Rhee minaccia di non riconoscere la tregua

Rhee minaccia di non riconoscere la tregua Rhee minaccia di non riconoscere la tregua Ma a Pan Mun Jom la "pagoda dell'armistizio,, è già pronta per la cerimonia della firma (Nostro servizio particolare) . Seul, 22 luglio. La nota d'allarme che si era avvertita ieri con le dichiarazioni di esponenti sud-coreani che rivelavano una ancora latente avversione del governo di Seul all'armistizio ha assunto oggi la portata di una vera e propria minaccia. Due comunicati, il primo del presidente Sygman Rhee e il secondo del ministro degli esteri Pyun Yung Tal, ribadiscono la decisione di Seul di ignorare 1 termini dell'accordo armistiziale e di riprendere eventualmente la guerra qualora il comando alleato e quello cino-nordista non si impegnino formalmente a relizzare a brevissima scadenza la unificazione della Corea. La presa di posizione di Rhee è stata diramata dall'ufficio stampa della presidenza sotto forma di risposta a tre domande postegli dal giornalisti stranieri, che chiedevano di sapere: che significato Rhee attribuisce alla recente offensiva comunista; se è vero che il governo di Seul si è formalmente impegnato a rispettare l'armistizio; e quale è 11 principale problema post-armistiziale per i sud-coreani. Alla prima domanda, Rhee ha risposto che con la recente offensiva il comando comunista mira innanzitutto a occupare quote e posizioni che gli consentano di rinnovare l'ag¬ gressione al momento opportuno. Alla seconda domanda (se è vero che il governo di Seul rispetterà l'accordo di tregua) Rhee ha risposto che l'assicurazione in tal senso da lui data, all'inizio del mese, all'inviato straordinario del governo americano, Robertson, era ed è condizionata a concrete garanzie da parte degli Stati Uniti su una solidarietà ad oltranza con Seul in caso di nuova minaccia aggressiva da parte comunista. « Queste concrete garanzie non ci sono state ancora date», sostiene Rhee, che ha aggiunto: «Se le Nazioni Unite non prendono in esame adeguatamente il nostro desiderio di sopravvivere, noi non possiamo considerarci vincolati all'intesa raggiunta con Robertson ». Circa 11 principale problema che si pone per 1 sud-coreani subito dopo la prospettata tregua, Rhee dichiara che esso è «lo sgombero degli aggressori comunisti cinesi » dalla penisola. «Una pace vera è impossibile finché milioni di invasori comunisti stranieri rimarranno in Corea», afferma Rhee, sottolineando che qualora i cinesi non si impegnino a sgomberare entro 90 giorni dall'inizio della conferenza post-armistiziale « noi ci considereremo liberi di agire secondo i nostri criteri ». A Rhee seguiva di rincalzo, meno di un'ora più tardi, con una dichiarazione ancora più minacciosa, il ministro degli Esteri Pyun Yung Tal. Pyun è considerato l'elemento di punta della corrente anti-tregua in seno al governo di Seul. Egli afferma che la base del compromesso • raggiunto fra Rhee e Robertson « è stata distrutta » dal formale .impegno col quale domenica scorsa a Pan Mun Jom 1 negoziatori alleati hanno assicurato i cinonordisti che l'ONU non appoggerà in alcuna maniera una eventuale mossa aggressiva sud-coreana dopo l'armistizio. « Se questo impegno non viene ripudiato — ha detto Pyun — la Corea del Sud si vedrà costretta a regolarsi come meglio erede ». A Pan Mun Jom, intanto, si continua a lavorare attivamente per mettere a punto gli ultimi dettagli dell'accordo di tregua. Oggi si sono avute sètte ore di riunione fra gli ufficiali di Stato Maggiore per la revisione della linea armistiziale di demarcazione. I genieri cino-nordisti incaricati di mettere a punto la « pagoda » nella quale avrà luogo la cerimonia della firma stanno dando ormai gli ultimi ritocchi alla costruzione che ha assunto l'aria di un tempio orientale. I lavori saranno probabilmente ultimati entro stanotte, alla luce di riflettori forniti dal comando alleato, il quale pare s'incaricherà anche di arredare la baracca. I lavori sono stati ispezionati sta¬ mane dal capo della delegazione di tregua cino-nordista, generale Nam II, giunto dai campo avanzato di Kaesong sorridente e in giacca bianca. e. o.

Luoghi citati: Corea, Corea Del Sud, Pan Mun Jom, Stati Uniti