Fuga di gregari sul Lautaret con arrivo indisturbato a Lione

Fuga di gregari sul Lautaret con arrivo indisturbato a Lione CRONACHE DELLO SPORT Fuga di gregari sul Lautaret con arrivo indisturbato a Lione Gli assi si sono disinteressati dell'episodio • Meunicr taglia primo il traguardo finale - Scrosci di pioggia su quasi tutto il percorso - Foratura senza conseguenze di Bobet - Oggi si disputa la prova a cronometro (Dal nostro inviato speciale) Lione, 23 luglio. Classifica generale invariata II Tour ormai è in marcia di trasferimento verso il trionfo di Parigi. Oggi a Briancon si sono lasciate le Alpi c si è raggiunta Lione dopo 227 chilometri: in principio c'era il Lautaret, rispettabilmente alto 2058 metri, poi il percorso alternava salitelle e discese a non finire. Sole al via, quindi l'uragano: una pioggia fitta e scrosciante che veniva giù da nuvole color dell'inchiostro. Tutto per niente. Gli assi, salvo per brevissime eccezioni, sono ritnasti in sieme con Bobet a guardia degli, scarsi istinti di battaglia che albergavano negli animi dei suoi avversari. Si attacca la salita La Maglia gialla, a dir la verità, lasciò scappare Forestier subito dopo il via; ma quando la strada prese ad inerpicarsi sui tornanti del Lautaret, Bobet tornò autorevolmente alla ribalta e — tirandosi dietro Mirando, Malie, Delcdda e Le Guilly — andò ad acciuffare il fuggitivo. Fu invece proprio Le Guilly, un gregario del pri mo in classifica, a scatenare di nuovo la lotta. Il ragazzo partì con uno slancio irresistibile se minando il gruppo, che mandò all'inseguimento due spagnoli, Loroiìo e Langarica, due del Nord-Est-Centro, Meunicr e Forestier, e un belga, Couvréur, variamente intervallati da leggeri distacchi. Sulla cima del Lautaret si era al 25° chilometro di gara e la tappa già era decisa: fra Le Guilly, Lorono, Langarica, Meunier, Forestier, Couvréur, che passarono nell'ordine sotto lo striscione del traguardo del Gran Premio della Montagna, c'era già il vincitore della giornata; gli altri erano fuori dalla lotta, preoccupati solo dalle sempre possibili sorprese. La solita storia delle due corse nettamente staccate fra di loro. Nella prima di queste corse le vittime furono Couvréur e Le Guilly che, staccati, percorsero decine c decine di interminabili chilometri in funzione di navigatori solitari, e poi Lorono, che venne piantato verso la fase finale,avanti cioè della volata che doveva decidere per il successo e che doveva fare — triste destino dopo tanta fatica! — una vittima supplementare, quella che, alla resa dei conti, ha il maggior diritto di lamentarsi. Lo sprint venne disputato infatti da Meunier e Forestier, della stessa squadra, c dallo spagnolo Langarica, e visto che Forestier è nato alla periferia di Lione, non c'era nessuno, proprio nessuno, che non fosse arcisicuro di come si sarebbe giocata la questione. Invece avvenne l'imprevisto. Langarica, preso il comando sulla pista resa viscida e pericolosa dalla pioggia, si bloccò sul più bello, piantandosi in un sur place da esperto pistaiolo. Si fermarono cosi anche gli\ altri due, mentre la folla, pas-\ sato lo stupore, dava libero1, sfogo alla sorpresa con un fuori programma di fischi. Final-\ mente .«catta Mounier, e a Fo-\ rest'ir non resta altro che ili secondo posto. E noi imparam-' mo nel volgeri breve di un paio\ di minuti tutte le sfumature del francesi! in fatto di proteste r di male pinole. . Dopo i tre litiganti, arrivarono Loroiìo c Couvréur, poi] gli assi, riduci dalla tranquilla passeggiata non disturbata nè\ dal Lautaret ne dalla Còte de j Moirans, che al chilometrai funzionava anch'issa come traguardo dilla montagna, sia pure di terza categoria. Su quest'ultimo strappo però ci fu Un po' d'animazione, dovuta ad uno scatto di Rotta, inseguito da Voorting. I due si riunirono e saltò allora in testa a Schaer di operare un tentativo diretto a migliorare la sua posizioni in classifica. Disco rosso: Bobet, Malli jac. Malie, Morvan e Vitrtta gli piombarono addosso e gli calmarono i bollenti spiriti, con il risultato di mandare a gambe all'aria gli sforzi di Rotta c Voorting. Tutti tranquilli La Maglia gialla diede poi l'esempio, si levò alto sul manubrio e cominciò a bere: cinque minuti dopo il gruppo era compatto. Il < Louison national» non aveva niente da guadagnare nella < bagarre >, e del resto, tranquillizzando le acque, rendeva il piacere che gli avevano fatto i diretti avversari, nella discesa del Lautaret, dove il francese aveva forato senza che a nessuno venisse il ghiribizzo di costringerlo a un inseguimento. Ncssun'altra novità sull'ultima salita, situata in prossimità dell'arrivo. Schizzaro7io via da! plotone Audairc e Tclolte, che conservarono un lieve vantaggio fino all'entrata della pista di Lione. Qui vennero acciuffati e solo Aìidaire riuscì a resistere all'impetuosa volata di Magni, sempre all'erta quando si tratta di punti per la clas¬ sifica del Cinquantenario. Oggi'Fiorenzo è stato aiutato da\Bnroni e da Corrieri, e anzi, sc-\c ido Schaer, Baroni avrebbe]pe.siìio un po' esagerato te»ic»i- do il rivale svizzero per la ma-igita. Fritz non ha limitato le \proteste; Corrieri allora **\lanciato delle eontroaccuse che \era lui, Schaer, ad essersi oom- portato in modo scorretto. Si\e no, bisticci, minacce di re- clamo, via mente di fatto, o, almcno fino al momento in cui telefoniamo, non si sa ancora se il signor Burtin, commissa- 'rio tecnico della squadra clvctica, abbia presentato il reclamo c se, in caso affermativo, la giuria internazionale lo abbia accettato. comunque vadano a finire le cose la facccn(ìa non sposta minimamente la situazione, dal momento che la classifica ge nBroZe resta quella che era, in attcsa chc la tappa di domani, ru„ica a cronometro dell'intc ro Tour vcnga „ dare gli asse lamenti definitivi, . _ . . Olgl Boccacim Da sinistra: Meunier, Loroiìo, Langarica conducono la fuga Astrusi a ruota di Bobet sulle prime rampe del Lautaret nella tappa di Ieri (Telefoto)

Luoghi citati: Lione, Parigi