Ordinata un'inchiesta sull'uccisione della bimba

Ordinata un'inchiesta sull'uccisione della bimba EVANS FI IMPICCATO INNOCENTE? Ordinata un'inchiesta sull'uccisione della bimba L'indagine affidata ad un noto penalista e ad un ispettore di polizia (Nostro servizio particolare) Londra, 6 luglio. Ohi strangolò la piccola Geraldino Evans t Fu veramente il padre, Timothy Evans, a commettere quest'orrendo crimine, o fu invece John Reginald Halliday Christie, il quale nel carcere londinese d: Pentonville attende ora di porgere il collo al capestro t A queste domande risponderà l'* inchiesta ufficiale a porte chiuse »j di cui oggi, alla Camera dei Cornimi, il Ministro dell'Interno ha annunciato l'immediata apertura. L'inchiesta (che era invocata da tutto il pubblico, e da tutta la stampa) verrà svolta da due persone soltanto, un grande penalista e un abile funzionario di polizia: uno è l'avvocato John Scott Hcnderson, di 57 anni, l'altro l'ispettore George Blackburn, di 55, della polizia dello Yorkshire I lavori della Commissione (o meglio del duunvirato, come ha già scritto un giornale) si svolgeranno in segreto e ciò allo scopo di evitare che il timore della pubblicità trattenga persone in possesso di importanti informazioni, dal recarsi di fronte ai due € investigatori ufficiali ». Un invito a presentarsi è già stato anzi formulato mediante i giornali e la radio a tutti coloro i quali « ritengono di poter comunicare qualcosa di interessante sul caso Evans », ed è stata data garanzia che, nei lìmiti del possibile e se desiderato, i loro nomi non verranno resi di pubblica ragione. L'incarico assegnato dal Governo alla commissione è contenuto in una sola frase : « Accertare se esistono motivi per ritenere che la condanna a morte di Timothy Evans, sia stato un errore giudiziario ». Il che significa accertare se Timothy Evans strangolò, nel novembre 1949, la figlia Geraldino di 14 mesi. Se la riposto sarà < no >, ciò vorrà dire che un innocente salì sul patibolo nel gennaio del 1950. Chi sarà il primo testimone che Henderson e Blackburn vorranno interrogare, non è difficile immaginarlo: John Reginald Halliday Christie che, rinchiuso nella < cella della morte » del carcere di Pentonville, attende imperturbabile e tranquillo il mattino in cui si incontrerà con il carnefice. Quali risultati darà l'interrogatorio del « mostro di Londra » è impossibile prevedere. Secondo un giornale, il liberale News Chronicle, Christie avrebbe già confessato, giorni or sono, a un secondino, di avere strangolato Geraldine iiiiiininiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Evans e si sarebbe dichiarato pronto a ripetere l'atroce confessione di fronte a Henderson e Blackburn: altre fonti di informazione sostengono invece che Christie non ha mai dichiarato nulla del genere e che pertanto la commissione inquirente non otterrà da lui ..leuna rivelazione. Dopo quella di Christie, la deposizione di maggiore importanza sarà quella di un certo William Me Phail, un uomo di 46 anni, il quale lavora presso lo stesso panificio che, fino al 1950, ebbe alle sue dipendenze in qualità di camionista, Timothy Evans, Mi)- Phail ha, infatti, già reso noto in questi ultimi giorni che durante quel pomeriggio del novembre 1949 in cui Geraldine venne assassinata, Evans rimase sempre con lui all'interno del panificio e non si era allontanato che alla sera, quando cioè il crimine sarebbe stato già commesso. I fatti rivelati da William Me Phail sono indubbiamente di altissima importanza ed è certo che la commissione in quirente li esaminerà con la più, profonda attenzione. Eguale interesse attirerà il < segreto del cappellano* cui abbia mo già accennato su queste colonne e che è ora oggetto di discussioni e polemiche fra la pubblica opinione. Il scappellano y è il sacerdote cattolico che raccolse dalle labbra di Timothy Evans la confessione estrema, quella pronunciata pochi istanti primo di ascendere al patibolo. Secondo la madre di Evans (che sta ora cercando di raccogliere tutte le prove esistenti a favore del figlio), Timothy, in quella sua confessione, avrebbe rivelato al sacerdote alcuni fatti che costituirebbero prova incontrovertibile della sua innocenza. Ma è a questo punto che le speranze dell'impiccato sembrano destinate a non realizzarsi. Il sacerdote infatti — intervistato da alcuni giornali — non ha nè confermato nè smentito la notizia data dalla signora Evans, ma si è affrettato a porre severamente in rilievo che le sue labbra sono sigillate. m. e.

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