili, nell'intimità familiare, a quanto dicono, non sapeva sottrarsi all'influenza della prima moglie, nota per la bontà, 10 spirito religioso e l'energia. Quando, nel 1931, una denuncia per aggiotaggio lo condusse in tribunale, e la causa appariva piuttosto incerta, si rivolse, per Invocare la grazia di un esito favorevole, a Santa Rita; andò in devoto pellegrinaggio a Cascia e vi rimase tre giorni in preghiera: la faccenda finì abbastanza bene; nel '48, invece, per riavere le azioni cedute al cotoniere Riva, ricorse ad espedienti squisitamente profani: attribuì allo smodato uso di ormoni, a letture poco edificanti e a visioni deprimenti, il passo sbagliato. Innamoratissimo dell'attuale moglie, Anna Andreoli, non esitò ad esporla ai giudizi poco favorevoli del prossimo descrivendola — su carte da bollo — come una specie di Messalina. L'aveva bposata, civilmente, due anni prima, dopo una lunga e assidua corte. Lei, molto più giovane, confessò poi di non aver saputo resistere al < fascino del costruttore ». Quando scoppiò lo scandalo la signora Anna dovette lasciare bruscamente la casa del marito per tornarsene dalla madre. Era nella sua stanza, in vestaglia, e il cognato l'avvertì che, lì dentro, non era più la padro. na. < Giulio, precisò il messaggero, mi ha chiamato a proteggerlo ». Andandosene portò con sè soltanto l'abito che indossava e la borsetta. In seguito Brusadelli, superata la crisi, fece ritorno alla donna amata. Aveva trascorso 11 periodo della solitudine nella meditazione, mentre i settimanali riproducevano la • sua sposa costretta, dai nervi malati, in un letto tappezzato di raso celeste e adorno di colonnine d'oro. Giulio Brusadelli confidò agli intimi che, in quel difficile periodo, gli era stata di grande giovamento la compagnia dei saggi, e citava frequentemente massime di Budda, di Platone o di Confucio. Dice Confucio: « Dio mìo, dammi questo solo nella vita e mi sarà sufficiente: una casa piena di libri e un giardino pieno di fiori ». Aveva scoperto Dale Carnegie, e l'operetta Come curare gli affanni era diventata la sua Bibbia: « Per i nemici non riscaldate tanto la fornace da llllllllllllllllllll)lltlll1IIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIII1llt bruciare voi stessi»; «Quando il destino vi porge un limone, cercate di fare una limonata ». La scena della pacificazione meritava di essere ricordata, e i fotografi di una nota agenzia furono chiamati a ritrarre, sorridenti, i riconciliati protagonisti della clamorosa vicenda. Era presente soltanto la cameriera della signora. Anna Brusadelli, che i soci del Cenacolo «Amici di Brera», con moderata espressione, chiamano « magnifica signora », è una bella donna. Un tempo, quando frequentava San Siro, i cultori dell'eleganza e della grazia l'avevano battezzata « la spagnola » o « la creola». La signora Anna, consorte divisa da poco di un: distinto professionista, aveva capelli molto neri, pelle d'ambra, occhi scuri, ed era considerata una piacevole conversatrice. Giulio Brusadelli, al momento delle nozze, nonostante i modi sicuri e l'aspetto giovanile, aveva passato la settantina. Perdonato cristianamente il colpevole, e riammessa nel suo rango, la signora Brusadelli diede subito vita a iniziative nelle quali rifulse il suo mecenatismo. Fu lei l'animatrice dell'Associazione « Amici della Francia», quasi per dimostrare che il marito, anche se non pagava le tasse volute dal nostro Governo, si adoperava in compenso per il mantenimento dei buoni rapporti internazionali. Ed è bene ricordare che se la biblioteca del Circolo della Stampa ha dei così bei mobili, lo deve alla generosità della signora. Frequentando gli intellettuali Anna Brusadelli ha scoperto, sia pure tardivamente, una incontenìbile vocazione poetica. Sotto il titolo I giorni ha raccolto, presso l'editore Tallone di Parigi, i suoi versi più significativi, con una elogiativa prefazione che Renato Simoni dettò poco prima di morire quando, ha osservato un ammiratore dell'autrice, < era più vicino alla verità». E una rivista di cultura e d'arte ricca di firme e di patinate che, secondo i maligni, la signora Brusadelli incoraggerebbe, ha pubblicato un lungo saggio sull'opera della nota poetessa, per certi aspetti ritenuta, da un critico equilibrato, senz'altro superiore alla Negri, alla Aleramo e, perchè no? anche a Gabriele D'Annunzio. Qualcuno non ci crederà ma, dice il recensore, si pensa a Leopardi. Sentite, infatti: < Mio figlio nascere domattina, e noi lo dedicheremo al sole d'agosto ». L'attento lettore dovrebbe notare che < l'antico pensiero indiano dei Rig Veda riceve per l'arte della Brusadelli » (la quale — precisa l'esegeta — < ha sgombra la mente dai lacci del mondo infermo e peccatore, e canta a voce piena, e la sua voce pura è come quella di una vergine aposa») «sviluppi molteplici e impensati ». Giulio Brusadelli, che ebbe origini modeste, non immaginava forse di diventare il marito di un'artista. Prima di conoscere Eluard, Anna si era fatta ritrarre accanto a lui all'inaugurazione de) campo di gioco del Legnano foot-ball club; ma In questi ultimi tempi tante cose sono ancora cambiate. La nipote Cicci, che egli considera una figlia, erediterà un giorno, oltre af- suoi miliardi, anche gli inediti della giovane zia. La prima moglie, che era la figlia del suo principale, gli aveva dato una mano negli affari; la seconda lo ha introdotto fra gli «intelligenti ». Pare che Giulio Brusadelli, quando il fisco gli contestò le evasioni, proponesse di versare, a titolo di riparazione, un miliardo. Poi della faccenda non si è saputo più nulla. E' probabile che per la seconda volta la misericordiosa Santa Rita gli abbia fatto la grazia. Enzo Biagi Giulio Brusadelli, un'amica e la signora Anna nel ridotto di un teatro milanese. ; i ; i : > i : 1111 a 1111 ' < i ■ h 111 f 1111M i i r 4 M r i h M i T i ; 1111 r i ; 111 111 r ì M f ; 11111 ; 11 f i < i > r 11 r 111 1111 ; 11 > 111 i 111111 r 41 q 11 ^ 111 < r ì < i < > r i ; i 1 p T ! F r ì ) i [ 1 ; i r 119 r i j r < 1 <

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