Legionario colto dal "cafard,, di Gigi Ghirotti

Legionario colto dal "cafard,, COME MX UN A FOSSA ARIDA E DtSPERATA Legionario colto dal "cafard,, Mentre la polizia perlustra le vie buie • La ballerina che ha mal di cuore • Tristi canzoni d'amore - Entro una bara leggera di canne palustri - Nella ricorrenza della strage, si fa festa (Dal nostro inviato speciale) Marsiglia, agosto. Conobbi Pierrot in un cabaret della vecchia Marsiglia, nell'ora in cui la polizia perlustra le vie buie con grossi cani al guinzaglio. Pierrot, legionario del < Troisième Infanterie Etrangère », non l'avevo cercato io. Ma era triste, aveva bisogno di sfogarsi: mi vide e sedette con me per tutta la notte. Nel cabaret V orchestrina suonava « Luna Rossa > e cFeuilles mortes»; malinconici soldati negri, dal volto scuro come la notte, facevano ballare le ragazze del locale. Ad un certo momento, da una tenda, uscì la « danzatrice acrobatica >: fu una danza faticosa, penosissima. « Marine, fais attention à ton coeur.'», le gridò una compagna. Marise soffriva di cuore: era pallida, ansimava; ma l'orchestra continuava implacabile a suonare, e i negri a scandire il tempo battendo le palme e il tacco. Mentre Pierrot mi confidava il suo romanzo — s'era arruolato in Legione a causa d'una donna infedele; era bretone, ma per l'engagement aveva preferito dichiararsi belga — la danzatrice acrobatica si riversò sfinita su una sedia. Allora la musica attaccò il motivo del <Boudin>, la marcia della Legione Straniera. Pierrot scattò in piedi sull'attenti, la mano alla visiera, irrigidito come se le sue membra tozze fossero divenute di sasso. < Le boudin > fu accolto dagli sbadigli. Soltanto lui, Pierrot, prendeva sul serio quella musica. Le parole sono illogiche e volgari. Dice il « motivo >: A Tonchino la Legione Straniera s'è fatta battere — diciamo co sì — dal Reggimento Marocchino, che, divenuto fiero del suo successo, porge sangue di porco — le boudin — a belgi alsaziani, lorenesi. Appena l'ultima nota del < Boudin » fu spenta, Pierrot si sciolse dalla sua rigidità: guardatosi attorno, non vide che 11 sonnolento sorriso di negri e maschere sfatte di femmine annoiate. Allora salì al microfono, volle cantare l'altra canzone legionaria, un po' meno sgraziata e squallida: « Mon légionnaire ». Cantò: < Aveva grandi occhi e chiari - ove passavano lampi di fuoco - il suo corpo era coperto di tatuaggi - sul suo collo si leggeva: pas vu, pas pria; - sul braccio destro una parola: raison; - sul suo cuore leggevo: personne>. Il ritornello dice che mon légionnaire dopo avere amato tutta la notte se n'è andato nel mattino pieno di luce, senza dire il suo nome: < Era bello, sapeva di sabbia calda >, conclude. Le canzoni legionarie sono tristi e aride com'è l'insonne vigilia nel deserto; amare come il vagabondaggio in cerca d'amore, da un porto all'altro. tLégion. sale racey, sporca razza, esclamò la cameriera quando Pierrot insistette nel voler cantare ancora. < Grossa gavetta - piccola razione - poco riposo - buona Legione », dice un altro motivo. E un altro: <Jah, bibi, pah! Moulet Gerionel - le sergent y en a pas d'I'argent - la Légion, toujours en prison... ». Pierrot mi disse che c'è un tariffario per la prigione: otto giorni di pancaccia per dieci minuti di ritardo all'appello. Quindici giorni per una rispostacela al capoposto. Malattia venerea riscontrata all'infermeria comporta pene anche più severe, e il deferimento al colonnello. Furto, vendita di oggetti della Legione, ubriachezza significano compagnia di disciplina. Soltanto due giorni all'anno è lecito al legionario inebriarsi: il 30 aprile, giorno di Camerone e il 6 gennaio, Epifania, «fe sta del re >. A Camerone, nel Messico, il 30 aprile 1863, i legionari scrissero la loro pagina più gloriosa: erano in sessanta, resistettero a duemila nemici. Alla fine della giornata, un caporale presentò la «forza»: quattro superstiti. Anche in Indocina, a PhuTong-Hoa, « s'è fatto Camerone ». Il colonnello, quando arrivò a rilevare il reparto che s'era battuto per tutta la giornata, trovò vivo soltanto il radiotelegrafista, sanguinante e riverso sul suo apparecchio. «Laggiù si fa Camerone sul bambù », racconta il legionario. E narra il rito della sepoltura: entro un feretro leggero di canne palustri, il caduto viene inumato e sulla croce si pone il chepì. Nella giornata di Camerone, dopo il rito ufficiale — viene rinnovato da tutti i legionari il giuramento dì morire piuttosto che arrendersi — c'è libertà di ubriacarsi, per tutti Vengono cancellate le pene detentive, c'è festa in caserma e soupc speciale. Nella giornata dell'Epifania,, 1 soldati eleggono il re della festa, che dà ordini ai superiori e libera ì con dannati. Il soldo del legionario s'aggira sui diecimila franchi al mese: ma deve comperare calzini, filo da rammendo, lucido per le scarpe, lamette, carta da lettere, sapone. Quando è in Indocina, il soprassoldo aumenta, ma non c'è da stare allegri; un premio di 5700 franchi gli spetta appena sbarca a Sidi Bel Abbès, abile ed arruolato. Altri premi per le medaglie, ma < le medaglie non si mangiano. Non c'è che la Le. gion d'onore che rende qualcosa >. In compenso, la vita è dura oltre l'immaginabile. < La Legione non è più per me >, dice Pierrot: mostra un braccio trapassato da cicatrici, la dentatura rovinata, una trafittura al polpaccio. Il cafard — cioè il male tropicale che toglie l'amore per la vita — colpisce spesso e senza distinzione, anche tra i più ferrei e quadrati legionari. Il suicidio non è infrequente. < Quando si torna siamo dei ferrivecchi >, confessa Pierrot. Ogni giorno, al Consolato di Marsiglia si presentano papà angosciati che temono per il loro figlio fuggiasco: dal forte St. Nicolas sono stati respinti. Non rimane che appellarsi alle nostre autorità consolari, le quali ottengono dì regola la restituzione dei minori di diciott'anni; degli altri no. La Legione li ha inghiottiti. « E' un ingranaggio, è un disperato ingranaggio >, conclude Pierrot. Gigi Ghirotti

Luoghi citati: Fossa, Indocina, Marsiglia, Messico, Tonchino