La strana malattia del cardinale Stepinac

La strana malattia del cardinale Stepinac La strana malattia del cardinale Stepinac Arrivati in volo a Zagabria due specialisti americani con il fosforo radioattivo iiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiimi Zagabria, 25 luglio. Alle 18,15 sono giunti all'aeroporto di Zagabria il prof. Lawrence dell' Università di San Francisco, ed il prof. Ruzie, direttore della clinica Santa Croce di Chicago. Erano ad attenderli il console americano in Croazia ed il segretario del cardinale Stepinac. 1 due specialisti americani hanno portato il fosforo radioattivo concesso dal Centro per la energia atomica americano', col quale si spera curaro in extremis il cardinale. Essi non hanno voluto faro dichiarazioni prima di avere visitato Stepinac, confinato nel paese natale di Krasic. Stasera i due medici americani avranno una conferenza con tre professori locali della Facoltà di medicina. Domattina terranno un consulto al capezzale del porporato. Il dott. Bogicovic, medico curante di Stepinac da oltre SO anni, ha dichiarato che il cardinale è affetto dal rarissimo morbo di Vaqucz o « policitemia rubra vera » che provoca un continuo aumento dei globuli rossi nel sangue. Egli ha confermato che l'arcivescovo di Zagabria è già stato colpito da trombosi alla gamba sinistra nel dicembre scorso. Una cura scria, che rallenterebbe il processo della malattia, potrebbe solo effettuarsi in una clinica attrezzata per cure moderne. Da parte sua il cardinale rifiuta di rivolgere domanda alle autorità del re- girne di essere trasferito dal suo domicilio nella chiesa parrocchiale di Krasic a Zagabria od altrove. Si i>rcvcde stasera che il ministero dell'interno croato, di fronte alle gravissime condizioni del porporato, che possono precipitare da un momento all'altro con un attacco di trombosi, concederà il suo trasporto in una clinica di Zagabria senza insistere su una domanda formale che probabilmente il porporato non farà mai. Un abnorme aumento permanente di globuli rossi (policitemia) senza giustificato motivo, sì da ispessire paurosamente il sangue circolante con tutte le conseguenze del caso, tale è il sintomo predominan te del morbo che da Vaquez prende nome per la prima magistrale descrizione fattane da quell'insigne clinico. E' la policitemia detta < essenziale >, in quanto le sue cause sono oggi supposte, ma non chiaramente dimostrate. Si invocano fatto ri « endogeni >, derivanti cioè dall'interno dell'organismo e vi ha chi ritiene tale forma un cancro del sangue a carico dei globuli rossi, alla stessa guisa che secondo l'opinione corrente la leucemia, in cui esasperante è l'aumento dei globuli bianchi, è intesa come cancro del sangue a spese di tali cellule bianche o leucociti. Ed ecco che, come per quest'ultima, fa capolino anche nei tentativi di cura del morbo di Vaquez-Osler il fosforo radioattivo, per la singolare predilezione che tale isotopo caricato di forza irradiante ha iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiit per i tessuti generatori degli elementi sanguigni, cioè in primo luogo per il midollo osseo. Con lo stesso criterio è stato preconizzato l'uso delle < mostarde-azotate > di cui già sì ebbe a parlare su queste colonne. Ciò non esclude che il primitivo turbamento organico per cui i tessuti interessati entrano in folle iperattività possa risiedere in alto loco, cioè in una centrale del cervello (diencefalo) ove è data per sicura anche la sede regolatrice della percentuale dei globuli rossi. Prima dell'avvento del radio, fosforo, con il quale si può tuttavia alternare, vigeva l'irradiazione a mezzo di raggi X dello sterno e delle coste specialmente contando in tal modo di mettere un certo freno all'attività del midollo. Non potendosi però raggiungere sempre lo scopo con tale sistema, si ripiega su un altro criterio, quello di distruggere gli elementi rossi prodotti in eccessiva esuberanza. A tal fine sono entrate pure nell'arsenaterapeutico certe sostanze, come la fenilidrazina e la pirodina, il cui impiego è assai delicato. La dieta, nei casi leggeri, ha anche la sua parte e mira ad escludere tutte quelsostanze che contengono il cosiddetto < principiò antipernicioso > cioè antianemlco. Ciò senza far cenno dei sussidi minori o di pronto soccorso di fronte al vari sintomi molesti denuncianti pericoli imminenti come la trombosi cerebrale che, per l'intoppo circolatorio che reca, rappresenta la complicazione quasi sempre letale. a. V. Il prof. Lawrence (Telefoto)

Persone citate: Krasic

Luoghi citati: Chicago, Croazia, Stepinac, Zagabria