Quattro feriti per uno scoppio di gas che sconquassa i muri di una casa

Quattro feriti per uno scoppio di gas che sconquassa i muri di una casa unì improvvisa esplosione ha messo in allarme oli abitanti di madonna di campagna Quattro feriti per uno scoppio di gas che sconquassa i muri di una casa In una stanza si impiantava un fornello con una bombola - Un giovane ha la faccia completamente bruciata: col volto sfigurato corre in bicicletta all'ospedale Verso le 20,15 di ieri una violentissima esplosione, la cui eco rintronava sinistramente fra le case, metteva in allarme tutto il popoloso rione compreso fra via Borgaro e via Viterbo. Per qualche minuto la gente restava spaventata ed interdetta non sapendo che cosa fosse questo tremendo scoppio e da dove venisse. Poi, rapida, correva una voce. Veniva indicato il luogo: una piccola casa sita al numero 104 di una nuova via, da poco intitolata al nome di Enrico Trebecchl, via che congiunge appunto via Borgaro e via Viterbo. Una vera e propria folla ai radunava nell'angusta strada che da un lato à costeggiata da sterpaglie. Un impressionante spettacolo si presentava agli occhi dei primi accorsi. Lo stabile contrassegnato col numero 104 è una costruzione ad un sol plano. Le finestre e le porte della casa erano praticamente sparite : restavano ancora nei vani dei pezzi di legno e di vetro. Tutto attorno, nella strada e nel cortiletto, vi erano rottami e grosse scheggle di mattoni. In quel momento uscivano dalla casa, tre uomini: 1 meccanici Giovanni Cornoli di Giovanni, di 2S anni, abitante in via Viterbo 104, il trentaduenne Giovanni Marcuzzl di Giacomo domiciliato in via Baveno 19 bis e Francesco Felaratl di Giovanni. Questi era ferito al viso ed alle mani assai leggermente. Il Cornoli invece camminava a stento e accusava fortissimi dolori alla spalla sinistra. Il. Marcuzzi aveva 11 viso annerito e coperto di ustioni. Dietro di loro uscivano spaventati e sconcertati i coniugi Motta che abitano nella villetta. LI per 11 non era assolutamente possibile sapere e capire che cosa fosse successo. Il dott. Motta»; trasportava sulla sua auto due del feriti, 11 Cornoli ed il Pelarati all'ospedale Maria Vittoria, ove il primo veniva giudicato guaribile in un mese per la frattura della clavlcola. Invece il Marcuzzl, nonostante le gravi ustioni riportate; inforcava la bicicletta ed aveva la forza di arrivare da solo all'ospedale. Qui era ricoverato con una prognosi di una ventina di giorni. Vi era anche un quarto ferito: una bambina abitante in una casa nel pressi, che al momento dello scoppio giocava in istrada dinanzi alla villetta. Un frammento di mattone le producéva una lieve ferita. Il commissariato Madonna di Campagna apriva subito un'inchiesta. Dalle prime indagini si poteva stabilire che il Cornoli, il Marcuzzi ed il Pelarati stavano sistemando in uno sgabuzzino del pianterreno un apparecchio per convogliare 11 gas ai fornelli della cucina. Da qualche- giorno era anzi stata trasportata nello sgabuzzino una bombola piena di gas. L'In chiesta non ha potuto ancora ac certare in quali esatte circostanti sia avvenuta la disgrazia. Sta di fatto che, forse per una por dita della bombola, l'ambiente si era saturato di pericolose esalazioni. Probabilmente una scintilla provocava lo scoppio. Nello sgabuzzino si trovava il Marcuzzl che veniva investito direttamente dalla fiammata. Gli altri due che si trovavano più distanti venivano sbattuti contro il muro dal violento spostamento d'aria. I coniugi Motta erano in una stanza vicina e stavano cenando. Attorno a loro i mobili si spostavano e cadevano', ma essi restavano incolumi. La violenta esplosione ha scardinato porte e finestre, aprendo profonde crepe nel muri della casa, (foto Moisio)

Persone citate: Francesco Felaratl, Giovanni Cornoli, Giovanni Marcuzzl Di Giacomo, Marcuzzi, Moisio, Motta