La nuova sala prelievi della "Banca del sangue,,

La nuova sala prelievi della "Banca del sangue,, INAUGURATI Gli IMPIANTI OFFERTI DALLA RIV La nuova sala prelievi della "Banca del sangue,, Un'apparecchiatura moderna consente una maggior sicurezza nelle operazioni di prelievo dal braccio del donatore • 2700 litri di sangue dati dal gruppo della Riv La RIV ha donato alla <Banca del sangue» di Torino una apparecchiatura di prim'ordine. L'hanno inaugurata ieri, nel corso di una semplice e simpatica cerimonia. Adesso, attrezzata com'è, la nostra «banca* è divenuta una delle pia moderne d'Europa. Per costruire la nuova sala prelievi — di questo si tratta — è stato speso mezzo milione. E' costituito da una grande vetrata circolare, intorno alla quale si possono disporre — seduti comodamente su poltrone — sino a nove donatori. Nell'interno stanno i medici che eseguono i prelievi. Il donatore introduce il braccio in apposita apertura, consentendo al medico di agire nel modo migliore, con la maggior speditezza possibile. Oltre ai vantaggi igienici e pratici, esistono anche — dicono gli esperti — notevoli vantaggi psicologici per il donatore. Chi va a donare il sangue non riesce sempre a nascondere una certa apprensione, dovuta a tutte le operazioni preliminari cui è sottoposto. Con la « vetrata », se ne può fare a meno: il donatore è più tranquillo, non ha più la impressione di essere sottoposto a una specie di intervento chirurgico. Il merito di tutto questo è del gruppo aziendale donatori della RIV, che è il primo costituitosi a Torino. Finora à stato il più attivo. Nato nel 1948 per un atto di solidarietà (un dipendente aveva un familiare in attesa di essere operato e chiese aiuto ai colleghi: una decina si offrirono spontaneamente per donargli il proprio 3angue), il gruppo ha effettuato sinora 900 donazioni, per un totale di 270 mila centimetri cubici di sangue, pari a 2700 litri. Un esempio the dovrebbe essere imitato, in ogni fabbrica. Le necessità della < banca > crescono ogni giorno, i suoi compiti si moltiplicano, e non sempre le riserve di plasma bastano per far fronte a tutte le richieste. Vi sono periodi di crisi, che si superano con una certa difficoltà. E il sangue non si compra, ne si può costringere nessuno a donarlo. Occorre che i cittadini comprendano l'importanza di questo < serviaio » sociale e umano: la < conca» li attende, ha bisogno di loro. Potremmo definirla ormai « Banca della generosità » questa « Banca del sangue e del plasma», che amplia, con la razionalità più idonea al caso, la sala dei donatori. Gente anonima, che sa quanto il proprio sangue possa tornare utile ad altrettanta gente di cui non conoscerà neppure il nome, urge, dunque, agli sportelli della «banca» torinese; perchè è ben conscia che ncn è un farmaco altrimenti reperibile quello che può q^orgare dalla sue vene. Lo dona spontaneamente, con gioia, quasi come dovere sociale, certo con alto senso di solidarietà umana nel dolore e nel pericolo; perchè è sicura che il « suo » sangue servirà indubbiamente a riparare alle conseguenze di un infortii nio (grave anemia da emor ragia) oppure di un incidente della maternità (anemie pur gravissime) Sono le conseguenze immediate di drammi della strada, dell'officina, di una anormale gestazione, di un pericoloso intervento operatorio eseguito in circostanze eccezionali, i moventi delle generose donazioni. E la buona gente sa pure che il suo sangue torna anche utile per la salvezza del grandi ustionati. Certo non le Interessa se in tale caso esso non sarà impiegato nella sua interezza, come nel casi già detti, ma solo nella parte plasmatica, che nella « banca » viene opportunamente selezionata. (Nei casi gravi di ustione, difatti, lo shock è consecutivo alla perdita dellafìtIIIIIIlllllUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIllllllllllf lll sola parte liquida del sangue, cioè del plasma, che filtra attraverso le pareti dei vasellini capillari danneggiati dal calore, lasciando invariata la quantità dei globuli rossi nell'organismo. Una trasfusione di sangue intero in "tal caso farebbe aumentare eccessivamente .la percentuale di tali cellule nel torrente circolatorio, con consecutivo aumento della densità del sangue e maggiorata difficoltà della circolazione). La « banca > non è soltanto un razionale deposito del sangue donato, ma un intelligente laboratorio ove, per così dire, si « scompone » una certa quantità del sangue stesso nei suoi vari elementi; poiché vi sono casi in cui occorrono gli uni piuttosto che gli altri; si chiamino proteine plasma¬ tane (da impiegarsi nelle ipoproteinemie) oppure sostanze antiemorragiche (protrombine, globulina antiemonlìca, ecc.) o sostanze antinfettive. Chi non ha sentito parlare, ad esempio, in questi giorni di certe « gamma-globuline > Indicate per la prevenzione di talune malattie infettive, particolarmente dell'infanzia? Ebbene anch'esse derivano dalla magnanimità dei dona' tori di sangue. a. V.

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