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L'annuncio alle Camere dei Lords e dei Comuni L'annuncio alle Camere dei Lords e dei Comuni (Dal nostro corrispondente) Londra, 27 lùglio. L'annuncio della firma dell'armistizio e della cessazione del fuoco in Corea è stato dato alla Camera dei Lords dal marchese di Salisbury e alla Camera dei Comuni dal ministro di Stato Selwin Lloyd ed è stato accolto in ambo i rami del Parlamento con grande soddisfazione cui hanno dato espressione anche Clement Attlee, il leader laburista, e Davies, 11 leader liberale. Subito i portavoce governativi sono stati sottoposti ad una serie di interrogazioni. La maggior parte di queste mirava ad assicurare i parenti del prigionieri e dei soldati Jn Corea circa il ritorno dei loro cari. X comunisti hanno annunciato che 922 prigionieri britannici verranno riconsegnati prossimamente. Il Ministero della guerra britannico ne dava nel proprio elenco soltanto 911; ma gli altri 11 erano probabilmente compresi nell'elenco dei 184 dispersi. Il prezzo del contributo britannico a questa azione dell'UNO è stato di 618 uomini dell'esercito, 3 della RAP e 182 della marina morti in combattimento. Tanto alla Camera dei Lords quanto alla Camera del Comuni, il Governo è stato interrogato inoltre sui i problemi dell'ammissione della Cina comunista all'UNO e della ripresa del traffici fra la Gran Bretagna e la Cina. Il problema dell'ammissione di Mao Tse Tung — ha detto SaliBbury, potrà essere discusso alla prossima assemblea delle Nazióni Unite e il Governo britannico farà in modo che questo sia uno degli argomenti nell'agenda. Per quanto riguarda la ripresa dei traffici,' il problema deve ora essere ripreso in esame dalle nazioni occidentali che ne avevano deciso la sospensione. Lord Salisbury ha promesso al suo interrogante una risposta precisa entro sette giorni. Alcuni deputati laburisti hanno chiesto che venga permessa almeno l'esportazione di medicinali britannici in Cina. I medicinali fanno parte di un grande contratto del valore complessivo di circa 60 milioni di sterline che è stato recentemente negoziato a Pechino da una delegazione di uomini di affari britannici. r. a.