"Abbiamo vinto un armistizio ma non la pace nel mondo,, di Gino Tomajuoli

"Abbiamo vinto un armistizio ma non la pace nel mondo,, EISENHOWER ALLA RADIO AMERICANA "Abbiamo vinto un armistizio ma non la pace nel mondo,, Poi disse ancora: "Sono contento perchè spero che mio figlio torni presto a casa,, La guerra in Corea è costata agli Stati Uniti 22 mila morti e 15 miliardi di dollari (Dal nostro corrispondente) Washington, 27 luglio. Alle nove di stamane, mentre milioni di americani cominciavano una nuova settimana di lavoro, la tregua firmata ieri sera a Panmunjom entrava in vigore. La notizia è stata accolta in silenzio. Nessuna officina ha dato aria alle sirene nessun automobilista ha premuto sul clakson e appena una mezza dozzina di persone si fermò per un poco davanti alla Casa Bianca; un paio di radio hanno accompagnato la trasmissione dei bollettini di notizie con una breve preghiera (nemmeno in questo momento ci si scordò della propaganda) e subito dopo si abbandonarono con voluttà alla imbalsamazione in statistiche e percentuali della guerra di Corea. Sacrificio di sangue Tutti sanno, a quest'ora, che la guerra ha voluto dagli Stati Uniti il sacrificio di ventiduemila giovani vite e quarantacinquemila ne ha chieste alla Corea del Sud (più alméno un milione di morti < civili >) ed è costata quindici miliardi di dollari; ed è stata la esca per un programma di riarmo che ha fatto spèndere ai soli Stati Uniti centocinque altri miliardi di dollari. E sono stati sparati un miliardo ed ottocento milioni di colpi di vario calibro, piil due milioni di proietti navali, ma l'aviazione non ha ancora calcolato esattamente quante centinaia di migliaia di tonnellate di bombe sono state gettate sui villaggi e città, sui ponti e strade della Corea. Si suppone, però, che le perdite del nemico debbono essere state almeno dieci volte maggiori di quelle alleate. La assoluta mancanza di reazioni popolari si era notata anche iersera, all'annunzio della firma dell'armistizio poco prima che Eisenhower annunciasse ohe « Abbiamo vinto un armistizio su un singolo campo di battaglia, ma non la pace nel mondo. E non dobbiamo perciò nè cessare di stare in guardia nè rallentare 1 nostri sforzi. Noi ed i nostri alleati delle N. U. dobbiamo vigilare contro la possibilità di imprevedìbili avvenimenti >. Fu solo parlando poco dopo coi suoi assistenti, che Eisenhower espresse la reazione più diffusa nel Paese: < Sono contento che la guerra sia finita perchè spero che mio figlio torni presto a casa», - Ma il generale Clark in Corea e Foster Dulies a Washington hanno già messo in guardia gli americani a non attendersi il rimpatrio dei figli e nemmeno una riduzione di spesei Sygman Rhce diceva nel frattempo che il suo Paese non turberà l'armistizio per tutto il tempo in cui la conferenza politica tenterà di convincere i cinesi a ritirarsi dalla Corea del N.ord ed 'à:' permettere la unificazione democratica del Paese. Ma, secondo lui ed 1 suoi compatriota, l'armistizio si rivelerà solo < come il preludio di nuove guerre, di nuove sofferenze e rovine, nuove avanzate comuniste per mezzo di guerra ed infiltrazione*. E' una opinione ohe molti condividono anche negli Stati Uniti forse, però solo perchè la guerra ' si conclude senza una schiacciante vittoria americana'$ senza la distruzione dèi regime comunista cinese. Problemi non risolti Da altra parte, notano con marcata riserva quasi tutti i commenti ufficiali e giornalistici, bisogna tener conto anche del fatto che l'armistizio oltre a metter termine allo spargimento di sangue può dare adito a sviluppi favorevoli per la pace generale ed in ogni caso ha finora impedito lo scoppio della terza guerra mondiale. La pessimistica valutazione di Rhee, però, non può nè deve essere ignorata non fosse che perchè l'armistizio non risolve alcuno dei problemi fondamentali e quindi, anziché disperdere il timore di un conflitto generale, lo ha solo posposto. < Non è proprio il caso di parlare di vittorlay nota la Evening Star sebbene si possa sperare <ihe i comunisti abbiano imparato la lozione: e cioè che il tempo delle aggressioni è finito e che ogni nuovo tentativo troverà le N. U. pronte a reagire come in Corea. Eppoi non si può scordare che, se dal punto di vista politico la guerra ha dimostrato che la aspirazione alla sicurezza collettiva non è più solo un mito ma ha avuto un inizio di realizzazione, dal punto di visto psicologico e morale ha dimostrato che le N. U. hanno davvero la possibilità di divenire quel supremo organo internazionale regolatore che la Lega delle Nazioni non riuscì mai ad essere. 'Come è naturate la guerra ha portato notevoli bene/lei dal punto di vista militare. Nuove armi e nuove tattiche vennero sperimentate ed ha, soprattutto, dimostrato che le guerre riducono enormemente il predominio del numero. La grande potenza di fuoco ha nettamente battuto, in Corea, la potenza delle masse. Per la prima volta furono impiegati gli aerei a reazione. Molte speranze: sul ..lóro impiego sono stadie confermate ma sono state messe in chiaro, anche, le notevoli limitazioni del nuovo mezzo aereo. E nuove limitazioni della aviazione strategica vennero o confermate o scoperte; soprattutto, che i bombardamenti a tappeto non distruggono un avversario e creano solo un'inestinguibile carica di sfiducia e acrimonia verso chi vi ricorre. E si « scoperse » che la fanteria è sempre la regina delle battaglie e che per fare la guerra bisogna scendere dagli autocarri e arrampicarsi sulle montagne, e vivere nel fango delle trincee, ed aspettare il rancio e non aver posta nè sorriso di ragazze. Si è scoperta pure che trasfusioni di sangue fatte dai soldati di sanità in prima linea pochi momenti dopo la ferita, salvano più vite di quante -medici e chirurghi riescano a strappare aita morte negli ospedaletti, qualche ora dopo. E gli americani /tanno « scoperto » che tutti i soldati si considerano fratelli, almeno al fronte; e bianchi e neri, gialli e olivastri sanno vivere in perfetta armonia, sotto le pallottole, e dormire nella stessa brandina e mangiare nella stessa gavetta, e scoprirono anche che a parità di armamento e di addestramento tutti sono ottimi soldati. Non tutti i risultati politioi, psicologici, morali e militari sono così positivi, però. Dal punto di vista internazionale, è innegabile che la guerra di Corea ha potentemente contribuito a rafforzare i legami fra Cina e Russia, accrescendo, smisuratamente, la dipendenza di Pekino da Mosca. E questa è una conseguenza che avrà grande importanza per l'avvenire se non altro perchè riduce quasi a nulla la speranza di staccare la Cina dalla Russia e di riallacciare con lei rapporti che Stati Uniti ed altre potenze desidererebbero. E, all'interno degli Stati Uniti, come nota .con amarezza la Washington Post, la guerra ha straordinariamente rafforzato la fazione prò Ciang Kai Scek. Gino Tomajuoli H Presidente Eisenhower parla alla radio ed annunzia la conclusione dell'armistizio In Corea, (Radiofoto)

Persone citate: Ciang Kai Scek, Eisenhower, Foster Dulies, Rhee