Dubbi e perplessità della stampa francese

Dubbi e perplessità della stampa francese Dubbi e perplessità della stampa francese / leader* comunisti sono stati convocati a Mosca (Dal nostro corrispondente) Parigi, 10 luglio. La notizia dell'arresto di Berla, ha prodotto un certo malessere al Quai d'Orsay, dove si manifesta 11 timore che esso possa significare la fine di quella politica di distensione che Mosca aveva inaugurato dopo la morte di Stalin. Il Cremlino sta per riprendere la maniera forte del vecchio dittatore? E' quanto credono gli esperti di cose sovietiche che, con vivo rammarico, vedono svanire le possibilità d'intesa fra Oriente e Occidente. In ogni caso, si osserva al Quai d'Orsay che la nuova piega presa dagli avvenimenti nella Unione Sovietica sconvolge tutti 1 piani che erano stati preparati per l'incontro dei tre Ministri degli Esteri, ed è In relazione a questo improvviso mutamento che Georges Bidault ha avuto oggi una lunga conversazione telefonica col Governo di Parigi. Ipotesi pessimistica Anche Le Monde interpreta stasera la liquidazione di Beria secondo l'ipotesi più pessimistica: «Alla luce delle terribili accuse mosse oggi contro di lui, sembra che Berla avesse' prèso una posizione di' punta e fosse andato troppo lontano nel senso della liberalizzazione del regime e della distensione verso 1 Paesi cosiddetti imperialisti. Di qui i rimproveri che gli sono rivolti oggi nella Pravda di avere «perduto l'aspetto comunista», di avere reso più attivi gli elementi « nazionalisti borghesi > nelle Repubbliche sovietiche, d'essere « un avventuriero e un mercenario delle forze imperialiste straniere » e, in definitiva, d'aver voluto « una politica di capitolazione » che non potrebbe portare altro che alla restaurazione del capitalismo nell'URSS. Beria sarebbe insomma una reincarnazione di Bukharin. Se questa ipotesi è esatta, l'eliminazione di Beria potrebbe portare alla ripresa della politica di irrigidimento praticata durante la vita di Stalin». ■Qualche altro giornale considera invece le cose da un punto di vista del tutto opposto e interpreta gli avvenimenti come « una vittoria di Malenkoff che vuol proseguire la sua politica moderata in contrasto con la severità di Beria >, ma è una ipotesi che non convince nes; sùno e che, in ogni caso, non è sostenuta da argomenti seri. Prevale perciò la opinione, espressa da France Soir, che < 11 processo di eliminazione che comincia ora a Mosca sembra svolgersi secondo gli stessi metodi, ma con una cadenza mol to più rapida, di quello che por tò Stalin alla conquista del po tere >. E a conclusione di argomenti pressoché analoghi anche Maurice Ferro scrive su Paris Presse: «L'offensiva di pace . subirà probabilmente una pausa». Su un altro punto al trovano d'accordo gli uomini politi ci francesi, che hanno commentato oggi gli avvenimenti di Mo sca, e cioè sui pericoli che potrebbero correre i Paesi dell'Occidente qualora commettessero Vlmpfudenza di interpretarli agdJrlascllcFnplvNtdlSdEdadmlppttnssdcto1qmaz è . , e e a e s a i o li affrettatamente: «Stiamo in guardia — ha detto l'ex-Presidente del Consiglio -socialtsta, Jules Moch — prima di credere a dissensi che oltrepassino la cerchia dei dirigenti, a possibilità di sfacelo interno, e per conseguenza prima di irrigidire la nostra posizione di fronte alla Russia nella speranza di accelerarne la decomposizione. Faremmo una falsa manovra e non serviremmo la causa della pace >. Ancor più esplicito è stato l'ex-gollista Gaston Palewski, vice-presidente dell'Assemblea Nazionale, il quale ha affermato che l'arresto di Beria « non deve compromettere le possibilità delle trattative a quattro >. Secondo Daniel Mayer, presi dente della commissione degli Esteri di Palazzo Borbone, < le democrazìe occidentali devono approfittarne non per aspettare di capire meglio la situazione ma al contrario per prendere l'iniziativa e stabilire proposte precise e concrete di pace da presentare al sovietici >. In questa ridda di commén ti, gli unici che abbiano mantenuto un riserbo assoluto sono stati i comunisti, 1 quali si sono limitati a dichiarare stasera che « la decisione riguarda esclusivamente il partito comunista dell'Unione Sovietica». Il malessere e il disorientamento in cui si trovano 1 dirigenti comunisti francesi tanto più comprensibile in quanto, quasi contemporaneamente alla notizia di Beria, è arrivata a Jacques Duclos e a Francois Pilloux una .convocazione che li invita a trovarsi a Mosca il 4 agosto.- E' chiaro che essi sono stati convocati per avere istruzioni sulla nuova linea politica che dovrà seguire 11 partito, ed è perciò facile capire la loro incertezza fino a quella data. Nuove difettive Proprio Ieri Jacques Duclos, parlando al membri del Comitato centrale del prossimo arrivo a Parigi di Serge Vinogradov, nuovo ambasciatore sovietico in Francia, aveva detto: «Vinogradov avrà il compito di migliorare le relazioni franco-sovietiche. Egli avrà carta bianca per met tersi In rapporto con personalità della politica e della cultura anche al di fuori del no stro partito. Tutta la sua azione sarà per un fronte democratico che favorisca la pace » Ma ormai non si è più sicuri che Vinogradov verrà a Pa rigi con quelle istruzioni, non si è più sicuri neppure che egli verrà veramente ambasciatore a Parigi. A Mosca, oltre a Duclos Pilloux, andranno anche altri membri del Comitato centrale: Georges Cogniot, Roger Garaudy, Jean Pronteau, Vie tor Michaut e Michel Vandel, segretario della federazione della Senna. La partenza di tutti questi esponenti per Mo sca sembra indicare l'importanza che 11 Cremlino attri lbuisce all'azione dei partiti comunisti del Paesi occidentali nsgtdggpibanpldrLper lo sviluppo della sua nuo- va politica. s. V