Movimentato processo per lo scontro di Vicenza
Movimentato processo per lo scontro di Vicenza Movimentato processo per lo scontro di Vicenza Nella sciagura ferroviaria morirono tre persone Gravi india sulla casellante e sa due carrettieri Vicenza, 23 luglio. Alle 17,7 del 14 ottobre scorso, al passaggio a livello di Alpe di Montecchlo, una località a pochi chilometri da Vicenza, il rapido Milano-Trieste, lanciato alla velocità di 120 km. all'ora, investì un carro che trasportava un carico di fusti di benzina, bombole di gas liquido e materiale vario, e che si incendiava. Questa sciagura ferroviaria — il cui tragico bilancio fu di tre morti e numerosi feriti — è stata rievocata oggi al nostro Tribunale, nella prima delle udienze di un processo che si prevede piuttosto lungo e movimentato. Il conducente del rapido, Gaspare Pausini, scampato miracolosamente alla morte, narrò che quando l'automotrice filava a 120 l'ora verso Vicenza, compiuta l'ampia curva di Montebello, approssimandosi al passaggio a livello custodito al km. 188, scorse con preoccupazione un carretto trainato da un cavallo Il Pausini premette sui freni ed il convoglio rallentò sensibilmente l'andatura, mentre il carretto faceva in tempo a passare dall'altra parte. Tirò un sospiro di sollievo, ma proprio in quell'istante si avvide che un altro cavallo, trainando un secondo carretto, avanzava per seguire il primo. Non v'era più via di scampo. Azionò il freno di emergenza, ma piombò egualmente sul secondo carro con uno schianto. L'inchiesta dell'autorità giudiziaria e della direzione delle Ferrovie, portò in un primo momento all'arresto dei due carrettieri, Ugo Beggiò di 26 anni, e Francesco Tisato di 35, entrambi di Lonigo, e della casellante Ida Dalla Pegorara, di 65 anni. I primi due erano accusati di aver alzato le sbarre del passaggio a livello al sopraggiungere del rapido, e di averle tenute sollevate incitando i cavalli ad avanzare; la Dalla Pegorara veniva successivamente rilasciata, avendo gli inquirenti esclusa ogni sua responsabilità. Senonchè a conclusione dell'istruttoria, la casellante venne nuovamente tratta in arresto e rinviata a giudìzio insieme con i due carrettieri. Naturalmente 1 carrettieri e la casellante si palleggiano la gravissima responsabilità. Questa incertezza ha caratterizzato la prima udienza, durante la quale i protagonisti hanno rievocato i terribili istanti trascorsi nell'automotrice trasformata in pauroso rogo. Degna di rilievo la testimonianza del triestino Luigi Annieri, il quale, dopo essersi gettato dal convoglio in corsa, ed essersi fratturata una caviglia, notò una donna vestita di nero, con un bastone in mano, presso il luogo del disastro, che fuggiva disperata, coprendosi con le mani il volto (forse la casellante?); e delle. testi Maria Rezzara e Regina Greggio. A questo punto gli avvocati difensori e di Parte Civile, su proposta del rappresentante dello Stato avv. Pacia, hanno fatto istanza per un rinvio del dibattimento al fine di procedere domani a un sopraluogo al tragico passaggio a livello, per effettuare tutta una serie di accertamenti giudiziari.
Persone citate: Francesco Tisato, Gaspare Pausini, Pacia, Pausini, Regina Greggio
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