Gran finale e chiusura del Tour oggi davanti alla folla di Parigi

Gran finale e chiusura del Tour oggi davanti alla folla di Parigi CRONACHE DELLO SPORT Gran finale e chiusura del Tour oggi davanti alla folla di Parigi Wagtmans e Bauvin rompono l'atmosfera da sabato inglese della carovana ed il primo vince a Montlucon Astrua è affetto da faringite ma prenderà il via stamane ■ Si spera in Bartali e Magni per l'ultima volata (Dal nostro inviato speciale) Montlucon, 25 luglio. Quaranta gradi all'ombra, un sole implacabile che arroventa l'ambiente. E i 76 corridori — t superstiti del Tour — giunti alla penultima sfacchinata, ridiventano i « fàrsati della strada », pedalano stanchi, disamorati del loro mestiere: Si raccontavo barzellette per passare il tempo, per non accorgersi dei saliscendi senza fine fatti apposta per € rompere le gambe ». Bobet tiene circolo, la sua maglia gialla spicca quasi sempre in testa al plotone. Ha lavorato un po' subito dopo il via da Saint-Etienne • per ripescare Isotti, Rossello, Baroni, Darrigade. Walkowiak, Suykerbuyk, Dcledda e Rolland, che avevano avuto la pessima idea di scappare, poi, tornata la calma, ha ripreso la sua passeggiata verso il trionfo del Pare des Princes. La fase decisiva Piano piano passano le ore. Montlucon si avvicina e ci sono da superare tre colli che valgono per chiudere la classifica del Gran Premio della Montagna. Il primo è il colle du Bois des Lapins, e la salita è tanto dolce che il plotone arriva «otto lo striscione del traguardo senza nemmeno accorgersene. I corridori sprecano una, volata: 1. Diot, 2. Rossello, S. Mirando. La calma ad ogni modo s'è rotta e si aspetta che Geminiani che abita nella zona, prenda il via: si attende addirittura che gli italiani, approfittando dell'occasione, tentino almeno un'offensiva per riportare Astrua al secondo posto in classifica. Ma per tentativi del genere bisogna avere la libera uscita e l'energia. Gcminiani non ha la libera uscita, i tiostri non hanno l'energia. E partono allora i regionali francesi, con nella loro scia gli olandesi, che mantengono intatte le forze nonostante il lavoro che hanno svolto da Strasburgo fin qui. Sono i più simpatici del Tour, i *puritani in bicicletta*, e c'è stato un giornalista francese che ha scritto di loro: «Se avessero avuto Binda come direttore tecnico, avrebbero vinto il Giro!». Il Giro non lo hanno vinto, ma hanno vinto ' un sacco' di tappe, si sono assicurata con il loro comportamento uiia « tournée » di diciotto riunioni in Francia post-Tour. Sempre pronti, sempre all'erta. Anche oggi, qitando sulla salita memoro due che portava alla Còte do la Faye è-scattato Bauvin^itna maglia bianca' bordata di rosso e di blu si è trovata implacabile alla' sua riiota. Il gruppo di macchine, dormicchiava) c'è stato un periodo di sfiavchtosa baraonda. Bauvin, va bene, ma chi era l'olandeset Dieci minuti di « bagarre », uno spiazzo, il traguardo della montagna. Ci si ferma: passa Bauvin e con lui c'è Wagtmans, sesto in classifica generale, che ha il benedetto coraggio, con questo cdldO, di lanciarsi . nell'avventura. Su per il terzo traguardo degli scalatori, fissato a Montagut, giù verso Montlucon. A venti chilometri dall'arrivo, Bauvin e Wagtmans sono soli, hanno l'io" su Noltcn (to', un altro olandese!}, Molineris e Rcnaud, e S'IO" sul plotone, dove svizzeri, belgi e italiani si sono svegliati.- Gli svizzeri temono per Schacr, i belgi per Closc, gli italiani per Astrua. I tre sono davanti a Wagtmans in classifica generale e finalmente avvertono il pericolo. Troppo tardi, però: il piccolo olandese dai capelli di stoppa, dopo avere staccato Bartali in salita all'arrivo a Gap, si diverte oggi ad aumentare il vantaggio sui rivali in discesa. E al traguardo di Montlucon vince, si becca il minuto di abbuono, gioca a Schacr il pessimo scherzo di superarlo in classifica. L'ultima passeggiata Schaor, quando glielo dicono, non è solo verde di maglia, è verde anche in faccia, arrabiatissimo. Lo svizzero però è ancora al comando della classifica del Cinquantenario e ha una maledetta paura di perdere il bel gruzzolo di franchi che tale posizione, arrivati a Parigi, gli renderà. Magni è l'avversario meglio piazzato e la lotta fra i due, per quanto possa considerarsi abbondantemente decisa, costituisce l'unico pallido motivo di t?ifercsse per la trasferta da Montlucon a Parigi, con cui si chiuderà il Tour 1955. Si tratta di una passeggiata turistica a lungo metraggio di 328 chilometri, tutta in pianura e sen¬ scFAsmcs za difficoltà. E continuerà il caldo, forse rotto solo da qualche temporale, ' preannunciato per il pomeriggio dalle previsioni meteorologiche. La classifica, generale ormai è fatta, nelle prime posizioni: a meno che gli olandesi... Il Giro di Francia ha nascosto la dinamite net tulipani. E gli italiani? Maliejac sembra « cotto »; forse non è ancora svanita la speranza 'che Astrua lo scavalchi. Ma Astrua stasera è malconcio. Il dottor Frattini, visitandolo, gli ha trovato S8 gradi di febbre, domita in parte alla stanchezza e in parte a una forma di faringite non grave che lo ha colpito da circa una settimana. Il piemontese è stato sottoposto ad un trattamento alla penicillina e domani prenderà sicuramente il via. E' ormai una lotta tra uomini stanchi: nonostante la'febbre di Astrua, continuiamo a sperare in lui per la classifica generale, in Magni e in Bartali per la vittoria in volata a Parigi. Sarebbe una caramella 'adatta per togliere di bocca l'amaro causato da una prestazione in complesso non certamente brillante in questo Tour, che potevamo vincere e che invece abbiamo perso. Gigi Boccacini

Luoghi citati: Francia, Montlucon Astrua, Parigi, Strasburgo