Impazzito scaraventa la zia dal quarto piano

Impazzito scaraventa la zia dal quarto piano Impazzito scaraventa la zia dal quarto piano L'assassino è uno studente universitario - "Ho fatto come gli attori dei film - dice agli agenti - e Tho ammazzata,, Roma, 6 luglio. Una tragedia della pazzia ha sconvolto stamani, alle undici e mezzo, via Vicej/.a, una delle strade più movimentate nei pressi della stazione Termini. Un uomo, un giovane studente universitario fuoricorso in ingegneria, ha scaraventato la zia nella tromba delle scale dal pianerottolo del suo appartamento, al quarto piano dello stabile n. 26. Quando sono accorsi gli altri inquilini ed alcuni vigili urbani il folle si dibatteva a terra dinanzi alla porta dì casa, in un accesso di furiosa epilessia, lanciando grida inumane mentre giù, in fondo alle scale, la poveretta con il corpo sfracellato, si contorceva ormai negli ultimi spasimi della morte. Essa infatti doveva morire nell'autoambulanza che la stava trasportando al Policlinico. I protagonisti del pietoso e drammatico episodio sono il 29enne Luigi Rendina e la zia Ida Rendina di 55 anni, sposata al rag. Valentino Zaiotti, proprietario di una distilleria, e madre di un giovane di 22 anni, attualmente sotto le armi per prestare servizio di sottotenente di prima nomina. Adriano era in questi giorni in licenza a Roma e stava per ripartire per Orvieto ove era stato destinato. Gli Zaiotti ospitavano da tempo un nipote, figlio di un fratello della signora Ida, il quale sia per un eccesso di studio, dovendo egli sostenere un esame proprio domani, sia per il caldo, aveva dato da qualche giorno segni di irrequietezza e di irascibilità. Verso le 11,15 gli inquilini dello stabile udivano improvvisamente dall'arpartamento occupato dalla famiglia Zaiotti urli, di un uomo, insensate, sconnesse, violente, che si frammischiavano alle invocazioni ajcorate di una donna. Poi la porta si aprì violentemente. Luigi Rendina, in maniche di camicia, scalzo, con gli occhi accesi dalla follia, usci trascinando la zia. In un disperato tentativo essa cercò di allentare la stretta, ma invano. Dopo qualche secondo il suo corpo precipitava nel vuoto, sfracellandosi al suolo tra le risate sghignazzanti del giovane. Poi egli si abbattè in con- vulsioni epilettiche e così dovevano trovarlo 1 Vigili urbani e i pompieri, prontamente accorsi. Immobilizzato in una camicia di forza Luigi Rendina veniva tradotto al Commissariato e di lì, nel *ardo pomeriggio, al manicomio criminale. Quando, svegliandosi dallo stato di profondo abbattimento, ha pronunciato qualche frase, i funzionari hanno avuto la netta sensazione del dramma che ha sconvolto la mente del giovane. « Ho fatto come l'attore americano nel film — egli ha detto —: ho scaraventato mia zia dalle scale. L'ho ammazzata».

Persone citate: Ida Rendina, Luigi Rendina, Valentino Zaiotti

Luoghi citati: Roma